Crisi di Governo, il senatore Vitali lascia Forza Italia. Il M5S attacca Renzi: «Non gli interessano le sorti del Paese»

Crisi di Governo, il senatore Vitali lascia Forza Italia. Il M5S attacca Renzi: «Non gli interessano le sorti del Paese»
Crisi di Governo, il senatore Vitali lascia Forza Italia. Il M5S attacca Renzi: «Non gli interessano le sorti del Paese»
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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 10:13

Dopo la crisi al buio aperta da Matteo Renzi e culminata con le dimissioni del premier Giuseppe Conte, si sono aperte oggi pomeriggio le consultazioni al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E la situazione, osservano in ambienti del Quirinale al primo giorno di consultazioni, è «molto complicata», con zero contatti tra Conte e Renzi, e l'operazione "responsabili" finora fallita: i gruppi di Italia viva sono essenziali per formare un governo. Ma Renzi e i suoi continuano a usare parole assai dure, danno corpo a chi sostiene che sostituire il premier uscente sia «l'obiettivo vero di Renzi». 

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Sia Iv che M5S smentiscono l'ipotesi Di Maio premier, ma dai renziani non si esclude una sintonia su un nome alternativo a quello di Conte, dunque di un nuovo Governo con la stessa maggioranza ma con un presidente diverso. Oggi si è diffusa anche la voce di un mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico: ma nel caso l'intenzione di Mattarella fosse quella di far riavvicinare Conte e Renzi, il mandato esplorativo potrebbe essere affidato allo stesso premier uscente. 

Governo, gli altri nomi papabili

Renzi sarebbe pronto a sostenere Di Maio, non è un mistero. Ma Maria Elena Boschi rispolvera anche il nome di Paolo Gentiloni, che negli scenari potrebbe tornare da Bruxelles per lasciare il posto a Conte come commissario europeo. In chiave «maggioranza Ursula» continuano a citarsi, nonostante le nette smentite dei diretti interessati, i nomi di Lorenzo Guerini e Dario Franceschini. E poi le opzioni tecniche, in chiave larghe intese o governo elettorale: da Carlo Cottarelli a Marta Carabia. Ma sottotraccia si parla anche già di ministri. Alessandro Di Battista - si dice - potrebbe entrare al governo con un Conte ter. Fabio Panetta viene 'quotato' come ministro dell'economia. Ma con quale premier? È ancora un mistero.

Il calendario completo delle consultazioni

- ore 17:00 Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati

- ore 18:00 Presidente della Camera dei deputati, On. Dott. Roberto Fico

Giovedì 28 gennaio

- ore 10.00 Gruppo Parlamentare «Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)» del Senato della Repubblica

- ore 10.30-12.30 e ore 16.00-16.45 Rappresentanti dei gruppi Misti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati

- ore 16.45 Gruppo Parlamentare «Liberi e Uguali» della Camera dei deputati

- ore 17.30 Gruppi Parlamentari Italia Viva - PSI del Senato della Repubblica e Italia Viva della Camera dei deputati

- ore 18.30 Gruppi Parlamentari «Partito Democratico» del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati

Venerdì 29 gennaio

- ore 16.00 Gruppi Parlamentari «Fratelli d'Italia» del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Gruppi Parlamentari «Forza Italia - Berlusconi Presidente - UDC» del Senato della Repubblica e «Forza Italia Berlusconi Presidente» della Camera dei deputati Gruppi Parlamentari «Lega - Salvini Premier» del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Rappresentanti delle componenti «Idea e Cambiamo» del Gruppo Misto del Senato della Repubblica e «Noi con l'Italia - USEI - e Cambiamo» del Gruppo Misto della Camera dei deputati.

- ore 17.00 Gruppi Parlamentari «Movimento 5 Stelle» del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati

Consultazioni, tutti gli aggiornamenti

Ore 21.54 Di Battista: io al Governo? Non dico no, ma ho difetti «Non chiuderei la porta, ma il M5S sa che io ho tanti difetti, non sto zitto, non sono incline ai compromessi, farei battaglie ai Benetton, sul conflitto di interessi e non cambierò». Così, ospite di Accordi e Disaccordi, Alessandro Di Battista su eventuale suo ingresso nel governo nel Conte-ter. «Lo scenario dei Responsabili non è edificante ma è vero che queste sono le regole del gioco ora, non è accettabile che il M5S gareggi con il freno a mano tirato. È evidente che con regole diverse neanche si sarebbe formata Iv». «Non è tollerabile che il M5S sia infangato se, per responsabilità, intenda tentare di portare avanti la legislatura», aggiunge.

Ore 21.38 M5S contro Renzi: non gli interessa la responsabilità «Prendiamo atto che Matteo Renzi è tornato ad avere lo stesso atteggiamento che ha portato a una crisi incomprensibile e scellerata. La complessità e delicatezza dell'attuale fase politica dovrebbe richiamare tutte le forze politiche alla responsabilità, per il bene dei cittadini italiani. Un comportamento che il M5S sta tenendo, insieme ad altre forze politiche. Evidentemente a tutto questo il senatore di Italia Viva non è interessato». così in una nota il Movimento 5 Stelle.

Ore 21.25 Vitali lascia Forza Italia: sosterrò Conte  «Cari colleghi, come doverosamente comunicato alla presidente, ho preso la decisione di sostenere il professor Conte. Ho espresso sempre la mia perplessità sulla situazione attuale. È stato un onore lavorare con voi». È quanto comunicato dal senatore FI Luigi Vitali ai colleghi di Palazzo Madama, dopo aver sentito al telefono la capogruppo Anna Maria Bernini.

Ore 20.30 M5S: chi parla di Di Maio vuole governo tecnico «Luigi è una figura di riferimento e una risorsa per il Movimento, ma mettere in mezzo il suo e altri nomi in questo modo, in questo momento, è un chiaro tentativo di delegittimarlo» mettendelo contro Conte. «Noi non ci caschiamo ma, ad essere maliziosi, viene da pensare che questa operazione sia pensata da chi ha come obiettivo finale quello di arrivare a un governo tecnico...».

Lo sottolineano fonti di primo piano del M5S sull'ipotesi di un premier 5 Stelle, con particolare riferimento al ministro Luigi Di Maio, rimbalzata anche in diverse dichiarazioni di esponenti politici, come Teresa Bellanova o Carlo Calenda.

Ore 20.11 Salvini: voto non è l'unica opzione Il voto anticipato è l'unica opzione che il centrodestra porterà collegialmente al Quirinale? «È la prima ma non l'unica». È la risposta del leader della Lega, Matteo Salvini durante un convegno online sulla Shoah. «Bisogna capire che se il governo è un fine o un mezzo - ha continuato - Per qualcuno il governo è un fine. Se poi fa o non fa e tira a campare non gli interessa. Per me invece è un mezzo e la stabilità è un valore». E ha aggiunto: «Questo Parlamento è in grado di garantire una maggioranza solida che per due anni fa? Se la risposta è sì, l'unica mia risposta è un governo a guida centrodestra, punto». 

A parte le elezioni anticipate, il piano B della Lega è solo un governo a guida centrodestra? «Certo, non credo ai governi tutti assieme appassionatamente, abbiamo visto che succede né credo ai governi contro qualcuno». «Ora viviamo una surreale crisi di governo - ha continuato - perché questo governo Pd-M5s è nato per antitesi, sennò c'era il rischio che si andasse al voto e avrebbe potuto vincere Salvini. No ai governi ad esclusione, mi piacerebbe avere un governo per, non contro».

«Mi rifiuto di pensare a un governo Pd-5 Stelle-Leu Boldrini e Forza Italia, mi rifiuto io a nome di Forza Italia per il bene che voglio a Silvio Berlusconi, a FI e per l'idea del centrodestra che governa la maggioranza dei comuni e delle regioni nel Paese. La domanda non è con chi, ma per fare cosa». Così Salvini rispondendo a una domanda sull'ipotesi di un'entrata di FI come unica forza del centrodestra, in un governo di unità nazionale, durante un convegno online sulla Shoah. E ha concluso: «No a governoni da Zingaretti a Di Maio, Boldrini e Berlusconi, non penso sia plausibile». 

Ore 19.50 Boschi: sui contenuti non abbiamo avuto risposte «L' unica ipotesi su cui noi abbiamo posto una preclusione è stata un governo di centrodestra più Iv, un ribaltone. Su altre ipotesi non abbiamo preclusioni, partendo dalla attuale maggioranza, ma non escludiamo un governo istituzionale». Lo ha detto Maria Elena Boschi, capogruppo di Iv alla Camera intervistata al Tg4. Alla domanda se anche sul Conte ter non ci siano preclusioni di Iv, Boschi ha replicato: «Non partiamo da nomi, ma da contenuti su cui non abbiamo ascoltato una sola risposta». 

Ore 19.03 Renzi: in Parlamento scandalo gruppi improvvisati «Mentre in Parlamento assistiamo a un autentico scandalo, al tentativo di far passare delle persone non su un'idea ma su una gestione opaca delle relazioni personali e istituzionali, assistiamo alla creazione di gruppi improvvisati, noi siamo qui a dire con forza che, grazie a Teresa, Elena e Ivan, abbiamo rinunciato alle nostre poltrone perché vogliamo far prevalere le nostre idee». Lo dice Matteo Renzi, leader di Iv, in un video su Facebook. «Per fare politica occorre studiare, conoscere e fare proposte. A noi sta a cuore l'Italia e l'Italia deve ripartire adesso. Solo una cosa non ci possiamo permettere, non vivere questa crisi come una grande opportunità per ripartire. O prepariamo adesso la ripartenza o buttiamo via questa opportunità. Noi continueremo a testa alta a parlare di contenuti e se altri parlano di poltrone, polemizzano sul carattere e ci attaccano con fake news, non è un nostro problema. Noi teniamo la barra dritta, a viso aperto, sulle cose che servono all'Italia non a noi».

Nel video Renzi ha spiegato che in Italia ci sono tre emergenze da affrontare subito: quella economica, il piano dei vaccini e la scuola. Per tutte e tre occorre «predisporre tutto ora» per poter ripartire. «Mi direte - afferma Renzi - che non ci sono i vaccini: è vero ma bisogna predisporre tutto ora per poter effettuare una vaccinazione di massa quando arriveranno» perché si uscirà anche dalla crisi economica solo una volta raggiunta l'immunità di gregge. Anche per la scuola occorre organizzare tutto sin da ora, perchè «la Dad non è la soluzione». Quindi «bisogna riuscire a mettere i professori in prima fila nelle vaccinazioni». «A noi sta a cuore l'Italia - ha insistito - e solo predisponendo ora questi passi possiamo ripartire».

Ore 18.40 Fico: al lavoro per il bene del Paese «Siamo tutti al lavoro per il bene del Paese». Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ore 18.11 Mattarella chiama Napolitano Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sentito telefonicamente il presidente emerito Giorgio Napolitano nell'ambito delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. 

Ore 17.56 Fico al Quirinale Il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, è arrivato al Quirinale per le consultazioni del presidente Sergio Mattarella.

Ore 17.45 Casellati lascia il Quirinale La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha lasciato il Quirinale dopo il colloquio con il presidente Sergio Mattarella.

Ore 17.39 Europeisti saranno ricevuti domani Il nuovo gruppo Europeisti-Maie-Centrodemocratico sarà ricevuto dal presidente Sergio Mattarella per le consultazioni domani mattina alle 11:50. Lo si è appreso al Quirinale. (

Ore 17.26 Di Maio: Conte unico nome «Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte. Sanno benissimo che sto lavorando al fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi». Lo ha detto, a quanto si apprende, il ministro Luigi Di Maio nel corso di una riunione, commentando le parole dell'esponente Iv Teresa Bellanova. Nella stessa riunione Di Maio ha confermato l'intenzione del M5S di salire al Colle in occasione delle consultazioni facendo come «unico nome quello di Giuseppe Conte».

Ore 17.00 Al via le consultazioni: Casellati al Colle Al via le consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la formazione del nuovo governo. La presidente del Senato Elisabetta Casellati è infatti arrivata al Quirinale. Subito dopo Mattarella consulterà il presidente della Camera Roberto Fico.

Ore 16.30 Zingaretti: Nessun veto su Iv «Il tema del rapporto con Iv non ha nulla a che vedere con il risentimento per il passato ma di legittimi dubbi fondati per il futuro. Nessun veto ma un aspetto politico da tenere in considerazione perché verremo giudicati in merito alla sincerità e credibilità delle parole per definire il governo che decideremo insieme di sostenere». Lo dice il segretario Pd Nicola Zingaretti aprendo la direzione.

Ore 16.01 Bellanova: non c'è solo Conte «Noi non poniamo veti su Conte e non subiamo veti da nessuno ma sicuramente non c'è solo Conte. Quello che ci interessa è come si affronta la crisi. Non discutiamo gli uomini , discutiamo prima dell'impianto programmatico». L'ha detto la presidente di Iv ed ex ministro Teresa Bellanova a Tgcom24.

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