Conte-Draghi, le 9 richieste dei grillini: da Reddito di cittadinanza e salario minimo, a cashback e Superbonus

Il fact checking sulle istanze presentate da Conte: sì a misure contro il caro-bollette, stretta sul Reddito

Conte-Draghi, le 9 richieste dei grillini: da Redddito di cittadinanza e salario minimo, a cashback e Superbonus
Conte-Draghi, le 9 richieste dei grillini: da Redddito di cittadinanza e salario minimo, a cashback e Superbonus
di Luca Cifoni
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Giovedì 7 Luglio 2022, 07:28 - Ultimo aggiornamento: 07:39

Alcune richieste abbastanza generiche da essere dichiarate accettabili dallo stesso governo, altre tuttora oggetto di trattativa, altre ancora irricevibili per l'esecutivo almeno nella forma in cui sono state messe nero su bianco. C'è naturalmente anche molta tattica nel confronto impostato da Giuseppe Conte con Mario Draghi. Il quale ad esempio ha avuto buon gioco a sottolineare che se si tratta di alleviare le famiglie e le imprese in un periodo complicatissimo, il governo ha già messo sul tavolo decine di miliardi e ancora proseguirà su questa strada nei prossimi mesi. Allo stesso modo in vista della legge di Bilancio sarà avviato il confronto con tutte le forze politiche, oltre che con quelle sociali, sul taglio del cuneo fiscale e contributivo. Una misura sulla quale finché non si entra nei dettagli - e risorse finanziarie permettendo - sono tutti d'accordo.

Ma il Movimento Cinque Stelle ha bisogno anche di segnare punti su qualche misura-simbolo. Una non troppo complicata è quella del cashback: il principio del rimborso diretto è stato già inserito nella delega fiscale e ora potrebbe essere anticipato. Meno facile è un ulteriore intervento sui crediti fiscali del Superbonus (il cui blocco è comunque un problema oggettivo), mentre in tema di salario minimo non ha grandi possibilità di successo il disegno di legge attualmente all'esame del Senato.

Potrebbe però andare in porto la soluzione di mediazione proposta dal ministro Orlando che punta a introdurre l'idea di minimi all'interno della contrattazione, con l'accordo dei sindacati che invece sono scettici su una soglia rigida per legge. Alla fine dei conti l'ex presidente del Consiglio può contare al momento su due-tre richieste concretizzabili in tempi relativamente rapidi e un altro paio sulle quali discutere.

 

Governo, le 9 richieste di Conte

 

Reddito di cittadinanza

Resta la stretta sulle offerte lavorative

Giuseppe Conte ha ripetuto che la sua forza politica vuole scongiurare nuovi attacchi al reddito di cittadinanza. Ma per il momento è rimasto nel testo del decreto Aiuti, sul quale sarà votata la fiducia, l’emendamento che include anche le offerte di lavoro da un datore privato tra quelle che il beneficiario non può rifiutare, dalla terza in poi. Dunque una stretta. La modifica potrebbe sulla carta essere eliminata in futuro, ma al momento non è comunque operativa perché richiede un successivo decreto del ministero del Lavoro per essere attuata.

 

Salario minimo

Possibile una mediazione solo sui contratti

Il salario minimo è un altro cavallo di battaglia del M5S. Il tema è oggetto di un disegno di legge attualmente all’esame del Senato, presentato dall’ex ministra del Lavoro Catalfo. Ci potrebbe essere sul punto una convergenza con il Pd, ma la fissazione di un livello retributivo minimo per legge (si era parlato di 9 euro l’ora) vede tuttora contrari i sindacati, oltre che Confidustria. Il ministro del Lavoro Orlando ha invece presentato una proposta di mediazione che prevede soglie minime differenziate nei vari settori, legati ai contratti più rappresentativi.

Decreto dignità

No del governo a paletti rigidi sul lavoro

Uno dei primi provvedimenti adottati nel 2018 dal governo Conte I è il decreto dignità. In nome della tutela dei lavoratori, pone limitazioni alla possibilità di stipulare contratti di lavoro a tempo determinato, sostanzialmente obbligando in una serie di casi a giustificare questa scelta con apposite causali. La materia è stata rivista nell’estate dell’anno scorso: le causali possono essere scavalcate in caso di accordo con i sindacati. È improbabile che il governo accetti ulteriori modifiche in senso restrittivo.

Famiglie e imprese

Sono possibili ulteriori provvedimenti

Sul capitolo famiglie e imprese le richieste avanzate da Conte sono abbastanza generiche e sostanzialmente in linea con le misure che il governo ha già adottato e si riserva di confermare per il futuro, come rilevato anche da Palazzo Chigi. Sono misure che tendono ad attenuare il peso dei rincari energetici su consumatori e aziende. Mario Draghi ha già annunciato che entro il mese di luglio arriverà un nuovo provvedimento. In autunno poi verrà affrontato il nodo della riduzione del cuneo fiscale.

Transizione ecologica

Sull'energia l'esecutivo non accetta veti

Appare molto difficile che in una fase delicata come quella attuale, con l’esigenza di far fronte ad una possibile sospensione delle forniture energetiche dalla Russia, il governo faccia marcia indietro su alcune scelte fatte per provare a correre ai ripari: ad esempio quella di puntare sui rigassificatori. E non cambierà nemmeno la decisione di facilitare la realizzazione del termovalorizzatore a Roma, in vista del Giubileo del 2025: un punto che però non è stato esplicitamente menzionato dal leader dei pentastellati.

Superbonus

Sui crediti si cerca ancora un ritocco

Una grande massa di crediti fiscali legati ai lavori agevolati con il Superbonus resta bloccata per l’incapacità del sistema bancario di assorbirli. La richiesta del M5S è adottare ulteriori misure per fluidificare il meccanismo, attraverso l’allentamento della responsabilità a carico delle banche. Ma questa soluzione non è vista di buon occhio dal ministero dell’Economia. Un compromesso potrebbe consistere nell’escludere dalla responsabilità l’ultimo cessionario del credito, che lo rileva - in quanto correntista - dallo stesso istituto bancario.

Cashback fiscale

Il principio è già nella delega per il Fisco

Il programma cashback, ovvero l’assegnazione di premi in denaro (tramite l’app Io) a chi usa mezzi di pagamento elettronici è stato sospeso un anno fa, perché ritenuto troppo dispendioso per il bilancio dello Stato. Ma il principio del cashback è stato recuperato nell’ambito della legge delega di riforma del fisco, in cui è stata prevista la possibilità di rimborsare in questa forma diretta, invece che con le modalità della dichiarazione dei redditi, almeno alcune delle detrazioni Irpef. Su questo il governo è stato disponibile. La richiesta ora è di anticipare.

Riscossione

Al Parlamento la scelta su nuove rottamazioni

La spinta per una nuova edizione della rottamazione viene da diverse forze parlamentari, oltre che dal M5S. Si tratta di riaprire la possibilità di regolarizzare la propria posizione con pagamenti rateali, versando quanto dovuto ma senza sanzioni e interessi. Il decreto aiuti era già intervenuto per facilitare la possibilità di rateizzare le cartelle. La sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra ha detto proprio due giorni fa intervenendo al Senato che l’eventualità di una nuova rottamazione (sarebbe la quarta) è rimessa all’iniziativa parlamentare.

Legge di delegazione

No all'eccesso di passaggi alle Camere

Quantomeno complicata - se non irricevibile - la possibilità che, come chiesto dal M5S, «per maggiore rispetto nei confronti del Parlamento», venga introdotta una clausola che imponga al governo di tornare in Aula ogni volta che adotta una legge delega in una formula non conforme al parere espresso da una Commissione. 
Una richiesta che appare l’onda lunga del “commissariamento” dell’esecutivo già denunciato (e rigettato) durante la discussione per l’invio di nuove armi a Kiev. 

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