Natale, se il virus accelera tamponi anche ai vaccinati. Sul tavolo l'ipotesi di obbligo di mascherina all’aperto

L’Ecdc chiede limiti ai cenoni. Locatelli (Cts): con più positivi, ipotesi test per accedere ai grandi eventi

Natale, se il virus accelera tamponi anche ai vaccinati. Sul tavolo resta l obbligo di mascherina all aperto
Natale, se il virus accelera tamponi anche ai vaccinati. Sul tavolo resta l’obbligo di mascherina all’aperto
di Francesco Malfetano
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Giovedì 16 Dicembre 2021, 23:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 16:17

Mascherina all’aperto per tutti e un tampone anche ai vaccinati per accedere ai grandi eventi. Sono queste due delle ipotesi che, secondo il presidente del Comitato tecnico scientifico e del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, sono pronte a finire sul tavolo del governo qualora i contagi - Omicron o meno - dovessero continuare la propria cavalcata. Il muro dei 20mila nuovi casi giornalieri d’altronde è stato sfondato da tempo (ieri i casi registrati sono stati 26.109 e le morti 123) e l’incidenza media nel Paese - come mostrano i dati Gimbe di ieri - ha ormai raggiunto i 500 casi ogni 100mila abitanti su base settimanale. Tuttavia come mostrano la mappa dell’Italia ancora quasi in maggioranza bianca e anche le parole usate dal premier Mario Draghi nel difendere le restrizioni per chi entra nella Penisola, ad oggi la situazione è ritenuta controllabile. Allora ogni ulteriore stretta sarà ben ponderata per difendere quella «normalità» a cui lo stesso Draghi ha fatto riferimento annunciando il Super Green pass, e arriverà solo qualora le soglie considerate “rischiose” dovessero essere superate. 

Natale, le misure

Non c’è una vera e propria roadmap ma, come rivelano fonti autorevoli del ministero della Salute, «bisogna monitorare e intervenire prontamente quando si alza il numero di contagi e la pressione sui servizi sanitari».

Tradotto: le nuove misure arriveranno quando giallo e arancione saranno le sfumature più presenti nella Penisola. Non si parla però solo delle proposte avanzate da Locatelli (con le mascherine all’aperto peraltro già adottate nei centri storici da numerose città, Roma compresa, e alcune Regioni). Ma anche di un’eventuale nuova riduzione della durata del Green pass.

 

Con la variante Omicron «potrebbe servire un adattamento» e «un ridimensionamento della durata del certificato verde» ha spiegato ieri il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, alludendo al taglio dai 9 mesi attuali ai 6 già prospettato nelle scorse settimane. In realtà però si potrebbe anche andare oltre. L’Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha infatti provato a sollecitare nuovi interventi nei singoli stati. Tra le misure proposte, proprio «la rapida reintroduzione e il rafforzamento degli interventi non farmacologici», per esempio «evitare grandi raduni pubblici o privati, incoraggiare l’uso di maschere per il viso, ridurre i contatti tra gruppi di individui in contesti sociali o di lavoro, telelavoro, test estesi e una forte tracciabilità dei contatti». 

Le festività

Inoltre, sempre l’Ecdc invita le autorità a «prendere in considerazione la possibilità di consigliare una riduzione degli incontri inter-familiari e di esercitare ulteriore cautela durante i viaggi e/o laddove sia previsto gli incontri intergenerazionali durante le festività natalizie». In altri termini, l’impennata dei contagi potrebbe influire sulla possibilità di fare o meno tavolate durante i cenoni in programma la prossima settimana. Una stretta, quest’ultima, poco probabile o comunque - come sottolinea la stessa fonte autorevole - sarebbe confezionata solo sotto forma di raccomandazione. 

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