Recovery fund e Consiglio Ue
Quelli che non si fidano dell’Italia
e preparano il freno d’emergenza

Recovery fund e Consiglio Ue Quelli che non si fidano dell’Italia e preparano il freno d’emergenza
di Marco Conti
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Sabato 18 Luglio 2020, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 21:29
ROMA Non si fidano dell’Italia. Dopo due giorni di trattative ormai una certezza c’è al Consiglio europeo. E a non fidarsi non sono solo i cattivoni olandesi, insieme ad austriaci, danesi e svedesi, ma anche i tedeschi. La Merkel sta aiutando l’Italia nella trattativa sul Recovery fund, ma anche lei vuole sapere come spendiamo i sussidi che verranno erogati al nostro Paese. Come? Non la Commissione, ma il Consiglio Ue che, chiedono gli olandesi, dovrebbe decidere all’unanimità. Secondo la proposta presentata da Charles Michel il super freno d’emergenza può scattare “entro tre giorni” dall'approvazione del piano nazionale di ripresa e di resilienza se viene avanzata richiesta da parte di «uno Stato membro» di sollevare la questione, «senza indugio», portandola «al Consiglio Europeo o all'Ecofin perché la questione sia affrontata in modo soddisfacente». Non viene specificato se ad occuparsi della faccenda sarà  l'Ecofin, che riunisce i ministri delle Finanze dell'Ue e che decide principalmente a maggioranza qualificata, o il Consiglio Europeo  che decide principalmente per consenso, anche se può votare all'unanimità o a maggioranza qualificata, a seconda dei casi.

Il freno all’accordo sta tutto qui. Chi tira il freno d’emergenza e chi può decidere di bloccare tutto e riportare il treno in stazione.
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