Papà Di Maio: «Abusivi 4 fabbricati su cinque»

Papà Di Maio: «Abusivi 4 fabbricati su cinque»
di Simone Canettieri e Valentino Di Giacomo
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Lunedì 3 Dicembre 2018, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 11:07
L'inchiesta delle Iene sulla famiglia del vicepremier Luigi Di Maio continua. Dai documenti ufficiali risulta che dal 2006 il padre del vicepremier, Antonio, non compare più come titolare dell'azienda. Da quell'anno nasce infatti la ditta individuale Ardima Costruzioni intestata alla madre di Di Maio, Paolina Esposito. Solo nel 2014, poi, l'azienda sarà ceduta ai due figli, Luigi e Rosalba, sorella del leader M5S. Tra il 2006 e il 2013, tra l'altro, la madre di Di Maio era anche insegnante e secondo la legge non avrebbe potuto essere titolare di una ditta individuale. Non solo, ma nel 2010, sui terreni di Mariglianella, di proprietà di Antonio Di Maio, Equitalia ha iscritto un'ipoteca del valore di oltre 300mila euro.

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Perché allora Antonio Di Maio come testimoniato dai dipendenti intervistati dalle Iene svolgeva effettivamente il ruolo di titolare della ditta? Un modo si chiedono gli inviati delle Iene per salvarsi da possibili azioni di Equitalia? Domande a cui il ministro si è impegnato a dare risposte. E su anche Matteo Renzi, senatore del Pd, interviene: «Se ha scelto - dopo essere stato eletto - di fare il prestanome al padre dovrà spiegare il perché in Parlamento». Nella puntata andata in onda ieri sera l'avvocato consultato dalle Iene spiega che si potrebbe configurare il reato di «di elusione fraudolenta».

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In parallelo a questo giallo ancora tutto da svelare, emergono le carte trasmesse alla procura di Nola dalla polizia municipale di Mariglianella dopo il sopralluogo effettuato lo scorso 29 novembre nella proprietà della famiglia del vicepremier. Dei cinque immobili ritrovati, soltanto uno, una masseria diroccata, risulterebbe in regola. Tutti gli altri, anche quelli che il leader M5s utilizzava per invitare gli amici in estate a far festa, sarebbero irregolari. Su quel terreno, in estate, veniva montata anche una piscina. Le prove raccolte dai vigili mettono in luce come almeno tre dei manufatti abusivi sequestrati sarebbero stati costruiti in un periodo piuttosto recente, tra il 2002 e il 2005.

LE CARTE
Per effettuare le verifiche sullo stato dei luoghi, i vigili si sono serviti di alcuni rilievi aerofotogrammetrici: uno del servizio di Google Earth risalente al 2002, un altro predisposto dallo stesso comune di Mariglianella nel 2005. Le altre tre costruzioni non in regola sarebbero sorte invece tra il 2002 e il 2005. Quando a Di Maio vengono mostrati i rilievi aerofotogrammetrici casca dalle nuvole. «Questi dice il ministro del Lavoro risalgono alla seconda guerra mondiale». Incalzato il vicepremier dice che uno dei manufatti contestati sia una vecchia stalla. Fino a quando l'inviato di Italia 1 non gli mostra delle foto, scattate nel 2013, dove si vede Di Maio fare il bagno in piscina e un'altra dove all'interno di una delle quattro costruzioni irregolari si trova una cucina con un piano cottura. «Troverò tutti i documenti di questo terreno promette il ministro alle Iene se ci sono le licenze oppure no lo scopriamo insieme, quando non ci sono si fanno gli abbattimenti». Del resto tre dei quattro manufatti abusivi sarebbero sorti quando Di Maio aveva tra i 16 e i 19 anni. Una proprietà quella ora al vaglio della magistratura che il vicepremier utilizzava anche per dare una mano al papà. In quell'area l'impresa edile di Antonio Di Maio custodiva alcuni attrezzi da lavoro che gli operai andavano a prelevare grazie all'aiuto di Luigi.
 
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