Green pass obbligatorio per turismo e svago. Variante Delta, picco di contagi nel Lazio

Green pass obbligatorio per turismo e svago, la road map dei tecnici. Picco di casi nel Lazio
Green pass obbligatorio per turismo e svago, la road map dei tecnici. Picco di casi nel Lazio
di Alberto Gentili
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Lunedì 19 Luglio 2021, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 15:18

Sarà compiuto tra domani e mercoledì il primo passo verso l’estensione dell’uso obbligatorio del green pass. La cabina di regia del Comitato tecnico scientifico, dell’Istituto superiore della Sanità e del ministero della Salute si riunirà per analizzare i dati. Da ciò che filtra, la sintesi sarà tutt’altro che incoraggiante: entro fine agosto si teme una «crescita esponenziale» dei nuovi contagi. Come ai tempi più bui e duri della pandemia. Il Lazio è già in allarme: in una settimana ha triplicato i casi, passando da 475 a 1.414 positivi. Ed è la Regione, seguita dalla Sicilia, che registra la crescita maggiore del virus trainato dalla variante Delta e dai festeggiamenti per gli europei di calcio.

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Green pass verso estensione ampia

Grazie alla diffusione del vaccino, con 34 milioni di italiani che hanno ricevuto la prima dose (il 58% della popolazione) e 26 milioni che hanno completato il ciclo vaccinale (il 45,2%), le terapie intensive e le aree mediche non sono però in sofferenza. La prova: a fronte di 3.127 nuovi positivi, ieri sono stati registrati appena 2 ricoveri in terapia e 25 nei reparti. I morti sono stati tre. Simile la situazione nel Lazio: più 14 pazienti in area medica e 1 in terapia intensiva. Questo quadro, che vede però frenare la campagna vaccinale con 2,4 milioni di over 60 ancora da immunizzare e i giovani diventare le vittime preferite della variante Delta (l’età media dei contagiati è scesa a 28 anni), spingerà i tecnici del Cts, dell’Iss e della Salute a suggerire un’estensione ampia del green pass.

Sia per scongiurare nuove chiusure in vista dell’impennata dei contagi. Sia per spingere la campagna vaccinale: chi disporrà del codice Qr potrà fare una vita pressoché normale, andare al cinema, a teatro, tifare negli stadi, decidere di sentire un concerto, viaggiare su un treno, una nave, un aereo, tuffarsi in piscina e allenarsi in palestra. Chi invece rifiuterà il vaccino, ogni volta dovrà fare un tampone. In più la cabina di regia tecnica, per spingere i cittadini al completamento del ciclo vaccinale (essenziale secondo gli scienziati anche per alzare uno scudo adeguato contro la variante Delta), suggerirà di rilasciare il green pass solo dopo due dosi.

 

La sintesi spetterà a Mario Draghi che, dopo il verdetto dei tecnici, riunirà la cabina di regia della maggioranza. E qui la mediazione, nonostante che in passato il governo abbia sempre seguito le indicazioni degli scienziati, si annuncia tutt’altro che facile. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sostenuto da Pd, Italia Viva, parte di Forza Italia, vorrebbe - come Cts e Iss - che il green pass venisse reso obbligatorio per tutti i settori dove si creano assembramenti. Matteo Salvini, i 5Stelle e l’altra parte di Forza Italia invece frenano.
Su alcuni punti l’accordo è vicino. Sì al cambio dei parametri, facendo prevalere il tasso di ospedalizzazione rispetto ai nuovi contagi, in modo da evitare il passaggio di molte Regioni (Lazio compresa) dal “bianco” al “giallo” nei prossimi giorni. Sì al tamponi gratuiti, come chiesto dai 5Stelle, per le persone “fragili” che non possono vaccinarsi. Sì alla proroga dello stato di emergenza e alla doppia dose per avere la certificazione. E sì all’obbligatorietà dei green pass per accedere a cinema, teatri, stadi, congressi, concerti, palestre, piscine, treni, navi, aerei, ristoranti al chiuso e discoteche (ma balli solo all’aperto e con capienza al 50%). Le multe: 500 euro (260 se si paga in misura ridotta) e 5 giorni di stop per la struttura che non ha effettuato i controlli.

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Avanti per step

Per altre attività, come bar e ristoranti all’aperto, la mediazione potrebbe essere quella di procedere per gradi. Il primo step sarebbe, appunto, quello di introdurre l’obbligo del codice Qr nei settori sopra elencati con un decreto varato in settimana. Il secondo passo, se l’epidemia trainata dalla variante Delta dovesse proseguire la sua corsa, comporterebbe l’estensione tra due-tre settimane dell’obbligo del green pass a bus e metro e a bar e ristoranti. «Non per penalizzare i ristoratori, ma per scongiurare le chiusura dei loro locali», dice una fonte di governo. Da vedere se Salvini accetterà la mediazione. «Il green pass sarebbe il casino totale. Per avere la seconda dose di vaccino, che serve per avere il via libera, tutti quelli che sono sotto i i 40 anni dovrebbero aspettare ottobre. E’ una c. pazzesca. Si rovina l’estate a chi gestisce spiagge e discoteche. E non si può chiedere il pass per andare a prendere un caffè al bar», dice il leader leghista. Che aggiunge: «Non sono no-vax, però mi rifiuto di vedere qualcuno che insegue mio figlio che ha 18 anni con un tampone o con una siringa».

 
 

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