Ipotesi nuovo lockdown nazionale dopo il 15 novembre. Il Pd smentisce: «Ipotesi non sul tavolo, vediamo la curva»

Ipotesi nuovo lockdown nazionale dopo il 15 novembre. Il Pd smentisce: «Ipotesi non sul tavolo, vediamo la curva»
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Martedì 10 Novembre 2020, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 15:35

La pandemia di covid in Italia sta raggiungendo numeri che preoccupano sempre di più. Da oggi potrebbero aumentare le regioni arancioni, e si discute anche per un aumento delle zone rosse. Il quadro preoccupa la comunità scientifica che da giorni chiede una chiusura totale, così anche il Governo starebbe iniziando a valutare l'ipotesi di un lockdown nazionale.  Il tema è però smentito da diverse fonti di governo del Pd. «Al momento non esiste una ipotesi del genere», assicura un ministro di primo piano. Un altro ministro spiega che si aspetta di vedere gli effetti delle ultime misure sulla curva dei contagi, anche alla luce dei primi positivi segnali di decelerazione dell'indice RT. In ogni caso, affermano le fonti governative Dem, l'impianto dell'ultimo dpcm, adottato appena una settimana fa, già prevede automatismi che fanno scattare le zone rosse regionali, con restrizioni da lockdown, al crescere del contagio.

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Sebbene il premier Conte abbia più volte ribadito di voler evitare una chiusura generalizzata la situazione dei contagi inizia a gravare eccessivamente sul sistema sanitario in tutto il territorio. La chiusura totale era stata esclusa con il dpcm del 3 novembre, ma ora tornerebbe a essere tema sul tavolo della maggioranza, secondo quanto riporta il Corriere della Sera.

Il premier vuole aspettare ancora qualche giorno per capire se le misure restrittive in corso stanno portando dei risultati, ma dopo il 15 potrebbe essere presa la decisione definitiva, ben prima del 3 dicembre, data in cui finirebbero le disposizioni in atto del Dpcm in vigore.

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Quindi se la curva dei contagi non dovesse invertirsi potrebbe scattare un nuovo lockdown. Già nel fine settimana si potrebbe riaprire la discussione con le Regioni e il Comitato tecnico scientifico. A preoccupare principalmente è la situazione degli ospedali con il rischio di saturazione e di impossibilità di divisione tra pazienti covid e non covid. 

Anche Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, torna a parlare di un lockdown e chiarisce: «Tutto dipende dall'andamento del virus in risposta anche alle ultime misure, non solo al Dpcm ma anche all'obbligo di mascherine all'aperto che molte Regioni avevano già introdotto». Sulla possibilità di una chiusura dopo il 15 novembre poi aggiunge: «Il monitoraggio consente di prendere azioni a seconda della capacità diagnostica, del contact tracing e della capacità degli ospedali di accogliere chi sta peggio. Se dovesse esserci un rapido peggioramento si capisce che allora si dovrebbe agire. Ma non è ciò che sta accadendo», ha spiegato.

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