Dal "farisaico rispetto" all' "amore per l'Italia". Il linguista Luca Serianni a Leggo: «Le frasi di Draghi sembrano aforismi»

luca serianni_linguista
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di Lorena Loiacono
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Giovedì 18 Febbraio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:21

Luca Serianni, linguista e accademico emerito dell’Accademia della Crusca: quale Draghi si “vede” nelle parole utilizzate?
«Ha portato avanti un discorso efficace, comunicativo, incisivo».


Il “farisaico rispetto delle quote rosa” e le “megalopoli” però non sono termini da politichese...
«Ha un linguaggio indubbiamente elevato, pratico e diretto: dalle megalopoli al multilateralismo. Ma è comunque un politico e nelle sue parole si evince».


Quando?
«Quando usa l’espressione “questo è il Governo del Paese” sta incitando a fare gruppo. E rispecchia il suo attuale ruolo politico: l’unità e il rispetto del Parlamento».


Anche nei passaggi sull’Europa?
«Parla della “irreversibilità della scelta dell’euro” e sta mandando un messaggio politico a tutte le forze di maggioranza ma facendo riferimento alla battuta di Salvini (solo la morte è irreversibile n.d.r.). Politica anche la frase “Senza l’Italia non c’è l’Europa.

Ma, fuori dall’Europa c’è meno Italia”».


Ci sono espressioni paragonabili alla celebre Whatever it takes?
«Ha usato frasi che sembrano aforismi, anche in rima, come “Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”. Oppure “conta la qualità delle decisioni, conta il coraggio delle visioni, non contano i giorni”: frasi dotate di forza espressiva, che aiutano anche a tenere alta l’attenzione di chi lo ascolta».


Perché ha citato Cavour e Papa Francesco, personaggi così diversi?
«Mi viene in mente “libera Chiesa in libero Stato”. Trovo comunque corretto che un’alta carica istituzionale faccia riferimento anche al Pontefice».


Con le parole “l’amore per l’Italia” a chi ha voluto rivolgersi?
«Ai parlamentari e agli italiani, probabilmente con lo stesso intento: fare gruppo. Anche questo è un passaggio politico».

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