Effetto Greta Thunberg alle Europee: onda Verde in Germania e nel Nord Europa

Europee, effetto Greta Thunberg: onda Verde in Germania e nel Nord Europa
Europee, effetto Greta Thunberg: onda Verde in Germania e nel Nord Europa
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Lunedì 27 Maggio 2019, 18:59 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 12:05

Un'onda verde attraversa l'Europa. Dalla Germania, alla Francia ai Paesi scandinavi, passando per la Spagna le elezioni europee premiano gli ecologisti che portano a Strasburgo una pattuglia consistente di eurodeputati passando dai 50 seggi nel 2014 agli attuali 69 e diventando il quarto gruppo all'eurocamera, ma senza italiani. Un exploit che fa tesoro dell'effetto Greta Thunberg, l'attivista pasionaria svedese che ha ispirato le grandi mobilitazioni di giovani studenti in tutto il continente con gli oramai famosi scioperi globali per il clima. Il giorno dopo il voto, passati i festeggiamenti e l'euforia per i Verdi europei è il momento della riflessione.

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L'obiettivo è essere «determinanti» nella nuova Europa e rendere la futura legislatura «verde». A chiarirlo è Monica Frassoni, la co-presidente dei Verdi Europei: «vogliamo giocare un ruolo ma non a tutti i costi». Il tema riguarda le alleanze e le future coalizioni all'Eurocamera, che potrebbero essere 'arcobalenò , includendo dunque progressisti, Liberali e Popolari. «Noi siamo in gioco, lo abbiamo detto da tempo e intendiamo avere un ruolo di partito di governo - precisa -. Ma non siamo simbolici e pensiamo che questa vittoria e questi siano risultati estremamente positivi e ci danno una responsabilità». Il richiamo di Frans Timmermans, candidato di punta degli S&D per succedere a Jean-Claude Juncker a «formare un'alleanza progressista ci convince poco», ammette Frassoni che non vuole che i Verdi diventino l'appendice di nessuno.

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Un discorso che investe anche le nomine ai top job europei, partita dalla quale i Verdi non intendono restare fuori e che dovrà riflettere una certa rappresentatività. Frassoni ridimensiona l'effetto Greta sul risultato del voto spiegando che tale onda, soprattutto in Germania, Francia, Svezia, Finlandia e Belgio, è stata cavalcata proprio perché in quei paesi erano presenti dei
«partiti forti, credibili e pronti» a saperla gestire. Le mobilitazioni, a suo dire, hanno avuto un impatto «estremamente positivo» e Greta è stata «molto brava e determinata» nel saper portare avanti queste battaglie soprattutto a livello mediatico. Tuttavia il successo e l'exploit verde «non sono piovuti dal cielo» - sottolinea - ma sono stati generati da chi ha «saputo lavorare in modo molto serio» e da «candidati fortissimi».

Un certo rammarico traspare invece per l'Italia, dove
«non c'è stato l'exploit desiderato». I Verdi italiani infatti non hanno superato la soglia di sbarramento al 4% e non entreranno a Strasburgo. Ma nel Belpaese si è riaperto un dibattito che è rientrato nel panorama politico, «cosa che non accadeva da un po' di tempo». Sulla base dei dati parziali dell'eurocamera i Verdi ottengono il maggior numero di eurodeputati dalla Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Olanda e Spagna.

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