Elezioni in Sardegna, perché gli exit poll non hanno funzionato

Urne elettorali
Urne elettorali
di Diodato Pirone
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Lunedì 25 Febbraio 2019, 21:12 - Ultimo aggiornamento: 21:14

Gli exit poll diffusi ieri sera dai Rai3 sulle elezioni regionali della Sardegna non hanno fotografato il risultato elettorale al 100%. Il candidato alla presidenza del centrodestra è stato dato in lieve vantaggio su quello del centrosinistra mentre la distanza effettiva è superiore al 10%.

Come mai? La Rai ha chiesto informazioni al "Consorzio Opinio" che ha fornito i dati. Il Messaggero ha chiesto a Fabrizio Masìa, uno dei responsabili del Consorzio cosa è successo. «E' tutto fisiologico - sottolinea Masìa - Innanzitutto va detto che gli exit poll hanno fotografato alla perfezione la tendenza di fondo ovvero la vittoria netta della coalizione di centro-destra e l'andamento meno positivo per la lista 5Stelle».

E per i presidenti? «Va sottolineato che gli exit poll non sono fatti per dare risultati reali ma le tendenze di fondo, i dati che abbiamo presentato erano dunque da prendere con le molle come abbiamo sottolineato più volte in trasmissione. I risultati reali vengono dati dalle proiezioni che dipendono dai voti reali che però in Sardegna sono stati scrutinati solo stamattina e non ieri sera».

Nulla da rimproverarvi, dunque? «Abbiamo seguito il metodo che si usa per gli exit poll, "interrogando" un elettore ogni tre uscito dai seggi campione e applicando le cosiddette pesature che servono per rendere il metodo il più attinente possibile alla realtà. Va detto che gli exit fanno parte delle probabilità statistiche che per definizione sono diverse dall'esattezza offerta dalla matematica. Le probabilità sono probabilità. Nel caso delle elezioni dunque gli exit poll servono a cogliere le tendenze ma non possono essere precisi sempre e in tutti i casi».

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