Mascherina all’aperto per tutti e un tampone anche ai vaccinati per accedere ai grandi eventi. Sono queste due delle ipotesi che, secondo il presidente del Comitato tecnico scientifico e del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, sono pronte a finire sul tavolo del governo qualora i contagi - Omicron o meno - dovessero continuare la propria cavalcata. Il muro dei 20mila nuovi casi giornalieri d’altronde è stato sfondato da tempo (ieri i casi registrati sono stati 26.109 e le morti 123) e l’incidenza media nel Paese - come mostrano i dati Gimbe di ieri - ha ormai raggiunto i 500 casi ogni 100mila abitanti su base settimanale. Tuttavia come mostrano la mappa dell’Italia ancora quasi in maggioranza bianca e anche le parole usate dal premier Mario Draghi nel difendere le restrizioni per chi entra nella Penisola, ad oggi la situazione è ritenuta controllabile. Allora ogni ulteriore stretta sarà ben ponderata per difendere quella «normalità» a cui lo stesso Draghi ha fatto riferimento annunciando il Super Green pass, e arriverà solo qualora le soglie considerate “rischiose” dovessero essere superate.
Natale, le misure
Non c’è una vera e propria roadmap ma, come rivelano fonti autorevoli del ministero della Salute, «bisogna monitorare e intervenire prontamente quando si alza il numero di contagi e la pressione sui servizi sanitari».
Con la variante Omicron «potrebbe servire un adattamento» e «un ridimensionamento della durata del certificato verde» ha spiegato ieri il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, alludendo al taglio dai 9 mesi attuali ai 6 già prospettato nelle scorse settimane. In realtà però si potrebbe anche andare oltre. L’Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha infatti provato a sollecitare nuovi interventi nei singoli stati. Tra le misure proposte, proprio «la rapida reintroduzione e il rafforzamento degli interventi non farmacologici», per esempio «evitare grandi raduni pubblici o privati, incoraggiare l’uso di maschere per il viso, ridurre i contatti tra gruppi di individui in contesti sociali o di lavoro, telelavoro, test estesi e una forte tracciabilità dei contatti».
Le festività
Inoltre, sempre l’Ecdc invita le autorità a «prendere in considerazione la possibilità di consigliare una riduzione degli incontri inter-familiari e di esercitare ulteriore cautela durante i viaggi e/o laddove sia previsto gli incontri intergenerazionali durante le festività natalizie». In altri termini, l’impennata dei contagi potrebbe influire sulla possibilità di fare o meno tavolate durante i cenoni in programma la prossima settimana. Una stretta, quest’ultima, poco probabile o comunque - come sottolinea la stessa fonte autorevole - sarebbe confezionata solo sotto forma di raccomandazione.