Draghi: «Crescita al 6%, deve essere duratura». Confindustria: «Resti premier a lungo»

Bonomi (Confindustria): «Bene Draghi, continui a lungo questa esperienza»
Bonomi (Confindustria): «Bene Draghi, continui a lungo questa esperienza»
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Giovedì 23 Settembre 2021, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 16:10

Applausi a Draghi, via libera al Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro. «Draghi continui a lungo questa esperienza», esordisce Bonomi. «Ogni tanto, la storia delle istituzioni italiane ci ha riservato un terzo tipo di uomini. Gli uomini della necessità. Personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, prima che l'ambizione di restare a qualunque costo al suo timone. Ecco, Mario Draghi è uno di questi uomini, uomini della necessità». È il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dal palco dell'assemblea pubblica a tributare un caldo omaggio al presidente Draghi seduto in platea.

 

«Ogni atto di queste azioni, in pochi mesi, ha trasmesso al Paese, ai mercati e al mondo, una nuova fiducia verso la credibilità dell'Italia. Noi imprese ci siamo trovate a condividere questo operato. E quando i partiti hanno iniziato a manifestare le prime intemperanze, verso una formula che li obbliga ad anteporre lo spirito di convergenza nazionale alle rispettive bandierine, come sulla riforma della giustizia, il Presidente Draghi ha messo in campo una rapida risposta sul metodo che ha portato in Parlamento a superare quel precedente »fine pena mai», prosegue. E ancora: «La mano decisa con cui il Presidente Draghi e il suo Governo hanno mutato energicamente su finalità e governance le prime 80 pagine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il modo in cui il Governo sta scrivendo le riforme fondamentali, pilastri del Piano, introducendo obiettivi prima inesistenti, come produttività e concorrenza, hanno rapidamente ed efficacemente risposto alle aspettative delle imprese. La mano ferma con cui è stata ridefinita e accelerata la campagna vaccinale ci ha, in pochi mesi, condotto a una percentuale di vaccinati sulla popolazione che nei primi mesi dell'anno appariva fuori portata».

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La decisione di obbligatorietà del Green pass nei luoghi di lavoro è una «decisione che noi, condividiamo integralmente: finalmente ha prevalso la sicurezza dei luoghi di lavoro e la continuità delle nostre produzioni».

Così il presidente di Confindustria. «La mano ferma con cui è stata ridefinita e accelerata la campagna vaccinale ci ha, in pochi mesi, condotto a una percentuale di vaccinati sulla popolazione che nei primi mesi dell'anno appariva fuori portata. La stessa mano ferma con cui il Governo ha assunto una settimana fa, la decisione dell'obbligo di introdurre il green pass per tutto il lavoro pubblico e privato».

La riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive è stata rinviata, «perchè si pensava che il blocco per legge dei licenziamenti fosse la panacea. È stata una sciocchezza. Plurima». ha detto ancora Bonomi. «Primo - ha chiarito - perchè non ha impedito che nel 2020 quasi un milione di occupati abbiano perso il lavoro o non abbiano lavorato per lunghi periodi. Secondo - ha aggiunto Bonomi - perchè ha alimentato la tesi ancor più infondata che, abolendo il blocco, ci sarebbero stati a quel punto milioni di licenziamenti. I numeri ci dicono, invece, che da inizio anno il numero di persone effettivamente al lavoro è risalito di oltre 500 mila unità. E dicono pure che a luglio, caduto il blocco, la corsa a licenziare non c'è stata affatto».

«Senza un intervento del governo, nel prossimo trimestre il prezzo dell'elettricità potrebbe salire del 40%, e quello del gas del 30%- replica Draghi -. Perciò abbiamo deciso di eliminare per l'ultimo trimestre dell'anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell'elettricità per le famiglie e le piccole imprese: ne discuteremo oggi stesso in Cdm. Potenziamo il bonus luce e gas per proteggere soprattutto le fasce meno abbienti. Si tratta di un intervento di oltre 3 miliardi, dopo quello da 1,2 miliardi avvenuto a giugno. E che ha una forte valenza sociale, per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili».

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Il discorso intero di Draghi - «Signor Presidente del Senato, Onorevoli Vice-presidenti del Senato e della Camera, Presidente Bonomi - esordisce Draghi - L’Italia vive oggi un periodo di forte ripresa – migliore di quello che avevamo immaginato solo qualche mese fa. Le previsioni del Governo, che presenteremo tra pochi giorni, stimano una crescita intorno al 6% per quest’anno – a fronte del 4,5% ipotizzato in primavera. La produzione industriale ha superato a luglio il valore registrato prima dell’inizio della pandemia. Le esportazioni nel secondo trimestre di quest’anno sono state del 4,8% più alte che nello stesso periodo del 2019, prima della crisi sanitaria. L’indice di fiducia delle imprese negli ultimi due mesi è il più alto dal 2005, quando sono iniziate le rilevazioni. Al rafforzamento dell’economia si accompagna un miglioramento dell’occupazione. A luglio il numero di occupati è cresciuto di 440mila unità rispetto a un anno prima, e c’erano 170mila disoccupati e 484mila inattivi in meno. Il mercato del lavoro è ripartito, ma ci sono ancora aspetti che destano preoccupazione. Tra i dipendenti, tre quarti dei nuovi occupati hanno ricevuto un contratto a tempo determinato. Nel 2020, più di due milioni di famiglie erano in condizione di povertà assoluta. La crescita che abbiamo davanti è un rimbalzo, legato alla forte caduta del prodotto interno lordo registrata l’anno scorso. Nel 2020, l’economia italiana si è contratta dell’8,9%, una delle recessioni più profonde d’Europa Era dunque inevitabile che alla riapertura si accompagnasse una forte accelerazione dell’attività. La sfida per il Governo - e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali – è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile».

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Draghi prosegue: «Dobbiamo evitare i rischi congiunturali che si nascondono dietro questo momento positivo; preservare buone relazioni industriali, perché assicurino equità e pace sociale; e accelerare con il nostro programma di riforme e investimenti, per migliorare il tasso di crescita di lungo periodo dell’economia italiana. Per assicurare la sostenibilità della ripresa dobbiamo prima di tutto impedire che ci siano altre significative ondate di contagio. Il governo sta agendo con la massima determinazione per evitare nuove chiusure. Voglio quindi ringraziare ancora una volta gli italiani per la convinzione con cui hanno aderito alla campagna vaccinale,e le imprese per l’impegno dimostrato nel cooperare alla sua organizzazione. A oggi, oltre 41 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale, quasi il 77% della popolazione con più di 12 anni. E siamo vicini a raggiungere e poi superare l’obiettivo che c’eravamo posti, ovvero immunizzare entro fine settembrel’80% della popolazione vaccinabile. La “variante Delta”, molto più contagiosa del ceppo originario del virus, ci obbliga però a raggiungere tassi di vaccinazione ancora maggiori. Anche per questo motivo abbiamo prima introdotto e poi allargato l’uso del cosiddetto “green pass”. Il “green pass” è uno strumento di libertà e sicurezza, per difendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche. Voglio ringraziare Confindustria che ha da subito lavorato insieme al governo e ai sindacati per trovare un accordo sull’estensione del “green pass” ai luoghi di lavoro. Se riusciremo a tenere sotto controllo la curva del contagio, potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore – ad esempio nei luoghi di lavoro, neicinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura».

Il futuro - «Un governo che cerca di non far danni è molto, ma non basta per affrontare le sfide dei prossimi anni, in primis le tensioni geopolitiche, il protezionismo, ma anche il probabile mutare delle condizioni finanziarie, il graduale affievolirsi degli stimoli di bilancio - dice ancora il premier -. È quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia che più occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna. Le buone relazioni industriali sono il pilastro di questa unità produttiva. Il Governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono. Ho avuto modo di ricordare che riacquistare il “gusto del futuro” è essenziale perché l’Italia torni alla crescita, alla prosperità, al rispetto dell’ambiente visto come opportunità, non come vincolo. Le nostre imprese, voi, avete raccolto il messaggio e oggi abbiamo uno dei tassi di crescita più elevati dell’UE. Il nostro compito, il compito del Governo, è far sì che il gusto del futuro continui a restare nelle vostre scelte di imprenditori. La mia presenza oggi è un ringraziamento a tutte le imprese e ai loro lavoratori. Per la vostra capacità di reagire e innovare, in anni molto difficili per la nostra società. Lavoro, anche duro, investimenti e spazio ai giovani e alle donne. Insieme ai vostri dipendenti, avete fatto la vostra parte. Ma oggi vi chiedo di fare di più. Ve lo chiedo pur essendo consapevole che la storia dell’imprenditoria italiana è già ricca di pagine nelle quali la responsabilità nazionale ha prevalso sugli interessi aziendali, familiari e di settore. Vorrei che la pagina che state scrivendo oggi con il vostro impegno fosse ricordata come un momento storico. Vorrei che oggi tutti noi condividessimo una prospettiva di sviluppo a beneficio anche dei più deboli e delle prossime generazioni. Nessuno può chiamarsi fuori. Sono certo, conoscendo le virtù dell’impresa, che sarà una pagina di cui l’Italia andrà fiera.

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