Regionali, lo spoglio: Emilia Romagna, Bonaccini vince. Pd primo partito, crollo M5S. Calabria, trionfa Santelli

Regionali, lo spoglio: Emilia, Bonaccini è avanti. Pd primo partito, crollo M5S. Calabria, trionfa Santelli
Regionali, lo spoglio: Emilia, Bonaccini è avanti. Pd primo partito, crollo M5S. Calabria, trionfa Santelli
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Domenica 26 Gennaio 2020, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 07:23
Stefano Bonaccini vede la vittoria su Lucia Borgonzoni nella corsa per la presidenza dell'Emilia Romagna, una sfida che ha assunto significati politici nazionali. La seconda proiezione Rai dà il governatore Pd uscente, sostenuto dal centrosinistra, al 48,6%, la sua rivale leghista con il centrodestra al 45,5 per cento. Un distacco di tre punti che resta costante mentre procede lo spoglio delle schede e che porta sia Matteo Salvini che Giorgia Meloni ad intravedere la sconfitta. «Salvini ha perso, il governo esce rafforzato», esulta Nicola Zingaretti. Ma l'implosione di M5S - con Simone Benini al 4% in Emilia Romagna - preoccupa l'alleanza a quattro che regge l'esecutivo.

Lo spoglio dei risultati in diretta

Salvini
«orgoglioso». «Avere una partita aperta in Emilia Romagna per me è un'emozione, dopo settant'anni per la prima volta c'è stata una partita. In Emilia-Romagna è stata una cavalcata eccezionale commovente e sono orgoglioso. Per me è un'emozione che dopo 70 anni ci sia stata una partita qui». Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini nel comitato elettorale di Lucia Borgonzoni alle porte di Bologna. «Parto dall'unico dato certo, che mi riempie di orgoglio, che è quello della Calabria: per la prima volta in una regione del Sud ci siamo e siamo determinanti. Sono felicissimo di essere stato più volte in Calabria, ci tornerò per mantenere gli impegni presi». Lo dice Matteo Salvini in conferenza stampa a Bologna.
 

Zingaretti ringrazia le Sardine«Matteo Salvini ha perso in Emilia visto che sognava di dare una spallata al governo, il Pd è il principale interlocutore. Devo ringraziare le Sardine, determinanti per l'alta affluenza». Per la Calabria «c'è un pò di rammarico perché se il fronte del centrosinistra fosse stato unito il risultato sarebbe stato migliore. Il Pd è di gran lunga il primo partito della Calabria. Grazie a chi ha combattuto». Lo dice Nicola Zingaretti, parlando fuori dal Nazareno.

Esulta il Pd. «Di Maio si è dimesso. Salvini ha perso. Il 4 marzo è archiviato. Il Pd con Zingaretti è tornato». Così fonti Pd commentano il voto per le regionali in Emilia Romagna e Calabria.

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In Calabria invece non c'è storia tra Jole Santelli del centrodestra (50,9%) e Pippo Callipo del centrosinistra (31,3%), con la deputata di Forza Italia avanti di oltre 20 punti, sempre secondo la proiezione Rai. Qui il candidato M5S Francesco Aiello (7,5%) verrebbe addirittura superato dall'esponente civico Carlo Tansi (10,9%). Spicca in Emilia Romagna il dato dell'affluenza al 66,49% (dato provvisorio alle ore 23), quasi 30 punti in più rispetto alle regionali 2014 (36,83%) e analoga a quella delle Europee 2019 (67%). Un'inversione di tendenza significativa, originata dalla posta in gioco e dalla polarizzazione della sfida con riflessi nazionali. Un boom di partecipazione da interpretare nei trend dopo i risultati, tra l'effetto Sardine e l'effetto Salvini, ma che di certo pesa. Da valutare anche l'incidenza del voto disgiunto, con la possibilità che gli elettori votino un candidato governatore e la lista di un altro schieramento. Un discorso che vale per M5S, ma anche per molti moderati.

 


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Il dettaglio dei dati. La prima proiezione Emilia realizzata da Swg per La7 dà Stefano Bonaccini sostenuto dal centrosinistra tra il 51,8% e Lucia Borgonzoni sostenuta dal centrodestra al 44,5%. Simone Benini del M5s viene dato al 4,4%. La prima proiezione del voto in Emilia Romagna diffusa dalla Rai dà invece risultati diversi. Stefano Bonaccini sostenuto dal centrosinistra al 48,2%; Lucia Borgonzoni, sostenuta dall'alleanza di centrodestra, al 45,9 per cento; Simone Benini (M5S) in una forchetta al 4,3%; Laura Bergamini (partito comunista) allo 0,5%. In Calabria il candidato Jole Santelli, sostenuta da tutto il centrodestra è al 50,9%. Pippo Callipo per il centrosinistra si ferma al 30,7%. Carlo Tansi (lista civica) registra il 10,9%; Francesco Aiello (M5S) è al 7,5%. È quanto stima la prima proiezione del voto in Calabria diffusa dalla Rai.

Pd primo partito. Il Partito democratico al 31,2%, davanti alla Lega, al 31%. Sono i dati di lista che emergono dalla prima proiezione di Swg per la7. La lista Bonaccini presidente al 7,4%, E.R Coraggiosa al 4,4%, Europa Verde al 2,8%, Più Europa all'1,3%, Volt allo 0,5%. Fdi viene data all'8,3%, FI al 2,7%, Borgonzoni Presidente al 2,1%.


Elezioni regionali, primi exit poll diffusi dalla Rai. Il primo exit poll del consorzio Opinio per la Rai dà Stefano Bonaccini sostenuto dal centrosinistra tra il 47% e il 51% Lucia Borgonzoni, sostenuta dall'alleanza di centrodestra, tra il 44 e il 48 per cento; Simone Benini (M5S) in una forchetta tra 2% e il 5%. Il primo exit poll del consorzio opinio per la Rai dà il candidato Jole Santelli, sostenuta da tutto il centrodestra tra il 48 e il 53%. Pippo Callipo per il centrosinistra tra il 29 e il 33%. Francesco Aiello (M5S) è in una forchetta tra il 7 e l'11%,

Secondo exit poll Rai, Bonaccini si consolida. Il secondo exit poll del consorzio opinio per la Rai dà Stefano Bonaccini sostenuto dal centrosinistra tra il 48% e il 52%; Lucia Borgonzoni, sostenuta dall'alleanza di centrodestra, tra il 43% e il 47 per cento; Simone Benini (M5S)in una forchetta tra 2% e il 5%. Il secondo exit poll del consorzio opinio per la Rai dà il candidato Jole Santelli, sostenuta da tutto il centrodestra tra il 49 e il 53%.
Pippo Callipo per il centrosinistra tra il 31% e il 33%. Carlo Tansi (lista civica) tra il 7 e l'11%; Francesco Aiello (M5S) è in una forchetta tra il 5% e il 9%.


Gli Intention Poll di Tecnè. Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra si attesta tra il 46,5% e il 50,5% per le Regionali in Emilia Romagna. Lucia Borgonzoni, sostenuta dal centrodestra è in un range tra 43,5% e il 47,5%. È quanto stima il primo intention poll delle 23, a urne appena chiuse, di Tecnè per Retequattro. Il candidato di M5s, Simone Benini, è accreditato di un range tra il 2% e 6%.

 
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Affluenza, i dati. Dopo anni in cui è stata in caduta libera, torna a crescere in modo significativo l'affluenza in questa tornata elettorale che vede al voto l'Emilia Romagna e la Calabria. Un vero e proprio exploit è quello dell'Emilia Romagna, dove alle 23 è andato a votare il 67,67%, con trenta punti in più rispetto al 2014 quando andò a votare solo il 37,76% degli elettori emiliani-romagnoli; dunque una mobilitazione massiccia per questo voto che, nonostante le rassicurazioni degli esponenti della maggioranza, potrebbe avere effetti sul governo. D'altronde il movimento delle Sardine da una parte e il leader della Lega dall'altra hanno spinto da settimane alla partecipazione, fino a queste ultime ore. In Calabria l'affluenza è stata decisamente stabile alla chiusura dei seggi, con il 44,32% dei votanti contro il 44,16% delle precedenti elezioni. In Emilia Romagna il dato delle precedenti elezioni regionali - il 23 novembre 2014 - segnò un record negativo con una bassissima affluenza alle urne: al termine delle votazioni, andò a votare appena il 37,67%. Le elezioni tuttavia si erano svolte in un clima di polemiche che videro al centro di una bufera giudiziaria la precedente giunta regionale. Lo stesso presidente uscente di allora, Vasco Errani, si era dimesso il 23 luglio 2014 dopo la condanna in appello per falso ideologico nell'inchiesta 'Terremersè. Errani fu poi assolto con formula piena due anni dopo perché «il fatto non sussiste». Lunghe code si sono formate oggi fuori dai seggi in Emilia Romagna. «Ô segno di democrazia, fa sempre piacere. Era un pò di tempo che non facevo la fila per poter votare, non so i dati ma mi sembra buono», ha commentato l'ex premier Romano Prodi, uscendo dal seggio elettorale nel liceo Galvani di Bologna, dove ha votato insieme alla moglie Flavia. Guardando alle maggiori città, molto alta è stata l'affluenza a Bologna, dove ha votato alle 19 il 60,82% contro il 33,04% del 2014 e a Ferrara dove ha votato il 59,24% contro il 32,44% dell'ultima tornata elettorale. L'affluenza più alta è stata a Modena con il 61,33% degli elettori alle urne, contro il 33,02 del 2014; la più bassa a Rimini con il 55%. Buona l'affluenza anche a Reggio Calabria, almeno fino alle 19, dove ha votato il 38,99 (era stato il 36,23 alle precedenti consultazioni) e a Cosenza dove è andato alle urne il 45,75 contro il 40,26 del passato. A Crotone l'affluenza, sempre alle 19, è stata più bassa: è andato alle urne solo il 36,84..


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Il dato delle precedenti elezioni regionali - il 23 novembre 2014 - in Emilia Romagna segnò un record negativo con una bassissima affluenza alle urne, che era stata alle 12 del 10,77%. Al termine delle votazioni, la cifra definitiva dell'affluenza raggiunse appena il 37,67%. Le elezioni si erano svolte in un clima di polemiche che videro al centro di una bufera giudiziaria la precedente giunta regionale. Lo stesso presidente uscente di allora, Vasco Errani, si era dimesso il 23 luglio 2014 dopo la condanna in appello per falso ideologico nell'inchiesta Terremerse. Errani fu poi assolto con formula piena due anni dopo perché «il fatto non sussiste».

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