Meloni: «Nuovo governo Gentiloni sarebbe colpo di Stato. Il fascismo è morto»

Meloni: «Nuovo governo Gentiloni sarebbe colpo di Stato. Il fascismo è morto»
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Sabato 10 Febbraio 2018, 19:42 - Ultimo aggiornamento: 19:54
«Gentiloni ha un tasso di gradimento altissimo se il Pd vince le elezioni, altrimenti non lo ha. Io prevedo che il Pd arriverà terzo in una competizione a tre. Sarebbe davvero surreale ritrovarsi di nuovo Gentiloni a Palazzo Chigi, lo considererei un colpo di Stato per quella che è la mia idea di democrazia». Lo afferma a L'Intervista di Maria Latella su Sky Tg24, la leader di FdI Giorgia Meloni, in merito alla possibilità che dopo le elezioni, in caso di maggioranze incerte, venga proposto un nuovo Governo guidato dal premier uscente Paolo Gentiloni. Rispondendo alla domanda se avesse già condiviso questa posizione con Silvio Berlusconi, Meloni ha ribattuto: «Glielo sto dicendo adesso».

«Io mi fido di me stessa, di Fratelli d'Italia e delle scelte che stiamo facendo. Siamo l'unico partito in questa legislatura che non ha trattato mai con il Pd di Renzi», ha quindi sostenuto ancora l'esponente del centrodestra, rispondendo a una domanda sulla mancata partecipazione degli alleati di FdI alla manifestazione «anti inciuci» che il suo partito terrà domenica prossima a Roma, per ribadire la propria indisponibilità a partecipare a eventuali governi di larghe intese. 

«Il 18 di febbraio - ha proseguito - ci troveremo a Roma per far dire a tutti i nostri candidati che non cambieremo casacche, non ci saranno i nostri voti per fare governi diversi da quelli scelti dai cittadini, che rispetteremo il mandato e il programma. Mi dispiace che gli altri non ci siano, certo non mi lascia ben sperare. Non vorrei che oggettivamente si volessero tenere le mani libere chi per avere buoni rapporti, chi col Pd, chi con il M5S».

«Il fascismo è morto, sono d'accordo con Minniti, quello che non capisco è perché, se è morto, ne stiamo parlando ogni giorno. Perché la sinistra parla solo di questo?», ha poi sottolineato Meloni, commentando la frase del ministro degli Interni Marco Minniti secondo il quale il fascismo in Italia è morto per sempre. «Non hanno altro di cui parlare - ha proseguito - perché non possono parlare di quello che hanno fatto al Governo in questi anni: di come, invece di occuparsi dei poveri, si sono occupati delle banche, invece di occuparsi degli italiani si sono occupati degli immigrati, invece di occuparsi delle imprese italiane hanno consentito che il capitalismo internazionale si comprasse tutta Italia. Hanno bisogno di spostare l'attenzione su una cosa che non esiste più, sulla loro coperta di Linus. Il fascismo è la coperta di Linus della sinistra da settant'anni».

«Togliere la parola razza dalla Costituzione? Si può fare, casomai sostituendola con la parola cultura», ha aggiunto Meloni.

«Martedì io sarò a Pontedera personalmente, con il mio banchetto. Se ritengono che io non possa volantinare il programma del mio partito mi aspetto che il ministro degli Interni mi mandi la forza pubblica, mi faccia sgomberare e, dato che sul fascismo esistono una serie di leggi, mi aspetto anche che mi mettano in galera, perché altrimenti si sta semplicemente impedendo ai partiti avversari di fare politica», ha dichiarato ancora Meloni, dopo che ieri il sindaco di Pontedera ha negato la piazza per una manifestazione al suo partito.

«Ieri a Pontedera - ha proseguito - c'è stato impedito di mettere in piazza il nostro banchetto per distribuire i volantini di campagna elettorale. Il sindaco dice che secondo un regolamento, che lui ha arbitrariamente scritto e che qualcuno deve firmare, si decide chi può o non può distribuire i propri volantini». Siamo «un partito presente in Parlamento, che si è presentato secondo tutte le regole alle elezioni, che è perfettamente costituzionale, e un sindaco decide se può o non può distribuire volantini. Questo è costituzionale?».

 
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