Comunali 2022. Centrodestra vince a Genova e Palermo. A Verona Tommasi avanti, Parma al ballottaggio

Possibili vittorie al primo turno a Genova e Palermo. In testa a L’Aquila e Catanzaro

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di Fabio Rossi
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Domenica 12 Giugno 2022, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 10:59

Due capoluoghi di Regione potrebbero andare al centrodestra già al primo turno, con la possibilità che diventino tre, mentre l’asse Pd-M5S chiude il primo turno in vantaggio a Parma (largamente) e a Verona. Lo spoglio delle elezioni amministrative comincerà soltanto alle 14 di oggi: ieri nei seggi sono state scrutinate le schede dei cinque quesiti referendari sulla giustizia. Ma dopo la chiusura delle operazioni di voto, ieri sera sono stati diffusi gli exit poll del Consorzio Opinio, realizzati pere la Rai, relativi ai quattro capoluoghi di Regione andati alle urne - Palermo, Genova, L’Aquila e Catanzaro - oltre a quelli di Verona e Parma. Secondo queste rilevazioni, la città ligure resterebbe al centrodestra, che strapperebbe al centrosinistra il capoluogo siciliano e potrebbe conservare anche quello abruzzese. Con un quadro, quindi, sostanzialmente favorevole dell’alleanza Fratelli d’Itala-Lega-Forza Italia, che si è presentato unito in molti Comuni, pur con rilevanti eccezioni come Verona, Parma e Catanzaro. Sull’altro fonte, invece, i Cinquestelle hanno deciso di non presentarsi in molte città.

IL QUADRO

Complessivamente, ieri si è votato in 978 Comuni, di cui 26 capoluoghi di Provincia o Regione.

In queste ultime città, le giunte uscenti sono 18 di centrodestra, cinque di centrosinistra e tre espressione di liste civiche: la tornata elettorale del 2017 era stata infatti una delle più negative della storia recente per lo schieramento progressista. Nel capoluogo ligure si sta rivelando vincente la ricandidatura di Marco Bucci, sostenuto da tutto il centrodestra, ma anche da alcuni esponenti di Azione e Italia Viva: secondo gli exit poll è accreditato di un risultato tra il 51 e il 55 per cento. Sconfitto lo sfidante Ariel Dello Strologo, ex presidente della comunità ebraica genovese, appoggiato dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle, il cui risultato è stimato tra il 36 e il 40 per cento.

Il centrodestra è dato vincitore anche nella cruciale sfida di Palermo, in un clima avvelenato dalle inchieste su politica e mafia e dal caos di ieri ai seggi. Qui la coalizione ha trovato l’unità sull’ex rettore Roberto Lagalla, che secondo gli exit poll otterrebbe tra il 43 e il 47 per cento, superando Franco Miceli (candidato di centrosinistra e M5S), ex assessore comunale ai Lavori pubblici nonché attuale presidente del Consiglio nazionale degli architetti: va ricordato che, in Sicilia, per vincere al primo turno basta il 40 per cento dei voti validi. A L’Aquila la sfida è tra il sindaco uscente Pierluigi Biondi, 47 enne di centrodestra, che potrebbe spuntarla già oggi (è dato tra il 49 e il 53 per cento) su Stefania Pezzopane, 62 enne deputata del Pd ed ex presidente della Provincia (23-27 per cento).

I DUELLI 

A Verona, a sorpresa, al ballottaggio andrebbe Damiano Tommasi (37-41 per cento): l’ex calciatore della Roma, alla prima esperienza politica, è sostenuto da un’ampia coalizione di centrosinistra. Per sfidarlo al ballottaggio c’è un testa a testa tra il sindaco uscente Federico Sboarina, candidato di Fdi e Lega, e l’ex primo cittadino Flavio Tosi, sostenuto da Italia Viva e Forza Italia, entrambi tra il 27 e il 31 per cento: gli elettori del candidato escluso saranno probabilmente decisivi fra 13 giorni. A Parma si deve eleggere il successore di Federico Pizzarotti, il primo sindaco espresso dai pentastellati in un capoluogo di provincia, poi uscito dal M5S e riconfermato cinque anni fa con la sua lista civica. In testa c’è Michele Guerra, assessore alla cultura di Pizzarotti, candidato insieme al centrosinistra, con un risultato stimato tra il 40 e il 44 per cento.

Lega e Forza Italia sostengono invece candidato Pietro Vignali, già primo cittadino del comune emiliano fra il 2007 e il 2011. In lizza per andare al ballottaggio, ma più staccato, ci sarebbe anche il civico Dario Costi, candidato dalla lista Civiltà Parmigiana e sostenuto anche dal partito di Carlo Calenda. Si va verso il secondo turno del 26 anche a Catanzaro, dove il centrodestra si è presentato diviso: al ballottaggio, secondo gli exit poll, dovrebbero andare Valerio Donato (40-44 per cento) - professore di Diritto privato all’università cittadina nonché storico attivista del Pd locale, sostenuto da Lega e Forza Italia - e Nicola Fiorita (31-35), docente di Diritto canonico all’università della Calabria, candidato di centrosinistra e M5S. Resterebbe fuori, quindi, la vicecapogruppo Fdi alla Camera, Wanda Ferro.

 

LE ALTRE SFIDE

Si attende il pomeriggio di oggi per avere i primi dati (in questo ufficiali) degli altri Comuni interessati dalle Amministrative di ieri. Tra le sfide principali c’è Taranto, dove punta al bis il candidato del centrosinistra (e dei Cinquestelle) Rinaldo Melucci, contrapposto a Vincenzo “Walter” Musillo, in campo per il centrodestra. Ma ci sono diversi altri centri importanti che hanno votato ieri, come Messina e Padova. Tre i capoluoghi di provincia del Lazio che attendono i risultati dello spoglio - Frosinone, Rieti e Viterbo - con conseguenze per gli equilibri politici del territorio, in vista delle Regionali del prossimo anno. Gli altri capoluoghi, di cui si conosceranno oggi i risultati elettorali sono: Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Gorizia, La Spezia, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Piacenza e Pistoia.
 

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