Salvini e Meloni smentiscono Conte: «Collaborazione? Da lui solo una telefonata di pochi secondi prima della conferenza»

Salvini e Meloni contro Conte: «Collaborazione? Da lui solo una telefonata di pochi minuti»
Salvini e Meloni contro Conte: «Collaborazione? Da lui solo una telefonata di pochi minuti»
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Lunedì 19 Ottobre 2020, 15:38 - Ultimo aggiornamento: 16:06

Nella conferenza stampa di domenica sera, il premier Giuseppe Conte nel parlare del nuovo dpcm ha detto che lo stesso era stato frutto di un intenso dialogo «con Regioni ed enti locali e con il Cts. Ho appena informato i presidenti dei due rami del Parlamento e i due leader dell'opposizione». Parole che non sono piaciute proprio a questi ultimi, che hanno subito smentito Conte descrivendo il dialogo come una telefonata «di pochi secondi prima della conferenza stampa».

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«Dopo mesi persi a occuparsi di amenità come i banchi a rotelle e i monopattini, ora il governo arranca nell'affrontare la seconda ondata. All'incompetenza si aggiunge la spocchia di voler fare da solo, rifiutando ogni collaborazione. Le telefonate a tre minuti dalle conferenze stampa non significano collaborare», ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. A stretto giro di posta, parole simili dal leader leghista Matteo Salvini: «Dopo mesi che facciamo proposte su lavoro, scuola, cassa integrazione e sanità, inascoltati, una telefonata di 60 secondi stasera alle 21.31 prima di andare in diretta tivù.

Non è questo il mio concetto di "collaborazione"».

LA NOTA CONGIUNTA DELLE OPPOSIZIONI In una nota congiunta i due leader, insieme a Silvio Berlusconi hanno poi nuovamente attaccato l'esecutivo: «Dopo sei mesi, il governo continua a non coinvolgere l'opposizione nelle sue decisioni. Una opposizione che governa 14 Regioni su 20 e rappresenta la maggioranza degli italiani. I presidenti di Regione non hanno avuto una reale possibilità di fare osservazioni e di dare suggerimenti sul Dpcm, nonostante il senso di responsabilità sempre dimostrato. Non si può definire 'coinvolgimento' una telefonata con la quale si preannunciava una conferenza stampa già fissata».

«Il centrodestra -continua la nota- ripete con forza che sono necessarie oggi più che mai chiarezza e concretezza, che è necessario che il governo si faccia carico dei danni che saranno subiti dalle imprese. Ribadiamo la disponibilità a collaborare con il governo nell'interesse dei cittadini: questo non è certo il momento della superficialità e della fuga dalle responsabilità. Avevamo denunciato il rischio di un autunno problematico e chiedevamo da tempo una strategia complessiva che non c'è stata. Non è accaduto nonostante il centrodestra abbia dato il suo contributo per liberare risorse che il governo non ha investito con efficacia e con rapidità».

«Nulla si è fatto per migliorare gli ospedali, per potenziare i trasporti pubblici, per aiutare gli anziani e i disabili, per sostenere le famiglie e le imprese in difficoltà. Un governo che non ascolta, che non si assume responsabilità (come denunciato anche dall'Anci) e che insiste con i Decreti annunciati in diretta tivù non è certo il governo che l'Italia si merita e di cui invece avrebbe necessità», concludono Salvini, Meloni e Berlusconi. 

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