Green pass, il governo accelera su obbligo: il Senato pone la fiducia e Draghi convoca i sindacati

Green pass, il governo accelera: il Senato pone la fiducia e Draghi convoca i sindacati
Green pass, il governo accelera: il Senato pone la fiducia e Draghi convoca i sindacati
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Mercoledì 15 Settembre 2021, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, a quanto si apprende, ha convocato a Palazzo Chigi i sindacati sul prossimo decreto Green pass. L'incontro dovrebbe avvenire questo pomeriggio alle 16.30, in vista del Consiglio dei ministri di domani.

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Intanto, il ministro per i rapporti con il parlamento, Federico D'Incà, ha posto in Senato la fiducia sul decreto sul green pass nel testo approvato dalla Camera.

La presidente Maria Elisabetta Caselalti ha convocato la Conferenza dei capigruppo per stabilire i tempi di discussione e voto.

La discussione - «Cerchiamo di abbassare i toni del confronto sul Green pass. Un clima da tifoseria rischia di farci perdere lucidità e far sì che le posizioni si radicalizzino. Se l'obiettivo è di vaccinare più persone possibile, sarebbe quindi più opportuno abbassare i toni, ragionare, informare, spiegare, rispettare le posizioni altrui, essere trasparenti nella diffusione dei dati. Costrizioni e obblighi rafforzano i dubbi delle persone ma se le idee e i provvedimenti sono positivi, utili, che bisogno c'è di imporre o di obbligare?», ha detto in aula al Senato, nel corso della discussione generale del ddl Green Pass, il capogruppo Massimiliano Romeo, anticipando il voto favorevole della Lega alla fiducia posta dal governo sul provvedimento.

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«Forza Italia non ostacolerà in alcun modo l'ipotesi di estensione del green pass a tutti i lavoratori. Anzi proponiamo, per dare l'esempio, di anticipare le decisioni del Governo e di utilizzare il Green Pass subito per entrare in Parlamento. Questa misura è in linea con la nostra convinzione sull'importanza della vaccinazione, unico strumento di contrasto utile ed efficace contro il Covid-19». Lo afferma il deputato di Forza Italia, Sestino Giacomoni.

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«Proprio per questo sarebbe opportuno che la nuova misura avesse un larghissimo consenso in Parlamento, ovvero fosse accompagnata da disincentivi all'utilizzo dei tamponi da parte di chi può vaccinarsi per l'ottenimento del green pass. E' necessario garantire l'esenzione totale per i tamponi agli under 12, i soggetti fragili e impossibilitati a fare il vaccino, così come imporre un prezzo pieno, per tutti gli altri che volontariamente e per insensate convinzioni ideologiche hanno deciso di inseguire le pericolose sirene no-vax», conclude.

Il decreto - Un decreto unico, per estendere l'obbligo di Green pass da metà ottobre ai lavoratori pubblici e privati. È il provvedimento che potrebbe arrivare domani sul tavolo del Consiglio dei ministri, salvo ulteriori approfodnimenti tecnici. A quanto confermano diverse fonti governative, in queste ore prosegue il lavoro dei tecnici di Palazzo Chigi e ministeri per perfezionare le norme, che devono tenere conto di diverse specificità. Nelle prossime ore è in programma un incontro con i sindacati, ma la via sembra tracciata: provvedimento unico e sanzioni per chi entra al lavoro per più giorni consecutivi senza il Pass.

 

Salvini - «Ho parlato questa mattina con il ministro Giorgetti: al momento non esiste un progetto definito sull'estensione del Green Pass». Lo ha dichiarato oggi a Broni (Pavia) Matteo Salvini, a margine del comizio in cui ha sostenuto la candidatura a sindaco di Giusy Vinzoni. «La posizione della Lega è chiara - ha aggiunto Salvini -: siamo per la difesa della salute dei cittadini, anche sui luoghi di lavoro. Ma non si può pensare di estendere l'obbligo del Green Pass a 60 milioni di italiani».

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