M5S, l’apertura di Grillo sullo statuto: un comitato sulle regole. Conte congela la scissione

M5S, l’apertura di Grillo sullo statuto: un comitato sulle regole. Conte congela la scissione
​M5S, l’apertura di Grillo sullo statuto: un comitato sulle regole. Conte congela la scissione
di Marco Conti
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Sabato 3 Luglio 2021, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 10:26

A sorpresa Beppe Grillo accetta la richiesta dei senatori, sospende il voto sul direttorio e compone una comitato di sette persone per arrivare ad una sintesi sullo statuto. «Oggi ho ricevuto dai gruppi parlamentari una richiesta di mediazione in merito agli atti che dovranno costituire la nuova struttura di regole del MoVimento 5 Stelle (Statuto, Carta dei valori, Codice Etico). Ho deciso - scrive Grilo - di individuare un comitato di sette persone che si dovrà occupare delle modifiche ritenute più opportune in linea con i principi e i valori della nostra comunità».

«Il comitato - prosegue - sarà composto dal presidente del comitato di garanzia Vito Crimi, dal capogruppo della camera Davide Crippa e del senato Ettore Licheri, dal capogruppo in parlamento europeo Tiziana Beghin, da un rappresentate dei ministri Stefano Patuanelli, da Roberto Fico e Luigi Di Maio».

M5S, il lavoro di Di Maio e Fico

La trattativa quindi continua e arriva ad una svolta dopo il lavoro di Luigi Di Maio e Roberto Fico che hanno tenuto compatti i gruppi.

La richiesta di incontro a Beppe Grillo e Giuseppe Conte era stata fatta da diciannove senatori.

L’obiettivo raggiunto di sfilare la trattativa ai due litiganti va in porto e non è detto che sia una buona notizia per le aspirazioni di Conte di emarginare l’Elevato. Resta il fatto che nel Movimento tutti tirano un sospiro di sollievo. «Spingerò fino alla fine affinché Conte e Grillo possano arrivare ad un accordo. Credo ancora che il miracolo sia possibile», sosteneva nel pomeriggio un preoccupato Luigi Gallo, deputato 5S, che chiede anche ai due di fare «mezzo passo indietro». Ancor più convinto che si possa trovare un’intesa è il collega Sergio Battelli che invita «le tifoserie» a farsi da parte e lasciare spazio «alla mediazione, arte della politica» e poi avverte: «La riconoscenza è un valore che, nella vita come nella politica non deve mancare mai». Come dire «va bene Conte, ma di dare un calcio a Grillo non se ne parla».
Con fatica e non senza difficoltà, Conte e Grillo riprendono a discutere, seppur per interposta persona. D’altra parte la promessa - per qualcuno la minaccia - di Conte di farsi un partito, perde capacità attrattiva. Molti dei più convinti sostenitori dell’ex premier lo sono nel quadro di una leadership interna al Movimento. L’avventura esterna lascia interdetti, anche perché alla fine della legislatura manca ancora molto tempo e i nuovi gruppi, così come il nuovo partito, dovrebbero dividersi eletti e voti nella stessa alleanza di centrosinistra. Ma se Conte mette il «piano B» nel cassetto in attesa delle proposte che faranno i Sette Saggi, anche Grillo dovrà attrezzarsi per correggere alcune pesanti affermazioni su Conte. 

Anche se ad un ex comico viene perdonato molto e l’ex premier è un buon incassatore, sul piano personale la distanza resta rilevante e la disponibilità data dai due al confronto con i parlamentari non colmerà la distanza personale. o gioco del cerino. La contesa resta inchiodata ai meccanismi di gestione del Movimento. Ora che si è bloccata la procedura per l’elezione dei cinque membri del Consiglio direttivo indetta da Vito Crimi, in qualità di membro anziano del comitato dei garanti, si fermano anche le polemiche e le carte bollate per la convocazione fatta sulla Piattaforma SkyVote e non su Rousseau. Non solo, l’avvio del processo è stato ufficializzato per sul nuovo sito del Movimento (Movimento5Stelle.eu), lasciando fuori anche il blog delle Stelle di Casaleggio. «Gli associati che si sono iscritti (tutti) attraverso un altro sito, come fanno a sapere che movimento5stelle.eu, è il “sito del movimento”, su cui - a norma di statuto - deve essere pubblicato l’avviso di convocazione delle consultazioni? Ah, saperlo» ironizza l’avvocato Lorenzo Borrè che già aveva preannunciato una raffica di ricorsi contro le decisioni del reggente Crimi che nel frattempo medita «se lasciare il Movimento». 

In attesa di vedere se e come ci sarà la ricomposizione, è stata messa la sordina alla polemica e alle richiesta di consulenza degli avvocati. 
 

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