Governo Pd M5s, il totonomi: otto ministri al M5S e otto al Pd. Gualtieri o Reichlin in Europa

Governo Pd M5s, il totonomi: otto ministri al M5S e otto al Pd. Gualtieri o Reichlin in Europa
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Mercoledì 28 Agosto 2019, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 11:50
Otto ministri a M5S, otto al Pd. Vicepremier Dario Franceschini, con delega ai Rapporti con parlamento, Luigi Di Maio alla Difesa, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Vincenzo Spadafora. Agli Esteri due ipotesi: Pasquale Salsano (ambasciatore in Qatar) o Enzo Amendola (Pd), anche se non è tramontata ancora la scelta di Paolo Gentiloni che, in alternativa, potrebbe fare il commissario europeo. Ancora: il bersaniano Vasco Errani alla Sanità; al Lavoro Nunzia Catalfo (madre del reddito di cittadinanza, M5S) o Graziano Delrio (se il ministero andrà al Pd). Lo schema più accreditato, per ora, soprattutto dalle parti del Pd, è questo. La richiesta di Luigi Di Maio di sostituire Matteo Salvini al Ministero dell'Interno viene ritenuta irricevibile dai Dem. E d'altra parte con una formula diplomatica anche Giuseppe Conte ha fatto sapere che non è all'ordine del giorno. Per questo per il Viminale si aprono due opzioni: se andrà al Partito democratico sono forti le candidature di Andrea Orlando e Marco Minniti, ma c'è anche ipotesi di un tecnico come il prefetto Mario Morcone.



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Per la giustizia prende forza la conferma di Alfonso Bonafede, fedelissimo di Di Maio, ma c'è anche l'opzione dell'ex presidente del Senato, Pietro Grasso. Di Maio aspira sempre al ruolo di vicepremier e questo è uno dei nodi ancora da sciogliere, perché a quel punto dovrebbe esserci anche un vice del Pd (in ballo Orlando e, come detto, Franceschini, ma c'è chi parla anche di Paola De Micheli). Resta però anche l'alternativa che eviterebbe nuovi conflitti: nessun vicepresidente del consiglio. Altra casella importantissima, ancora da riempire e per la quale conterà molto l'orientamento del Quirinale: l'Economia. Circolano i nomi dell'economista Lucrezia Reichlin, dell'europarlamentare del Pd, Roberto Gualtieri (per entrambi però c'è anche la candidatura a commissario europeo), di Marianna Mazzucato e di Fabrizio Barca. Nel Movimento 5 Stelle c'è da capire cosa farà un altro fedelissimo di Di Maio, Roberto Fraccaro. Per lui si parla dele Infrastrutture al posto di Toninelli (ma c'è sempre l'ipotesi Patuanelli).

Intricata la vicenda del ministero della Salute, un ruolo chiave, in cui si gestiscono i rapporti con le regioni, con categorie professionali importanti, in cui si devono frenare anche le derive no vax che esistono in alcune correnti del M5S. Giulia Grillo spera in una riconferma proprio perché comunque non ha assecondato le crociate contro i vaccini, ma negli equilibri tra i gruppi che sosterranno questo governo è possibile che il ministero della Salute vada ai bersaniani: ecco allora che si parla dell'ex presidente della Regione Emilia-Romagna (ed ex commissario per il terremoto) Vasco Errani. In alternativa, un tecnico come Walter Ricciardi, ex presidente dell'Istituto superiore della Sanità. All'Ambiente verso la riconferma di Sergio Costa, area 5 Stelle, generale dei carabinieri che in questi mesi ha avuto un ottimo rapporto con Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, quando si è trattato di parlare della crisi dei rifiuti di Roma. Per le Pari opportunità si parla di Monica Cirinnà, Pd, sostenitrice della legge sulle unioni di fatto. La lista dei nomi che circolano, va detto, è assai lunga. Altri flash: Maurizio Martina alla scuola, nei 5Stelle Giuseppe Brescia (vicino a Fico). E poi Elly Schlein, già europarlamentare del Pd poi passata a Possibile, ed Enrico Maria Ruffini, già presidente dell'Agenzia delle Entrate.

Mauro Evangelisti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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