Conte-Salvini, lite sul Russiagate. «Urgente chiarire». «Venga in Parlamento»

Conte-Salvini, lite sul Russiagate. «Urgente chiarire». «Venga in Parlamento»
Conte-Salvini, lite sul Russiagate. «Urgente chiarire». «Venga in Parlamento»
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Martedì 24 Settembre 2019, 20:40

Il centrodestra stringe i ranghi dentro e fuori il Palazzo. A un mese circa dal voto in Umbria, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia si mettono d'accordo per coordinare la loro azione in vista della manovra. Concordi anche nel promuovere il referendum elettorale su impulso delle 6 Regioni governate dalla coalizione ( Lombardia, Friuli, Piemonte, Liguria, Veneto e Abruzzo). Intanto al Senato, la Lega inaugura l'annunciato 'Vietnam' parlamentare, facendo saltare per due volte consecutive il numero legale alla Prima Commissione. «Da adesso i signori della maggioranza di Palazzo - esulta Roberto Calderoli - impareranno cosa significa avere un movimento come la Lega che fa opposizione! Glielo avevo premesso. E questo è solo l'inizio! Per ora. Lega-maggioranza 1-0».

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Interpretazione dei fatti smentita però dai Cinque Stelle: «Calderoli fa propaganda. Non eravamo in Commissione - spiega la senatrice del Movimento Alessandra Maiorino - solo perché avevamo un'assemblea». Centrodestra unito anche fuori dalle Camere, nei territori, sulla materia elettorale, malgrado su questo tema Forza Italia abbia espresso spesso delle riserve. Lo stesso Silvio Berlusconi, pochi giorni fa, aveva definito «indispensabile» mantenere una quota proporzionale. Tuttavia, i Consigli regionali in mano alla centrodestra, uno dopo l'altro, stanno votando a favore del referendum caro alla Lega. Anche il Piemonte sembra orientato a dare il suo via libera: «Il mio partito - spiega il Presidente azzurro Alberto Cirio - non è convinto del testo, ma vi anticipo che in Lombardia Forza Italia vota a favore del referendum e noi stiamo evolvendo dall'astensione al voto favorevole: la valutazione dipenderà da quello che accade a livello nazionale, dove si stanno definendo gli aspetti tecnici della proposta».

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Entro il 30 settembre, termine ultimo per presentare la proposta abrogativa in Cassazione, certamente il centrodestra si troverà pronto. Questo punto, oltre al tema delle candidature alle prossime regionali, saranno al centro di un vertice tra i leader non ancora fissato ma che si dovrebbe tenere molto presto. Intanto, tensione alle stelle tra il premier Giuseppe Conte e il segretario federale Matteo Salvini circa l'esito del vertice di Malta. «Salvini - stuzzica Conte da New York - non deve avere gelosia e invidia. Abbiamo raggiunto e compiuto un passo avanti storico. Se si difende l'interesse italiano bisogna guardare al risultato, non bisogna guardare a chi lo ottiene». Secca la replica dell'ex ministro dell'Interno: «La verità è che Conte ha aperto i porti e sono aumentati gli sbarchi. Dall'Europa solo molte parole ma fatti zero. Insomma, più che un accordo, mi sembra una sola, una fregatura».

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Scintille tra i due anche sull'inchiesta, ancora all'esame della magistratura, circa i presunti fondi russi finiti nelle casse della Lega. Sarebbe «urgente e necessario», ammonisce Conte, un nuovo passaggio parlamentare per chiarire l'intera vicenda. «Non c'è niente da chiarire - replica a brutto muso Salvini - c'è un inchiesta in corso, aspettiamo i giudici. Io ho piena fiducia in loro». Ma l'ex ministro dell'Interno rilancia infine la sfida a Conte sui suoi presunti passati conflitti d'interessi: «Il Premier non ha mai risposto a diverse interrogazioni parlamentari pendenti presentate dal Pd sul suo conto, sulle proprie vicende personali. Noi della Lega riprenderemo tali e quali queste interrogazioni che ipotizzano conflitti d'interessi, problemi passati, ombre...Venga in parlamento a chiarire, lui che chiede chiarezza. E vedremo se i suoi attuali alleati dicevano fesserie...».

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