Il premier Conte: «Curva in crescita in modo preoccupante. Raggiunto indice Rt di 1,5» VIDEO

Il premier Conte alla Camera: «Curva in crescita in modo preoccupante. Mai detto di essere fuori dal pericolo» DIRETTA
Il premier Conte alla Camera: «Curva in crescita in modo preoccupante. Mai detto di essere fuori dal pericolo» DIRETTA
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Giovedì 29 Ottobre 2020, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 10:46

Il premier Giuseppe Conte ha parlato nel corso dell'informativa alla Camera nel giorno dell'entrata in vigore del decreto ristori, pubblicato in Gazzetta Ufficiale questa notte. Il premier ha riferito in aula riguardo l'ultimo dpcm sul coronavirus. «Ritorno qui in Parlamento per illustrare le ulteriori misure restrittive adottate» dopo la «subdola e repentina» impennata della curva, ha detto Conte.

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«Come è noto la sera di sabato 24 ottobre ho firmato un Dpcm alla fine di un lugno e articolato confronto con la maggioranza e le Regioni». «Una curva epidemiologica in rapida crescita con diffusione del virus su tutto il territorio, con positivi cresciuti in maniera preoccupante, risulta difficoltoso ritracciare le catene di trasmissione, come sta avvenendo in molto paesi europei, in particolare in Francia e Germania, questo quadro epidemiologico sta determinando una pressione seria sul sistema sanitario». 

CURVA PREOCCUPANTE Le misure hanno l'obiettivo di «mitigare e raffreddare» la curva del contagio «al fine di alleviare il carico già pesante» sul sistema sanitario. Le misure si basano sui «principi di massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza. Non abbiamo mai affermato di essere fuori dal pericolo e da una condizione di necessaria allerta», ha detto il premier. «I dati delle ultime settimane indicano una rapida crescita. Il numero dei nuovi positivi è preoccupante, risulta complesso il tracciamento.

Questo quadro sta determinando una pressione severa sul servizio sanitario. Le misure adottate si pongono in continuità sul piano di metodo e di merito» su quelle adottate dal governo, «non abbiamo mai sottovalutato la pandemia».

«Nel primo pomeriggio di sabato abbiamo inviato la bozza di Dpcm al Comitato tecnico scientifico sollecitandone un parere e con verbale 121, qualche ora più tardi, il Cts ha risposto che 'dopo ampia analisi condivide i provvedimenti formulando alcune limitate osservazioni' che il governo ha sostanzialmente recepito», le parole di Conte. «Ci siamo attenuti a evidenze scientifiche, che ci hanno consentito di compiere solide valutazioni prognostiche». «Allo stato l'epidemia risulta compatiblie con lo scenario di tipo 3, con rapidità di progressione maggiore in alcune regioni. Lo studio prevede proprio quelle misure alle quali il governo si è attenuto». Stabilendo le restrizioni del dpcm «non abbiamo agito secondo criteri arbitrari o operando un'impropria gerarchia di valori tra attività». 

"SCELTE DOLOROSE" «Vorrei ribadire che la scelta di sospendere o ridurre le attività in alcuni settori non deriva dal mancato rispetto di misure di sicurezza, che sono state adottate anche a prezzo di sacrifici, ma una scelta così radicale e dolorosa è legata all'esigenza di ridurre un contagio diffuso e esponenziale, riducendo le occasioni di socialità, specie in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia».

FRECCIATINE ALL'OPPOSIZIONE «A ottobre si palesava una nuova recrudescenza» del covid ma la decisione di prorogare lo stato di emergenza «fu fortemente criticata anche da alcuni in questa Aula», ha detto Conte lanciando una frecciata all'opposizione. «L'impegno del governo si dispiega sin dall'inizio della pandemia, anche in sede Ue. Senza una risposta coordinata dell'Europa e sul piano globale nessuno Stato può superare la crisi sia sul piano sanitario che economico». 

«Ribadisco quindi che le attività sospese dal Dpcm non sono state sospese perché non ritenute essenziali. La scelta discende esclusivamente dalla necessità, fondata su evidenze scientifiche, di diradare il più possibile i contatti sociali. Per lo stesso motivo abbiamo deciso la didattica a distanza» per le scuole superiori. «Analoga ratio corrisponde all'incentivazione dello smart working», spiega ancora. Con il dl ristori «il governo ha predisposto adeguati strumenti di intervento a supporto di tali categorie» colpite dal dpcm «per evitare che la crisi sanitaria si trasformasse in crisi economica e sociale, generando nuove diseguaglianze». 

SU CINEMA E TEATRI Lo stop ai cinema, ai teatri, agli spettacoli «è stata una scelta tra le più dolorose. I protagonisti del mondo dello spettacolo stanno affrontando, ormai da molti mesi, enormi difficoltà. Purtroppo gli stessi protocolli di sicurezza hanno limitato la presenza del pubblico, contribuendo al depauperamento del settore». «La scelta ci pesa anche, se non di più, per il valore sociale e culturale di questi luoghi, sappiamo quanto in quegli spazi la persona nutra lo spirito, in quei luoghi si rafforza il sentimento di appartenenza ad una dimenzione collettiva», spiega.

«Il governo è consapevole dagli immani sacrifici, siamo sensibili alle manifestazioni di dissenso, protesta e frustrazione che si sono manifestate, cittadini che esprimono pacificamente il proprio disagio, che temono per il futuro delle proprie attività e del lavoro. Per questo abbiamo ritenuto giusto di confrontarci subito con le categorie più penalizzate, per annunciare le proposte di ristoro e di indennizzo individuate tempestivamente dal governo». 

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