Giuseppe Conte rinuncia al concorso a La Sapienza: «Lo faccio per sensibilità personale»

Giuseppe Conte non ha rinunciato al concorso a La Sapienza: «Ha solo rinviato l'esame di inglese»
Giuseppe Conte non ha rinunciato al concorso a La Sapienza: «Ha solo rinviato l'esame di inglese»
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Lunedì 10 Settembre 2018, 14:25 - Ultimo aggiornamento: 19:30

"Nessun conflitto di interessi, rinuncio alla cattedra esclusivamente per una sensibilità personale". Lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte in diretta su Facebook, dopo una giornata piena di polemiche sul suo rinvio della prova di inglese per il suo trasferimento all'Università La Sapienza di Roma. «Si è detto addirittura che cercavo un dopolavoro non confidando sulla durata di questo governo: fatevene una ragione, lo dico a tutti gli oppositori, questo governo durerà 5 anni», ha poi aggiunto il presidente del Consiglio.

LA GIORNATA E dire che la giornata era cominciata con la notizia che Giuseppe Conte non aveva rinunciato al concorso per la cattedra di diritto privato all'università La Sapienza di Roma. Il presidente del Consiglio dei Ministri, ordinario a Firenze ma in aspettativa non retribuita dopo l'assunzione dell'incarico di governo, avrebbe infatti semplicemente chiesto e ottenuto di rimandare il test di inglese legale a cui dovrà sottoporsi insieme agli altri candidati.

Il premier Conte in corsa per una cattedra all’università La Sapienza: «Non parteciperò»​



A rivelarlo, ancora una volta, era stato Politico Europe, lo stesso portale che la scorsa settimana aveva fatto uscire il caso, che aveva portato Conte a dichiarare, il 6 settembre scorso: «Quando sono stato incaricato premier vivevo un'altra vita professionale di professore e avvocato. Questa mia nuova veste mi impone di riconsiderare questo incarico e di non partecipare al colloquio di lunedì anche se l'idea di un colloquio in inglese dopo aver incontrato Trump era carina!». Gli impegni istituzionali hanno impedito a Conte di poter sostenere l'esame di inglese legale, ma il premier avrebbe chiesto a La Sapienza di poter posticiparne la data: l'università avrebbe quindi chiesto e ottenuto l'assenso degli altri due candidati, i docenti Mauro Orlandi e Giovanni Perlingieri.
 



Giuseppe Conte aveva fatto domanda per il concorso alla cattedra del primo ateneo romano nel febbraio scorso, mesi prima di diventare il capo del governo di Lega e M5S. Una volta assunto l'incarico istituzionale, però, potrebbero sorgere questioni legittime di opportunità e conflitti di interessi. In quanto capo del governo, Conte avrebbe infatti dei poteri di gestione dei fondi di un'università pubblica, dalla cui commissione giudicante dovrebbe essere valutato. Il suo mentore Guido Alpa, l'uomo che ha lasciato la cattedra per cui ora concorre anche il premier, nega però queste ipotesi: «Non deve rinunciare, è preparatissimo e non sta infrangendo alcuna norma». Resta da capire se la partecipazione di Conte al concorso sia conforme a tutte le stringenti norme, nazionali e interne a La Sapienza, che mirano a evitare corruzione e conflitti di interessi.
La candidatura di Conte, dal mese di febbraio, era stata valutata il primo agosto e il 4 settembre dalla commissione esaminatrice, che però, in maniera anomala e inusuale, non ne aveva dato conto sul sito dell'ateneo.

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