Elezioni comunali, destra prima (nei sondaggi) ma rischia di prendere soltanto Torino

Comuni, destra prima ma rischia di prendere soltanto Torino
Comuni, destra prima ma rischia di prendere soltanto Torino
di Francesco Malfetano
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Domenica 5 Settembre 2021, 09:07

Una premessa è d'obbligo: i sondaggi per le amministrative del 3 e 4 ottobre potranno avere un valore di previsione solo a partire dalla prossima settimana. Solo ieri infatti sono state presentate le liste definitive e quindi si è delineato lo scenario della competizione. Detto ciò, come spiega Antonio Noto, direttore dell'istituto Noto Sondaggi, «ci sono dei trend che restituiscono già una prima immagine della situazione». «La tendenza è a favore del centrosinistra» spiega il sondaggista Nicola Piepoli, fotografando i blocchi partenza di Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino. «Un paradosso se pensiamo che il centrodestra è maggioranza a livello nazionale», aggiunge Noto. «I nomi nuovi scelti non sono stati affiancati da una campagna elettorale massiccia». Perché? Tra Salvini e Meloni la situazione per la leadership è già complessa: «Un sindaco di Roma o di Milano diventerebbe un leader nazionale. Potrebbero non vedere l'interesse politico in una loro vittoria».

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ROMA
«La Capitale è la città con i numeri più aleatori» spiega il presidente dell'Istituto Piepoli. «I risultati delle ricerche cambiano del 2-3% ogni settimana.

E questo per un candidato vuol dire vincere o perdere». Roma del resto è l'unica delle 5 città ad avere 4 candidati forti: Carlo Calenda, Roberto Gualtieri, Enrico Michetti e Virginia Raggi. «Le combinazioni sono infinite - aggiunge Piepoli - Anche Calenda che sembrava fuori pista si è dimostrato capace di attrarre i voti che non stanno seguendo Michetti come a destra si sperava all'inizio». A giugno infatti, diverse rilevazioni valutavano il candidato di Lega-FdI-FI al 35-40% con dietro l'ex ministro del Pd, la sindaca uscente e poi il leader di Azione. «Ora Michetti perde consensi - sottolinea Noto - ed è al 30-32%». Alle sue spalle ci sono «Gualteri e Raggi quasi alla pari ma con un trend di crescita inverso» e Calenda che si avvicina. Poi, aggiunge Noto, «Michetti sarà al ballottaggio, ma rischia di non essere eletto perché è l'unico che non acquisirà nuovi voti al secondo turno».


MILANO
Per Piepoli a Milano non c'è partita: «C'è un 50% di possibilità che Beppe Sala vinca al primo turno. È in assoluto il candidato che rischia meno di tutti». Il centrodestra invece, guidato da Luca Bernardo, «era partito bene - spiega Noto - appena qualche punto sotto Sala. Ora però sembra abbandonato dai suoi. Ha avuto poco supporto in campagna elettorale e la distanza a favore del sindaco è quasi di 5 o 6 punti».
BOLOGNA
Se possibile, secondo i sondaggisti, Bologna sembra avere ancora più certezze di Milano: «Matteo Lepore, il candidato di Pd-M5s-Iv, è lanciato al primo turno» spiega Piepoli. «Ora, grazie all'intesa multipartito, ai già supera quasi il 55%» gli fa eco Noto. Ma «sarebbe un errore dare già per finito Fabio Battistini» dice ancora Piepoli. «A volte essere sfavoriti all'inizio permette di ribaltare il risultato».


NAPOLI
Anche a Napoli l'esito non è considerato così incerto. Il ticket Pd-M5s dovrebbe valere la vittoria. «Solo che non sappiamo se Gaetano Manfredi vincerà al primo turno o al secondo - spiega Noto - Ora è sopra al 40%. Bassolino gli toglie voti al primo turno ma glieli rende al secondo. Non credo che il centrodestra guidato da Catello Maresca, al 28-30%, gli contenda la vittoria». Poco tiepido anche Piepoli: «A Napoli si combatte al primo turno, ma al secondo si può già dare la vittoria a Manfredi».

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TORINO
Nella città piemontese sembra essere in vantaggio Paolo Damilano, del centrodestra ma al ballottaggio le cose si potrebbero ribaltare con un'alleanza tra Pd e M5s (ora opposti con Stefano Lo Russo e Valentina Sganga). «In teoria sarebbe scontata - dice Noto - ma in realtà a Torino c'è grande conflittualità. Lo Russo del resto denunciò la sindaca 5S Appendino». C'è quindi «da capire se prevarrà la linea Conte, per un'intesa» aggiunge Piepoli. In alternativa la città è la sol`a che potrebbe finire a Salvini e Meloni. «Così però il rischio è doppio per il centrosinistra - conclude Noto - Si vota anche a Trieste dove il sindaco uscente Di Piazza verrà confermato. Se il centrodestra strappasse Torino al M5s, considerando che non è uscente da nessuna delle altre città, riuscirebbe a vendere la tornata elettorale come una vittoria».
 

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