Di Maio incontra Beppe Sala a Milano: primi mattoni per un'ampia alleanza di centro

Nella foto il ministro degli Esteri Luigi di Maio
Nella foto il ministro degli Esteri Luigi di Maio
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Luglio 2022, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Mentre il governo è alle prese con l'approvazione del dl Aiuti, bloccato alla Camera, le manovre per la costruzione del 'Grande centro' non si arrestano. A guidarle è il ministro degli Esteri Luigi di Maio che questa mattina si è recato a Milano per incontrare il sindaco Beppe Sala.

L'incontro sarebbe avvenuto nell'abitazione del primo cittadino, in prossimità del liceo classico Giuseppe Parini, e sarebbe durato circa un'ora e mezza. 

Così, se a Roma sale l'attesa per il faccia a faccia tra il premier Mario Draghi e il leader M5s Giuseppe Conte, in zona Brera, il neo-leader di Insieme per il futuro prova a mettere i primi mattoni per un'ampia alleanza di centro, puntando su Sala come possibile federatore. 

E d'altronde, che il capo della Farnesina puntasse agli amministratori locali, era apparso chiaro già dal giorno dell'addio al Movimento 5 stelle:«i nostri primi interlocutori - aveva detto ai giornalisti riuniti all'hotel Bernini Bristol a Roma - saranno i sindaci, la prima vera interfaccia dello Stato negli anni della pandemia e della guerra». Quindi, non un partito personale, ma un progetto più grande, che leghi liste civiche, governatori e sindaci, nel solco dell'agenda Draghi. Tra i possibili interolucutori, oltre a Sala, anche il sindaco di Genova, Marco Bucci, e l'ex candidato sindaco di Torino Paolo Damilano. Per il momento, il sindaco di Milano assicura di parlare con tutti e si smarca da possibili cambi di rotta, in corsa, durante il suo mandato:«sono il Sindaco di Milano e sicuramente continuerò a svolgere questo ruolo».

E mette dei paletti: «I centristi per governare dovrebbero stare con altri. Io non potrei mai stare con la destra e con i populisti, ma solo con chi ha veramente un animo popolare». 

Per Azione, invece, la strada per la costruzione di una nuova coalizione di centro appare in salita: «davvero mi sfugge - ha scritto su Twitter il leader Carlo Calenda  commentando la notizia dell'incontro di stamane - come Beppe Sala possa anche solo pensare che un tandem con Di Maio porti qualche beneficio a lui o al Paese». E poi, l'affondo:«il centro come ricettacolo di ogni trasformismo non è un progetto politico, ma un ufficio di collocamento. Di quelli gestiti dai navigator».

A bussare alla porta di Sala  non è stato solo Luigi di Maio. Poco dopo, a casa del primo cittadino, si è presentanto anche Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa e sottosgretario agli Esteri. Che ha specificato, prima, che l'incontro era programmato da tempo, «che ci fosse di Maio stamattina è totalmente casuale", e assicurato: «sicuramente parleremo del Tribunale dei brevetti che Milano vorrebbe ospitare».

Versione sbiaditasi a margine del colloquio: «ho rispiegato al sindaco Sala  - ha detto Della Vedova ai cronisti - quello che +Europa e Azione stanno facendo». Per il segretario, la federazione +Europa e Azione è un progetto liberal-democratico ancorato ai liberali europei, autonomo dalle coalizioni, «a maggior ragione fintanto che il Pd insisterà ad avere come interlocutore principale il M5s di Conte». E infine, la pietra tombale sull'ipotesi dell'approdo nel grande centro a trazione dimaiana: «noi andiamo avanti su questo progetto che ormai è in campo da diversi mesi e per alcuni aspetti da diversi anni e lavoriamo su questo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA