Decreto Natale, le Faq: sì alle seconde case (in regione) ma molte deroghe dai nonni ai cenoni

Decreto Natale, le Faq: sì alle seconde case (in regione) ma molte deroghe dai nonni ai cenoni
Decreto Natale, le Faq: sì alle seconde case (in regione) ma molte deroghe dai nonni ai cenoni
di Francesco Malfetano
6 Minuti di Lettura
Sabato 19 Dicembre 2020, 22:31 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 12:57

Fatta la legge trovato l’inganno. Non stupisce davvero più nessuno ma anche dopo l’ultimo decreto ad impazzare è il toto-falla. Ovvero la ricerca delle zone grigie (in contrapposizione a quelle gialle, arancioni e rosse del governo) in cui insinuarsi, con comportamenti assolutamente condannabili, per non rinunciare a pranzi e cene con tutta la famiglia. «Le misure ci sono e hanno dato un segnale forte - spiega Pier Luigi Lopalco, virologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia - ma oggi il rischio di ritrovarsi intere famiglie che se ne vanno in giro in macchina a 2 a 2, è davvero alto». Si perché, sulla scia dei (pochi) baristi che quest’estate all’istituzione delle chiusure dopo le 24 risposero rialzando le serrande a mezzanotte e un quarto, le possibilità per agire aggirando le limitazioni - e rischiando una sanzione amministrativa tra 400 e 1.000 euro come chiariscono le Faq di Palazzo Chigi - ci sono. 

Dpcm Natale, il testo completo ----> scarica il Pdf

SCAPPATOIE
Ad esempio il testo presentato venerdì sera dal premier Giuseppe Conte, recita chiaramente che tra il 24 dicembre ed il 6 gennaio 2021 sono consentiti gli spostamenti verso «una sola abitazione privata, ubicata nella medesima regione, una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi».

Tradotto: se si sta pensando di pranzare a casa dei nonni che vivono nel comune accanto al nostro raggiungendoli con macchine diverse ma con soli 2 occupanti non si rischia praticamente nulla. Impossibile da controllare a meno che non si entri in casa a far la conta dei presenti. Ma fortunatamente questo non è nelle intenzioni del governo. «Un sistema liberal-democratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci sia una flagranza di reato - ha spiegato Conte in diretta rispondendo alle domande dei giornalisti sul decreto - noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come forte limite alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione». Allo stesso modo, se il testo prevede che non si possa far visita a più abitazioni («Una sola volta al giorno») come si può verificare che io, non controllato andando dai nonni, poi non mi sposti a casa degli zii? Impossibile anche in questo caso.

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Oppure se è vero che ci si potrà spostare tra Regioni solo per far visita ad un anziano non autosufficiente (se in buona salute invece no) - al netto del rischio che la persona sceglie di prendersi - quale figlio non sarà in grado di provare che un genitore magari over 70 non abbia malattie che necessitano della sua assistenza? 
È evidente quindi che più che i controlli «l’appello sia rivolto alla responsabilità dei cittadini» spiega il virologo dell’Università degli studi di Milano Fabrizio Pregliasco, «d’altronde non c’è un manuale che potesse permettere una precisa definizione delle singole misure». E ancora, aggiunge Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, «sappiamo come sono difficili da gestire le concessioni, ma bisognava trovare un equilibrio che per quanto precario fosse anche giusto. Serve responsabilità».

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DOMANDE FREQUENTI
Proprio per favorire la responsabilità e, quindi permettere ai cittadini di fare la scelta giusta senza commettere errori per mancanza di informazioni, da ieri sono disponibili sul sito di Palazzo Chigi le Faq sul nuovo Decreto di Natale. 
Il punto più saliente dei chiarimenti riguarda le seconde case. Un po’ contro le aspettative di tutti infatti, dopo il pressing del governo a margine della conferenza stampa di Conte, il premier ha scelto di acconsentire agli spostamenti verso le seconde case per tutto il periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio (eccetto 25, 26 dicembre e 1 gennaio). Anche in questo caso però, ci si potrà muovere in massimo 2 adulti e soprattutto bisognerà restare all’interno della propria Regione. Da domani è infatti vietato varcare i confini regionali a meno che non ci si sia spostati prima nell’abitazione in questione e, anche il 27 dicembre (un giorno rosso quindi) non si decida di rientrare presso la propria residenza abituale o presso il proprio domicilio.

Spostamenti, spesa e ristoranti: ecco quello che potremo fare

 

Mobilità

Tanto in gialla, quanto in quella arancione e rossa dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato ogni spostamento tra regioni (oltre che da/per le province autonome di Bolzano e Trento), compresi quelli per raggiungere le seconde case site in un territorio diverso da quello di residenza.
Unici spostamenti sempre consentiti sono quelli motivati dalla necessità. Non solo lavoro, salute o studio ma anche, ad esempio nel caso di un genitore separato, per raggiungere suo figlio minorenne.

Convivialità

Tenendo sempre ben presente che resta in vigore il coprifuoco (dalle ore 22 alle ore 5) e che per gli spostamenti è necessaria l’autocertificazione, è consentita anche nei giorni in zona rossa la visita ad amici o parenti. Scambiarsi i regali è quindi possibile, con la limitazione di poter essere al massimo in 2 persone a spostarsi (a meno che non vi siano figli minori di 14 anni o persone con disabilità/non autosufficienti conviventi) e di poter fare una sola visita al giorno.

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Ristorazione

Poca confusione in questo caso sul tema: sia in zona arancione che in zona rossa ristoranti, bar, pasticcerie, pub e gelaterie resteranno chiusi. O meglio lo saranno “al pubblico” o, quantomeno, al tradizionale servizio al tavolo. 
Sarà infatti consentito il servizio di asporto (ma solo fino alle ore 22 e con il divieto di sostare o consumare nei pressi del locale) oppure, senza alcuna limitazione, la consegna a domicilio delle preparazioni. 

Acquisti

In zona rossa (24-27 dicembre, 31-3 gennaio e 5-6 gennaio) oltre a bar e ristoranti dovranno tenere la serranda abbassata anche i negozi di vendita al dettaglio e i centri estetici. Al contrario restano aperti supermercati, rivendite di beni alimentari e prima necessità, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccherie, lavanderie e parrucchieri o barbieri. In zona arancione invece, tutti i negozi restano aperti fino alle ore 21 (ma con le consuete limitazioni anti-assembramento).

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Sport

Dopo le polemiche sollevate dalla questione durante il primo lockdown di marzo, è sempre bene precisare che l’attività motoria (per cui una passeggiata, anche con il cane) è sempre consentita ma restando nei pressi della propria abitazione e comunque assolutamente evitando assembramenti. 
Allo stesso, anche in zona rossa, è consentita l’attività sportiva all’aperto. Per praticarla però bisogna necessariamente essere da soli. 

Paesini

Solo nei giorni in zona arancione (28,29 e 30 dicembre oltre che 4 gennaio) e unicamente i cittadini residenti in comuni con meno di 5 mila abitanti, possono superare i confini del proprio comune di residenza. Non possono tuttavia spostarsi oltre un raggio di 30 km. 
Attenzione però agli inasprimenti locali. Il governatore campano Vincenzo De Luca ad esempio ha già annunciato che questo non sarà valido nella sua Regione.

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