C'è un clima di forte attesa in casa 5Stelle dopo lo scontro tra il garante Beppe Grillo e l'ex premier Giuseppe Conte. Pesa la reticenza di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e ex capo politico del M5S, e di Roberto Fico, presidente della Camera e esponente di rilievo dei pentastellati, che ancora non hanno detto la loro. In mattinata c'è stato un lungo colloquio tra i due a margine di un evento, ma non ci sono state dichiarazioni sul tema. Prosegue quindi lo stallo. La sindaca di Roma Virginia Raggi intanto si dice «fiduciosa che la frattura tra Conte e Grillo possa sanarsi», mentre Danilo Toninelli apre all'ipotesi voto su Rousseau del comitato direttivo, se non si trova un'accordo tra Conte e Grillo.
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Stamattina è durato oltre un'ora il colloquio tra il ministro Di Maio e l'ex premier Giuseppe Conte a casa dell'avvocato di Volturara Appula, ma una volta terminato il capo della Farnesina non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Stallo dunque che prosegue dentro il Movimento diviso tra deputati e senatori. Quasi tutto il gruppo 5Stelle al Senato si dice disposto a seguire Conte in un nuovo partito, più articolata invece la situazione alla Camera, e chi ancora spera in una riappacificazione tra il garante Grillo e il leader in pectore dei pentastellati. I senatori vorrebbero leggere e far esprimere gli attivisti sullo statuto di Conte. La più netta sulla questione è la senatrice Alessandra Maiorino.
«Fin dal primo giorno avevo detto che a tutti noi, non solo ai portavoce, ma all'intera comunità M5S doveva essere consentito visionare il documento frutto del compito affidato a GiuseppeConte dal garante Beppe Grillo, sul contenuto del quale si è consumata una
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«Sono assolutamente fiduciosa che si riuscirà a ricomporre anche questo periodo. Sento entrambi e sono due persone che stimo e apprezzo. Credo che questo momento di complessità si riuscirà a ricomporre», ha dichiarato la prima cittadina di Roma, a margine della presentazione dei bus Atac, ad Ostiense, in merito alla rottura tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte.
Il doppio mandato
A pesare c'è anche senza dubbio il vincolo del doppio mandato, che Grillo vorrebbe mantenere, al contrario di Conte che si è sempre detto aperto a un'ipotesi di eliminazione di questa regola.
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Rousseau
La votazione su Rousseau chiesta da Grillo è un altro punto inconciliabile tra le due anime, visto che anche ieri sera in una nota sia i senatori che i deputati M5S hanno spiegato «l'inopportunità di ricorrere alla piattaforma». Il garante dei pentastellati vorrebbe mettere in votazione un nuovo comitato direttivo ci cinque personalità, ma dentro i Palazzi sembra che gli eletti vogliano in maggioranza seguire la strada di Conte e hanno chiesto pertanto di «legge il nuovo statuto» messo a punto negli ultimi quattro mesi dell'ex premier.
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