Avvocata vicentina, classe 1971, Erika Stefani è la nuova ministra alle politiche per la disabilità del governo Draghi. Stefani è entrata in politica alle amministrative del 1999 come consigliera del Comune di Trissino e dopo una lunga carriera è approdata in Parlamento nel 2013. A giugno del 2018 è stata nominata ministra del primo governo "gialloverde" guidato da Giuseppe Conte e ora torna alla carica per occuparsi del delicato tema delle disabilità in quota Carroccio. Si è occupata molto di giustizia e autonomie. Nata il 18 luglio 1971 a Valdagno, nel Vicentino, Stefani ha studiato giurisprudenza all'università di Padova. È entrata in politica alle amministrative del 1999 con una lista civica come consigliera del Comune di Trissino (piccolo Comune sempre in provincia di Vicenza). Da questo momento in poi, la sua è stata una lunga carriera maturata a livello amministrativo e territoriale.
E l'avvicinamento alla Lega è arrivato in corsa.
Era anche membro della commissione di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. Alle elezioni del 4 marzo 2018 ha ripetuto il successo ottenuto alle precedenti politiche ed è stata rieletta nel collegio uninominale di Vicenza. Poi è approdata, con Giuseppe Conte, al ministero chiamato ad occuparsi dei rapporti con le Regioni. Ora torna in campo con Draghi. Solo ieri Matteo Salvini era tornato a proporre di far «rinascere» il ministero per le disabilità. Stefani, che si è occupata molto di giustizia, femminicidi e autonomie, durante la prima esperienza come ministra, aveva anche presentato le iniziative per il turismo accessibile definendole «un'occasione di inclusione sociale».