Draghi in Senato: «Scuola, recuperare le ore perse. Governo europeista e atlantista, euro irreversibile» - DIRETTA

Mario Draghi in Senato per esporre il programma di governo e per la fiducia
Mario Draghi in Senato per esporre il programma di governo e per la fiducia
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 15:13

Ci siamo: è il giorno della fiducia in Senato per Mario Draghi e per il suo governo. Il presidente del Consiglio incaricato, questa mattina, ha tenuto un lungo e articolato discorso programmatico, durato quasi un'ora. La votazione sulla fiducia è attesa per questa sera.

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LA DIRETTA

Ore 11.50: Mario Draghi è stato accolto con un lungo applauso alla Camera dei Deputati, dove è stato ricevuto dal presidente, Roberto Fico.

Ore 11.25: Mario Draghi, dopo aver lasciato il Senato, è giunto alla Camera dei Deputati per consegnare il testo del discorso con le linee programmatiche del suo governo. Domani è previsto il voto per la fiducia anche a Montecitorio.

Ore 11.10: «Servono riforme della giustizia e del fisco, che siano complessive. La riforma del fisco è necessaria e deve rispettare la progressività. Le esperienze di altri paesi insegnano che le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti, che conoscono bene cosa può accadere se si cambia un'imposta. Una riforma fiscale segna in ogni Paese un passaggio decisivo. Indica priorità, dà certezze, offre opportunità, è l'architrave della politica di bilancio» - spiega Mario Draghi in Senato - «Ad esempio la Danimarca, nel 2008, nominò una Commissione di esperti in materia fiscale. La Commissione incontrò i partiti politici e le parti sociali e solo dopo presentò la sua relazione al Parlamento. Il progetto prevedeva un taglio della pressione fiscale pari a 2 punti di Pil. L'aliquota marginale massima dell'imposta sul reddito veniva ridotta, mentre la soglia di esenzione veniva alzata. Un metodo simile fu seguito in Italia all'inizio degli anni Settanta del secolo scorso quando il governo affidò ad una commissione di esperti, fra i quali Bruno Visentini e Cesare Cosciani, il compito di ridisegnare il nostro sistema tributario, che non era stato più modificato dai tempi della riforma Vanoni del 1951. Si deve a quella commissione l'introduzione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e del sostituto d'imposta per i redditi da lavoro dipendente».

Ore 11.05: sulla politica estera, Mario Draghi ha subito sottolineato l'importanza dell'europeismo e dell'atlantismo. «Proprio la pandemia ha rivelato la necessità di perseguire uno scambio più intenso con i partner con i quali la nostra economia è più integrata. Per l'Italia ciò comporterà la necessità di meglio strutturare e rafforzare il rapporto strategico e imprescindibile con Francia e Germania. Altra sfida sarà il negoziato sul nuovo Patto per le migrazioni e l'asilo, nel quale perseguiremo un deciso rafforzamento dell'equilibrio tra responsabilità dei Paesi di primo ingresso e solidarietà effettiva. Cruciale sarà anche la costruzione di una politica europea dei rimpatri dei non aventi diritto alla protezione internazionale, accanto al pieno rispetto dei diritti dei rifugiati» - le parole di Draghi - «Occorrerà anche consolidare la collaborazione con Stati con i quali siamo accomunati da una specifica sensibilità mediterranea e dalla condivisione di problematiche come quella ambientale e migratoria: Spagna, Grecia, Malta e Cipro. Continueremo anche a operare affinché si avvii un dialogo più virtuoso tra l'Unione europea e la Turchia, partner e alleato Nato. L'Italia si adopererà per alimentare meccanismi di dialogo con la Federazione Russa. Seguiamo con preoccupazione ciò che sta accadendo in questo e in altri paesi dove i diritti dei cittadini sono spesso violati».

Ore 11.00: Mario Draghi affronta poi il tema delle politiche sull'occupazione. «Centrali sono le politiche attive del lavoro. Affinché esse siano immediatamente operative è necessario migliorare gli strumenti esistenti, come l'assegno di riallocazione, rafforzando le politiche di formazione dei lavoratori occupati e disoccupati. Vanno anche rafforzate le dotazioni di personale e digitali dei centri per l'impiego in accordo con le regioni. Questo progetto è già parte del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza ma andrà anticipato da subito» - le parole del presidente del Consiglio incaricato - «L'altra riforma che non si può procrastinare è quella della pubblica amministrazione. Nell'emergenza l'azione amministrativa, a livello centrale e nelle strutture locali e periferiche, ha dimostrato capacità di resilienza e di adattamento grazie a un impegno diffuso nel lavoro a distanza e a un uso intelligente delle tecnologie a sua disposizione.

La fragilità del sistema delle pubbliche amministrazioni e dei servizi di interesse collettivo è, tuttavia, una realtà che deve essere rapidamente affrontata. Particolarmente urgente è lo smaltimento dell'arretrato accumulato durante la pandemia. Agli uffici verrà chiesto di predisporre un piano di smaltimento dell'arretrato e comunicarlo ai cittadini».

Ore 10.55: «Il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione per accelerare la realizzazione dei progetti nel rispetto dei costi previsti. La strategia per i progetti del Next Generation EU non può che essere trasversale e sinergica, basata sul principio dei co-benefici, cioè con la capacità di impattare simultaneamente più settori, in maniera coordinata. Dovremo imparare a prevenire piuttosto che a riparare, non solo dispiegando tutte le tecnologie a nostra disposizione ma anche investendo sulla consapevolezza delle nuove generazioni che ogni azione ha una conseguenza» - prosegue Mario Draghi nel suo lungo discorso programmatico - «Vi sono poi strumenti specifici per il Mezzogiorno, quali il credito d'imposta e altri interventi da concordare in sede europea. Per riuscire a spendere e spendere bene, utilizzando gli investimenti dedicati dal Next Generation EU occorre irrobustire le amministrazioni meridionali, anche guardando con attenzione all'esperienza di un passato che spesso ha deluso la speranza».

Ore 10.44: Mario Draghi mette in guardia sul ritorno alla normalità precedente alla pandemia. «Dobbiamo ripensare le nostre abitudini, proteggere indifferentemente tutte le attività economiche sarebbe un errore: alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. Ad esempio il modello di turismo, un'attività che prima della pandemia rappresentava il 14 per cento del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d'arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato» - le parole del 'premier' incaricato - «Dobbiamo assolutamente aumentare l'occupazione, soprattuto al Sud e quella femminile. Non serve un farisaico rispetto delle quote rosa, ma parità di condizioni e del sistema di welfare. Sviluppare la capacità di attrarre investimenti privati nazionali e internazionali è essenziale per generare reddito, creare lavoro, investire il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite».

Ore 10.40: Mario Draghi cita anche Papa Francesco. «Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. E io penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l'opera del Signore» - le parole di Draghi - «Proteggere il futuro dell'ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori , biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l'ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane. Dobbiamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta».

Ore 10.35: «Dobbiamo rafforzare la capacità vaccinale e l'assistenza domiciliare con la telemedicina, seguendo i paesi che hanno fronteggiato meglio l'emergenza, come è già accaduto nei mesi scorsi con i tamponi. Dobbiamo rendere realmente esigibili i livelli essenziali di assistenza, i vaccini devono arrivare rapidamente e in quantità sufficienti» - i piani presentati da Mario Draghi - «Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà. Con la transizione ecologica possiamo investire molto negli istituti tecnici, vanno rinnovati: in Germania e in Francia, ad esempio, questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo».

Ore 10.30: Mario Draghi affronta i dati complessivi della pandemia e le sue conseguenze economiche. «Abbiamo avuto una mortalità vista prima solo durante le due guerre mondiali e sono accresciute le disuguaglianze, con sempre più nuovi poveri, che si rivolgono alla Caritas. Un fenomeno che rischia di aggravarsi con la fine del blocco dei licenziamenti» - le parole del presidente del Consiglio incaricato - «La pandemia finora ha colpito soprattutto giovani, donne e precari, ma potrebbe colpire anche chi ha il tempo indeterminato. Il sistema sociale italiano penalizza soprattutto i precari e gli autonomi. Prima della fine del 2022 non si tornerà ai dati pre-pandemia».

Ore 10.25: «Lo spirito repubblicano del mio governo dovrà basarsi sulla leale collaborazione della politica nel rispondere alle necessità di cittadini e imprese. Non contano i giorni di tempo, oggi abbiamo la responsabilità di avviare una nuova ricostruzione, come nel Dopoguerra. A quella ricostruzione collaborarono forze politiche ideologicamente contrapposte, sono certo che anche oggi tutti daranno il loro apporto. Ogni spreco, anche di tempo, oggi è un torto alle prossime generazioni. La nostra generazione sta davvero sacrificandosi per i nostri figli e nipoti come fecero i nostri padri e i nostri nonni dopo la guerra? Una domanda che dobbiamo affrontare quando vediamo i giovani andare all'estero, senza parità salariale tra generazioni e di genere» - continua Mario Draghi - «Sostenere questo governo significa condividere l'irreversibilità dell'euro, in Europa si cede parte della sovranità nazionale per riavere una sovranità condivisa. Occorre essere più giusti verso le eccellenza del nostro paese, all'estero c'è un giudizio più lusinghiero verso l'Italia che non all'interno».

Ore 10.18: «Vi chiedo la responsabilità istituzionale per combattere la pandemia e salvare le vite dei nostri concittadini. Una trincea dove combattiamo tutti insieme, il virus è nemico di tutti e un pensiero a chi non c'è più e a coloro che soffrono per le conseguenze economiche. Conosciamo le loro ragioni e i loro sacrifici, ci impegniamo a fare di tutto affinché possano tornare alla loro normale occupazione al più presto. Ci impegniamo ad avvertire con sufficiente anticipo i cittadini di tutte le misure» - le prime parole di Mario Draghi al Senato - «Siamo consci dell'insegnamento di Cavour: le riforme compiute a tempo non indeboliscono l'autorità, ma la rafforzano. Non sono mai stato così emozionato in vita mia per via del peso della responsabilità che ho assunto, ringrazio il mio predecessore Giuseppe Conte, che ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica senza precedenti. Questo governo nasce in una situazione di emergenza, la crescita dell'economia dipende anche dalle istituzioni e dalla fiducia in esse riposte dai cittadini. Non sono d'accordo con l'idea che questo governo nasca dal fallimento della politica: nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità, ma ne fa uno avanti nello spirito di collaborazione». Al momento di ringraziare Conte, in Aula si levano mormorii e fischi. Draghi si interrompe, poi riprende la parola quando i senatori vengono richiamati all'ordine.

Ore 10.15: la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, commemora Franco Marini, già presidente di Palazzo Madama, morto il 9 febbraio scorso. L'Aula osserva poi un minuto di silenzio.

Ore 10.12: la votazione per la fiducia al governo Draghi in Senato si terrà alle 22, subito dopo le risposte del presidente del Consiglio incaricato. Lo ha annunciato Elisabetta Alberti Casellati.

Ore 10.10: la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, legge la lettera con cui Mario Draghi ha comunicato al Senato lo scorso 12 febbraio la propria nomina a presidente del Consiglio e quella dei ministri del suo governo.

Ore 10.02: appena aperta la seduta al Senato.

Ore 9.59: Mario Draghi è appena arrivato in Senato.

Ore 9.50: in Senato arrivano alla spicciolata anche altri ministri scelti da Mario Draghi per il suo governo, tra cui Luciana Lamorgese, Daniele Franco, Mariastella Gelmini, Fabiana Dadone, Enrico Giovannini e Renato Brunetta. Nessuno di loro ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti.

Ore 9.35: in Senato arriva la nuova ministra della Giustizia, la presidente emerita della Corte Costituzionale Marta Cartabia. La giurista ha tirato dritto, senza rispondere alle pressanti domande dei cronisti.

Ore 9.10: da pochi minuti Mario Draghi ha lasciato la propria abitazione per recarsi in Senato.

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