Deputata M5S aggredita al supermercato, la Procura chiede l'archiviazione: «Non era vero»

Deputata M5S aggredita al supermercato, la Procura chiede l'archiviazione: «Non era vero»
Deputata M5S aggredita al supermercato, la Procura chiede l'archiviazione: «Non era vero»
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Giovedì 21 Novembre 2019, 17:23

Lo scorso dicembre una deputata del Movimento 5 Stelle, Mara Lapia, denunciò un'aggressione subìta da un'uomo in un supermercato di Nuoro: Daniele Imperatore, 40 anni, fu sospettato e indagato per lesioni personali e minacce. Ma oggi la procuratrice Patrizia Castaldini ha firmato una richiesta di archiviazione per l'unico indagato, poiché dalle indagini svolte non sarebbero emersi elementi tali da suffragare il racconto della Lapia.

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In altre parole quell'aggressione, secondo i pm, non sarebbe avvenuta, o almeno non nei termini descritti dalla deputata. La notizia, anticipata dai quotidiani sardi, è stata confermata all'ANSA dalla stessa Mara Lapia, che attraverso i suoi legali, Nicola Madia e Basilio Brodu, ha presentato un atto di opposizione al provvedimento che è oggi approdato davanti al gip di Nuoro. I legali sostengono che siano state «ignorate prove documentali come i certificati medici e alcune testimonianze».

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«Si è buttata a terra da sola»​

LA RISPOSTA DEL GIP Nell'udienza di questa mattina la gip del tribunale del capoluogo barbaricino Teresa Castagna si è riservata di decidere, dopo la presentazione di una memoria di otto pagine in cui gli avvocati della Lapia si oppongono alla richiesta di archiviazione: bisognerà dunque aspettare almeno l'inizio del 2020 per sapere se l'inchiesta sfocerà in un processo o se verrà archiviata come richiesto dalla Procura.



«C'è un dato oggettivo e inconfutabile - hanno dichiarato all'ANSA gli avvocati che tutelano la parlamentare, Nicola Madia e Basilio Brodu, all'uscita dal tribunale - a Mara Lapia è stata riscontrata una lesione della costola guaribile in 30 giorni, referto consegnato lo stesso giorno in cui è stata denunciata l'aggressione. A questo punto, o Mara Lapia è una persona squilibrata che si procura da sola una lesione di questa importanza, e questo non è pensabile, oppure dice la verità. Perchè, poi, - rilevano ancora i due legali - avrebbe denunciato senza motivo una persona che non conosceva? Anche questo non è pensabile. Noi ci rimettiamo alla decisone della giudice, qualsiasi essa sarà. Ma restiamo convinti che i fatti e la logica dimostrino inconfutabilmente che Mara Lapia ha detto la verità».

COSA ACCADDE Il caso era scoppiato all'indomani della denuncia della parlamentare quando il capogruppo alla Camera del M5S Francesco D'Uva parlò di una brutale aggressione alla collega. Le conferme erano arrivate poi dalla stessa deputata alla stampa.

Dopo un battibecco iniziato con l'uomo alla cassa, e proseguito nella piazzola di un supermercato, Imperatore - secondo il racconto della deputata - l'aveva colpita con un pugno e poi con un calcio quando era a terra. In seguito alla vicenda si erano scatenati i social, con presunti testimoni che smentivano la ricostruzione della Lapia. Fu poi la parlamentare a pubblicare su Facebook il referto dell'ospedale San Francesco che parlava dell'infrazione all'arco anteriore di una costola con prognosi di 30 giorni.

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