Mario Draghi: «Vaccino prima gli over 60, con che coscienza si saltano le liste? Riaperture sì, ma non ho una data»

Mario Draghi alle Regioni: «Smettete di vaccinare chi ha meno di 60 anni, salviamo prima chi rischia di morire»
Mario Draghi alle Regioni: «Smettete di vaccinare chi ha meno di 60 anni, salviamo prima chi rischia di morire»
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Giovedì 8 Aprile 2021, 18:07 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 07:52

«Smettete di vaccinare chi ha meno di 60 anni, con che coscienza si saltano le liste?». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio insieme al professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Cts. Su Leggo.it tutti gli aggiornamenti. «Sulla vaccinazione seguire le linee guida del ministro Speranza e del Cts, usare il vaccino Astrazeneca per chi ha più di 60 anni. Ciò che deve attirare la nostra attenzione è il rischio di decesso, che è massimo per chi ha più di 70 anni: sono loro che devono essere vaccinati per prima, dipende tutto da questo», ha detto il premier. «Smettete di vaccinare chi ha meno di 60 anni», dice rivolgendosi alle Regioni. L'obiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno sarà rispettato. «Sì, lo confermo», ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi. 

 

«Ci sarà una direttiva di Figliuolo» sulle vaccinazioni delle persone fragili «e poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture. Pensate quant'è importante soprattutto per la riapertura delle scuole, soprattutto per quelle dei più grandi: uno dei criteri per chiudere era che tornavano a casa e contagiavano i vecchi, i nonni», ha sottolineato il premier. 

«Smettete di vaccinare chi ha meno di 60 anni»

«È venuto il momento di prendere decisioni» sulle fasce di età per le vaccinazioni. «Uno può banalizzare e dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano. Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a richio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?». «La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto, la disponibilità dei vaccini che avremo in aprile permette di vaccinare tutti gli over 80 e gran parte degli over 70 in tutte le Regioni», ha aggiunto Draghi. «Dovremmo continuare vaccinarci» anche negli anni a venire «perché ci saranno delle varianti». 

«Se riduciamo il rischio di morte si riapre tutto»

«Se riduciamo il rischio di morte per queste persone è chiaro che poi si riapre tutto con più tranquillità.

Il lavoro prosegue, ora bisogna fare delle scelte e il commissario sta lavorando bene con le Regioni». «Le riaperture dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall'andamento dei contagi e dei vaccini», ha aggiunto. Mancano i vaccini al Lazio? «C'è stato un disguido, che sappia io. Figliuolo è perfettamente al corrente e consapevole e quello è stato chiarito con la Regione Lazio. Sono molto ottimista sull'andamento del piano vaccinale e soprattutto sul clima di collaborazione che c'è oggi tra Regioni e Stato. Figliuolo è attivo, visita un numero di regioni straordinario ogni giorno». Poi aggiunge: «È chiaro che ci sono regioni più avanzate nelle vaccinazioni, molte diversità abbastanza insospettabili. Questo dovrà influenzare le riaperture: per le Regioni che sono molto avanti con fragili e i più vulnerabili sarà più facile riaprire». 

«Le prossime settimane come di riaperture non di chiusure»

«Il 30 aprile è la data di scadenza del periodo previsto nell'ultimo decreto» per le misure anti contagio da Covid, «ma lì si dice anche che qualora l'andamento delle vaccinazioni e dei contagi mostrasse la possibilità, si possono riconsiderare le cose anche prima. Il governo sta lavorando su tutto questo. Avere date significa conoscere esattamente i parametri rilevanti a una certa data. In tutto questo c'è la volontà del governo di vedere le prossime settimane come di riaperture non di chiusure». 

L'incontro con Salvini e il rilancio del turismo

«Ho visto Salvini e le Regioni, Anci, poi anche Bersani. C'è un equlibrio. Normale chiedere aperture: la migliore forme di sostegno all'economia sono le aperture, ne sono consapevole. Naturalmente condannare la violenza ma capisco la disperazione a l'alienazione di chi protesta. Voglio vedere nelle prossime settimane di riaprire in sicurezza a partire dalle scuole, obiettivo è un mese di presenza». «La stagione turistica? Manca una data. Garavaglia dice a Giugno. Speriamo, magari anche prima chi lo sa». Ha detto Draghi. «Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt'altro», conclude. 

«Mi spiace che non si chiamerà più Alitalia»

«Siamo in piena trattativa tra i ministri e la Commissione: non possiamo accetare asimmetrie ingiusticate. Se ci sono ragioni per maltrattare Alitala le vedremo, ma non accetteremo discriminazioni arbitrarie. Ora il punto centrale è creare una società che si chiamerà Ita, che avrà una discontinuità con il passato. Mi spiace che non si chiamerà più Alitalia: come una famiglia un pò costosa ma una di famiglia. Ora serve partire immediatamente con la stagione estiva, con una società nuova forte che si regga sulle sue ali, senza sussidi. Speriamo un esito positivo con la Commissione». Così il premier Mario Draghi. 

Locatelli su Astrazeneca e ritardo seconda dose Pfizer-Moderna

 

«Va ribadito che questo vaccino, Astazeneca, può coprire la popolazione fragili: le scelte fatte fanno riferimento a eventi trombotici in sede inusuali ma straordinariamenmte rari: 86 casi su almeno 25 milioni di vaccinati». Così il professor Franco Locatelli accanto al premier Mario Draghi. «Le misure stanno funzionando, anche a fronte di un numero elevato di decessi siamo al secondo giorno consecutivo con un calo di numero di posti letto occupati», ha aggiunto. «Il vaccino AstraZeneca è approvato dai 18 anni in su senza limite superiore. È solo raccomandato in virtù delle riflessioni fatte per la popolazione over 65 ma non è certo proibito. Se fossi un cittadino sarei anche particolarmente rassicurato dalla efficienza della vaccino vigilanza e dalla reattività. Il bilancio tra i benefici e i rischi della vaccinazione rimane largamente favorevole», ha spiegato. «Nell'ultima seduta del Cts è stato affrontato anche il problema del distanziamento della seconda dose dei vaccini a mRna», quelli di Pfizer e Moderna. «Vi è stata una chiara espressione della possibilità a prolungarli fino alla 42esima giornata rispetto alla prima dose».

L'UMILIAZIONE DELLA VON DER LEYEN

Sulla polemica scaturita dall’accoglienza del presidente turco Erdogan alla presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, Draghi ha parlato di «umiliazione» per la mancata assegnazione di una poltrona accanto a lui. «Con questi dittatori - ha aggiunto il premier - bisogna collaborare, ma per collaborare uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute e anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese». Successivamente  ieri, Ankara ha fatto sapere che l’accoglienza della Von Der Leyen era stato concordata con il Cerimoniale Ue. Ma in serata ha convocato l’ambasciatore italiano in Turchia, Massimo Gaiani.

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