Migranti affidati alla Chiesa Valdese: «Non sarà lo Stato a pagare»

Migranti affidati alla Chiesa Valdese: «Non sarà lo Stato a pagare»
di Valentina Errante
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Giovedì 10 Gennaio 2019, 07:40
ROMA Tornare indietro, dopo l'impegno assunto dal premier Giuseppe Conte con Bruxelles, non si può più. Anche se il ministro Matteo Salvini alza la voce, diffonde tutte le cifre degli obblighi disattesi in materia di accoglienza dai paesi dell'Unione e chiede un chiarimento al presidente del Consiglio. E alla fine la soluzione è quella della Chiesa Valdese, che già durante la lunga attesa dei profughi al largo di Malta aveva dato la disponibilità all'accoglienza. Una decina di migranti saranno ospitati in un centro dei religiosi e, spiega palazzo Chigi, «non ci saranno oneri a carico dello Stato italiano».

Comunque per Malta è stata una vittoria su tutta la linea, visto che la lunga trattativa con l'Ue ha consentito al primo ministro Joseph Muscat di ottenere da Bruxelles l'impegno al ricollocamento di una parte dei 250 profughi recentemente salvati da una nave maltese.

E così, per tenere insieme tutto e uscire dall'impasse, Conte una via l'aveva già individuata. Una soluzione che consente a Salvini di non smentire se stesso e di poter ribadire la linea di fermezza in materia di immigrazione.

PORTI CHIUSI
In primo luogo i porti sono rimasti chiusi. I migranti, come chiedeva la Lega, sono sbarcati a Malta e sono stati registrati a carico del Paese da sempre accusato dal ministro dell'Interno di non rispettare gli accordi. Ma anche l'altro scoglio, quello relativo all'accoglienza e al braccio di ferro all'interno del governo andato in scena negli ultimi giorni e culminato con lo scontro aperto di ieri, ha trovato una facile soluzione: l'unica via possibile era che fosse la Chiesa, dopo gli appelli ripetuti anche da parte di Papa Francesco ad accogliere una decina di migranti (il numero è ancora incerto) che il premier Conte ha assicurato di volere prendere in carico, ad ospitare i profughi.

I nuclei familiari non saranno separati, come del resto prevede il diritto internazionale, nonostante le prime aperture del governo che aveva dato disponibilità ad accogliere solo donne e bambini.

Quel che conta nella soluzione trovata nella notte è che non si tratti di strutture che lavorano già nel circuito Sprar o Cas. Ossia associazioni e coop cattoliche che abbiano già stipulato contratti con il ministero per gestire l'accoglienza. Dalla Caritas alla Comunità di Sant'Egidio, con la quale proprio il premier ha rapporti abbastanza frequenti, alla fine ha prevalso l'Ipotesi della Chiesa Valdese. Che, al contrario della Chiesa cattolica, non è intervenuta in uno scontro aperto con Salvini. Inizialmente non era escluso neppure che i profughi sbarcati a Malta potessero essere ospitati in una delle case famiglia della comunità Papa Giovanni XXIII, che da tempo realizza corridoi umanitari e che ha rapporti con il Viminale.

Condizione necessaria era, a questo punto, che l'accoglienza non rappresentasse un aggravio per le casse dello Stato. Una soluzione diplomatica per superare l'ennesimo scontro. Anche se le crepe nella maggioranza diventano sempre più profonde.

I COMUNI
Mentre la maggioranza prova a superare la crisi sulla questione immigrazione, dovuta all'apertura di Conte all'accoglienza che smentisce la linea di Salvini, non si levano più le voci del sindaco di Napoli Luigi De Magistris e di quello di Palermo, Leoluca Orlando, che nei giorni scorsi si erano detti pronti a farsi carico dei 49 profughi fermi al largo di Malta sulle due navi delle ong tedesche. Sarebbe stato un assist a questo esecutivo.
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