Consultazioni, Draghi incassa il sì del Pd. Tajani: «Pieno appoggio, nessuna nuova maggioranza». Meloni: «No alla fiducia». Oggi Lega e M5S. Ma prima Grillo vede Conte

Consultazioni, Draghi incassa il sì di Leu e Renzi: ora tocca a Pd e Forza Italia. Meloni: «Non voteremo la fiducia al suo Governo»
Consultazioni, Draghi incassa il sì di Leu e Renzi: ora tocca a Pd e Forza Italia. Meloni: «Non voteremo la fiducia al suo Governo»
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Venerdì 5 Febbraio 2021, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 08:43

Si è concluso il secondo giorno di consultazioni del premier incaricato Mario Draghi, che ieri mattina ha incontrato il gruppo per le autonomie e Italia viva, la cui delegazione era guidata da Matteo Renzi: nel pomeriggio è arrivato invece il turno di Fratelli d'Italia, Pd e Forza Italia (senza Silvio Berlusconi che ha avuto con Draghi un lungo e cordiale colloquio telefonico). Oggi, sabato 6 febbraio, invece tocca alla Lega e al Movimento 5 Stelle: a guidare la delegazione pentastellata dovrebbe essere Beppe Grillo.  Prima dell'incontro con Draghi, Grillo vedrà il premier uscente Giuseppe Conte.

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Nella Capitale oltre al garante del M5s è arrivato anche Davide Casaleggio, che reclama un voto on line dei militanti per stabilire se appoggiare o meno il nuovo esecutivo. «Ho incontrato diversi parlamentari e ministri - dice - c'è ampio consenso sul fatto che l'unico modo per avere una coesione del Movimento 5 stelle sia quello di chiedere agli iscritti su Rousseau». Il Movimento non è l'unico ad interrogarsi sul nuovo governo. Anche la Lega deve decidere se aderire all'esecutivo Draghi. Matteo Salvini fissa in questo senso un paletto: il sostegno del suo partito passa anche dalla partecipazione di ministri leghisti. «Se ci siamo, ci siamo. Non facciamo le cose a metà. Se non ci siamo, collaboriamo come opposizione come abbiamo fatto in questo anno e mezzo». 

Nel frattempo l'ex presidente della Bce prosegue il suo giro di consultazioni.

Il premier incaricato ha incontrato il gruppo della Autonomie del Senato ricevendo il sostegno e la richiesta di un «governo politico» il cui perimetro dovrebbe essere quello della cosiddetta maggioranza europeista «Ursula», che arrivi fino a Forza Italia: «Sarebbe perfetto, con i governi tecnici non abbiamo avuto buone esperienze», dice Julia Unterberger.

Tajani: confermato a Draghi pieno appoggio Fi-Udc

«Abbiamo confermato al premier incaricato il pieno appoggio di Fi, anticipato dal presidente Berlusconi stamane al telefono». Lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente di Fi, a nome della delegazione Fi-Udc, al termine delle consultazioni con Mario Draghi. Il pieno appoggio di Forza Italia però «non implica la nascita di una nuova maggioranza politica, ma un governo dei migliori al servizio dell'italia e degli italiani», ha spiegato Tajani.

Anche la delegazione di Leu non chiude a Draghi, ma chiede di valutare il perimetro della futura maggioranza: «La base parlamentare deve essere coesa e deve avere un minimo di omogeneità», mette in chiaro il capogruppo alla Camera Federico Fornaro, mentre Loredana De Petris parla di «incompatibilità con la presenza di forze come la Lega e sovraniste della destra». Per Leu, la sfida del premier incaricato è anche sui provvedimenti: «Non firmeremo mai il programma di un governo in cui ci sia la flat tax». 

Meloni: Fdi non voterà la fiducia a Draghi

«Abbiamo ribadito a Draghi che FdI non voterà la fiducia al suo governo, una scelta che non ha a che fare con un pregiudizio nei suoi confronti. ma l'Italia non è democrazia di Serie B». Così il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi. «Si va verso maggioranza che ci ha portato al disastro attuale. FdI non andrà mai al governo con pd, M5s e Renzi. Confermiamo questa convinzione, ma siamo pronti a dare una mano all'Italia come forza politica responsabile e patriottica». «Se arriveranno provvedimenti utili al Paese siamo pronti a dare una mano ma senza chiedere niente in cambio, senza avere ministri». «Non so se Draghi intenda confermare il Recovery Plan di Conte, spero di no. Abbiamo portato le nostre proposte su porti, Sud, natalità, che è un tema economico che tutta l'Ue dovrebbe ascoltare». 

Zingaretti: piena disponibilità

ll Pd con Nicola Zingaretti, che anche questa volta preferisce non rispondere alle domande dei giornalisti, al termine dell'incontro poco dopo le 17, conferma "la fiducia" al premier incaricato a cui "abbiamo espresso le nostre preoccupazioni e le nostre proposte". "Piena disponibilità" quindi quella dichiarata dal Partito democratico. Oltre «al forte ancoraggio europeo» e alla difesa «della storica amicizia euro-atlantica», Zingaretti ha fatto un elenco dei temi indicati dal Pd come prioritari: «Accelerare gli investimenti» sulla transizione ecologica e digitale per favorire «lavoro buono»; fisco all'insegna della progressività; semplificazione burocratica, per aziende e cittadini, con una attenzione per il terziario e il commercio colpito in modo violento dalla pandemia; «politiche del lavoro per affrontare la crisi sociale, milioni di famiglie che rischiano di essere travolte»; riforme della giustizia e delle carceri, alla luce «dei principi costituzionali»; lotta contro le organizzazioni criminali e le mafie; una «svolta nel rafforzamento delle infrastrutture sociali»; e infine «politiche di genere» per superare il gap tra uomo e donna, perché «la crisi colpisce soprattutto le donne».

Renzi: sosterremo Draghi, è polizza sul futuro dell'Italia

«Sosterremo il governo Draghi indipendentemente da quanti ministri tecnici e politici ci saranno», ha detto Matteo Renzi (Iv) al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. «Grazie a Mario Draghi: averlo individuato come interlocutore per formare un nuovo governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. È una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo. Siamo nel periodo storico in cui l'Italia avrà più soldi da spendere nella storia, e questo ci porta a dire che chi meglio di Draghi può gestire questo passaggio».

«Per chi ama la politica internazionale - ha aggiunto Renzi - l'idea che la presidenza del G20 sia affidata all'italiano che più di ogni altro ha partecipato a summit del genere è un elememto di grande serenità e solidità.Il fatto che Draghi sarà l'uomo che rappresenta l'Italia è molto importante. Nel 2021 Merkel lascerà, Macron attende un anno di campagna elettorale molto impegnativo. L'idea che Italia sia alla guida anche delle Istituzioni europee ci dà fiducia». I veti reciproci tra i partiti? «Italia viva sosterrà il premier incaricato dal presidente della Repubblica: non mi permetto di giudicare le decisioni di M5s, Zingaretti, Leu, Fi, Fdi. Noi diciamo che il presidente della Repubblica ha fatto un appello a tutti: la valutazione dovranno farla le singole forze politiche e il premier incaricato». «Noi lo sosterremo nel suo tentativo. Andando a casa ciascuno di noi, pensando alla propria famiglia e al proprio futuro, sapendo che il Recovery fund sarà gestito da Draghi, si sentirà meglio», aggiunge.

«I grandi temi per noi cruciali, dalla vaccinazione a un Recovery basato su investimenti e non sui bonus, alla cultura e turismo, sono già sul tavolo di Draghi. Gli manderemo tutto il nostro materiale e ulteriori elementi». «Nel colloquio abbiamo sottolineato in particolare le questioni legate al lavoro e le politiche del lavoro con Bellanova, con Boschi il funzionamento delle regole parlamentari, l'utilizzo di decreti e non dpcm, l'attuazione delle leggi, l'utilizzo della protezione civile per l'emergenza sanitaria, con Faraone tutto il tema del piano shock e delle infrastrutture», sottolinea. «Mi auguro che tutte le forze politiche esprimano lo stesso sostegno a Draghi: il presidente della Repubblica ha fatto appello a tutti, chi oggi pone veti non fa solo un errore politico ma rifiuta l'appello del presidente della Repubblica che ha escluso per questo governo una connotazione politica e ha parlato di un governo cui tutte le forze possano dare un sostegno».

«Iv esprime un deferente messaggio di riconoscenza e gratitudine al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l'autorevole e alto magistero, per la grande capacità di risoluzione della crisi, per essere stato ed essere in questi sei anni un arbitro rispettoso delle regole. Mattarella è sempre stato arbitro, in particolar modo in questa fase in cui la situazione pandemica è particolarmente grave». «Se da questa crisi usciremo con un governo Draghi l'Italia sarà più forte». «Ai giovani dico: non seguite i sondaggi ma le vostre idee. È il messaggio che Iv lancia a chi sta pensando di impegnarsi in politica. Il bene del Paese viene prima. Grazie a chi ha sostenuto la nostra scelta contrcorrente come Bonetti, Bellanova e Scalfarotto», ha concluso. 

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