Mario Draghi al Senato, tutti i punti del programma: dal Recovery Plan alla scuola, dalla green economy alla parità di genere

Mario Draghi al Senato, il programma e le riforme: dal Recovery Plan alla pandemia e al lavoro
Mario Draghi al Senato, il programma e le riforme: dal Recovery Plan alla pandemia e al lavoro
di Silvia Natella
9 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 11:11

Mario Draghi è al Senato per chiedere la fiducia al suo governo e ha illustrato i punti programmatici e le riforme che intende portare avanti. Recovery Plan, vaccini, europeismo e atlantismo, lotta al cambiamento climatico, scuola, infrastrutture, fisco e Pubblica amministrazione: sono solo alcuni dei temi toccati in un discorso in cui il ringraziamento al suo predecessore, Giuseppe Conte, è stato l'aspetto più divisivo attirando applausi e fischi nell'aula di Palazzo Madama. Il nuovo presidente del Consiglio ha anche tratteggiato le caratteristiche del suo governo, che riunisce partiti dalla storia e dall'esperienza in contrasto, ma che non può essere percepito come privo d'identità. Il bene del Paese ha la priorità come nel secondo dopoguerra è il governo così assortito è per Draghi «un passo avanti». «Non vi è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia», ha esordito Draghi. 

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Mario Draghi al Senato, la lotta alla pandemia

«Il virus è nemico di tutti», dice il presidente del Consiglio mentre assicura che ogni nuova misura sarà annunciata in anticipo. Il governo mobiliterà tutti per il piano di vaccini: dagli operatori all'esercito. Essenziali la velocità e l'impegno nel raggiungere i risultati. Bisogna imparare da chi si è mosso rapidamente e rafforzare il sistema sanitario di prossimità affidando agli ospedali le esigenze acute. La casa, invece, potrà essere il principale luogo di cura grazie all'assistenza domiciliare e alla telemedicina.

 

Mario Draghi al Senato, il Recovery Plan

Tema tra i più importanti quello del Recovery Fund: «Nelle prossime settimane rafforzeremo la dimensione strategica del Programma, in particolare con riguardo agli obiettivi riguardanti la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’inquinamento dell’aria e delle acque, la rete ferroviaria veloce, le reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica, la produzione e distribuzione di idrogeno, la digitalizzazione, la banda larga e le reti di comunicazione 5G. Il ruolo dello Stato e il perimetro dei suoi interventi dovranno essere valutati con attenzione. Compito dello dello Stato è utilizzare le leve della spesa per ricerca e sviluppo, dell’istruzione e della formazione, della regolamentazione, dell’incentivazione e della tassazione. In base a tale visione strategica, il Programma nazionale di Ripresa e Resilienza indicherà obiettivi per il prossimo decennio e più a lungo termine, con una tappa intermedia per l’anno finale del Next Generation EU, il 2026». 

Mario Draghi al Senato, la scuola 

Per il governo Draghi la scuola è una priorità. Bisogna riportare gli alunni in classe e recuperare le lezioni perse dopo un anno di pandemia. «Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà.

Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale», ha precisato il premier. 

Mario Draghi al Senato, il fisco 

In programma anche una riforma del fisco, ma non è possibile toccare pochi aspetti inserendo o eliminando singole tasse. Bisogna agire a livello più generale. Il sistema tributario è complesso. L'imperativo è ridurre il carico fiscale e rivoluzionare tutto avendo a cuore il destino di tutti i lavoratori. «Le esperienze di altri paesi insegnano che le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti, che conoscono bene cosa può accadere se si cambia un’imposta». 

Mario Draghi al Senato, l'economia green

Parola d'ordine è sostenibilità. Tante energie saranno impiegate per rispettare i tempi per ridurre le emissioni. Particolare accenno al turismo: «Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d’arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato. Uscire dalla pandemia non sarà come riaccendere la luce. Questa osservazione, che gli scienziati non smettono di ripeterci, ha una conseguenza importante». 

Mario Draghi al Senato, il lavoro e il debito pubblico

Molto attese le parole sull'economia e il futuro da un uomo che è stato presidente della Bce. «Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti. Esprimo davanti a voi, che siete i rappresentanti eletti degli italiani, l’auspicio che il desiderio e la necessità di costruire un futuro migliore orientino saggiamente le nostre decisioni. Nella speranza che i giovani italiani che prenderanno il nostro posto, anche qui in questa aula, ci ringrazino per il nostro lavoro e non abbiano di che rimproverarci per il nostro egoismo». Sul lavoro riconosce l'impatto che la pandemia ha avuto sulle donne e i giovani. «Un fenomeno destinato ad aggravarsi quando verrà meno il divieto di licenziamento. Si è anche aggravata la povertà. «L’aumento nella diseguaglianza è stato tuttavia attenuato dalle reti di protezione presenti nel nostro sistema di sicurezza sociale, in particolare dai provvedimenti che dall’inizio della pandemia li hanno rafforzati. Rimane però il fatto che il nostro sistema di sicurezza sociale è squilibrato, non proteggendo a sufficienza i cittadini con impieghi a tempo determinato e i lavoratori autonomi... Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Acune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi».

Mario Draghi al Senato, la parità di genere

Poi sulla parità di genere da perseguire: «La mobilitazione di tutte le energie del Paese nel suo rilancio non può prescindere dal coinvolgimento delle donne. Il divario di genere nei tassi di occupazione in Italia rimane tra i più alti di Europa... Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro.».

 

Mario Draghi al Senato, l'anima europeista e atlantista 

Fondamentale l'accenno all'appartenenza all'Europa e l'importanza della continuità a dispetto di ogni sovranismo: «Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione.... Senza l’Italia non c’è l’Europa. Fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine». «Nei nostri rapporti internazionali questo governo sarà convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia: Unione europea, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite. 

Mario Draghi al Senato, la Pubblica Amministrazione.

La Pubblica Amministrazione per il nuovo governo deve procedere a passo svelto per smaltire gli arretrati innanzitutto. «Nell’emergenza l’azione amministrativa, a livello centrale e nelle strutture locali e periferiche, ha dimostrato capacità di resilienza e di adattamento grazie a un impegno diffuso nel lavoro a distanza e a un uso intelligente delle tecnologie a sua disposizione. La fragilità del sistema delle pubbliche amministrazioni e dei servizi di interesse collettivo è, tuttavia, una realtà che deve essere rapidamente affrontata. Particolarmente urgente è lo smaltimento dell’arretrato accumulato durante la pandemia. Agli uffici verrà chiesto di predisporre un piano di smaltimento dell’arretrato e comunicarlo ai cittadini. La riforma dovrà muoversi su due direttive: investimenti in connettività con anche la realizzazione di piattaforme efficienti e di facile utilizzo da parte dei cittadini; aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici, anche selezionando nelle assunzioni le migliori competenze e attitudini in modo rapido, efficiente e sicuro, senza costringere a lunghissime attese decine di migliaia di candidati». 

Mario Draghi, la giustizia

«Nel campo della giustizia - ha affermato Draghi -  le azioni da svolgere sono principalmente quelle che si collocano all’interno del contesto e delle aspettative dell’Unione europea. Nelle Country Specific Recommendations indirizzate al nostro Paese negli anni 2019 e 2020, la Commissione, pur dando atto dei progressi compiuti negli ultimi anni, ci esorta: ad aumentare l’efficienza del sistema giudiziario civile, attuando e favorendo l’applicazione dei decreti di riforma in materia di insolvenza, garantendo un funzionamento più efficiente dei tribunali, favorendo lo smaltimento dell’arretrato e una migliore gestione dei carichi di lavoro, adottando norme procedurali più semplici, coprendo i posti vacanti del personale amministrativo, riducendo le differenze che sussistono nella gestione dei casi da tribunale a tribunale e infine favorendo la repressione della corruzione». 

Mario Draghi al Senato, l'immigrazione

Altra sfida e tema caro alla Lega sarà il negoziato sul nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo, nel quale si punterà a un equilibrio tra responsabilità dei Paesi di primo ingresso e solidarietà effettiva. Cruciale sarà anche la costruzione di una politica europea dei rimpatri dei non aventi diritto alla protezione internazionale, accanto al pieno rispetto dei diritti dei rifugiati. L’avvento della nuova Amministrazione USA prospetta un cambiamento di metodo, più cooperativo nei confronti dell’Europa e degli alleati tradizionali. Sulla politica estera ci sono diverse strategie da seguire e sarà fondamentale presiedere il G20. 

Mario Draghi al Senato, le infrastrutture 

In tema di infrastrutture per Draghi occorre investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici per permettere alle amministrazioni di poter pianificare, progettare ed accelerare gli investimenti con certezza dei tempi, dei costi e in piena compatibilità con gli indirizzi di sostenibilità e crescita indicati nel Programma nazionale di Ripresa e Resilienza. Particolare attenzione va posta agli investimenti in manutenzione delle opere e nella tutela del territorio, incoraggiando l’utilizzo di tecniche predittive basate sui più recenti sviluppi in tema di Intelligenza artificiale e tecnologie digitali. Il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione per accelerare la realizzazione dei progetti nel rispetto dei costi previsti.

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