Crisi governo, Di Maio: costruttori anche in Iv, sono ottimista. Ma meglio il voto di un governo posticcio

Crisi governo, Di Maio: costruttori anche in Iv, sono ottimista. Ma meglio il voto di un governo posticcio
Crisi governo, Di Maio: costruttori anche in Iv, sono ottimista. Ma meglio il voto di un governo posticcio
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 21:21

Per l'M5S non si torna indietro: con Renzi il capitolo è chiuso. E quindi avanti con l'operazione "responsabili". O "costruttori", come preferiscono chiamarli i 5Stelle. Alla Camera i numeri ci sono, ma al Senato? Luigi Di Maio, ospite di Otto e mezzo, su La7, è ottimista: «Di costruttori ce ne sono anche dentro Italia Viva», dice. Ma se le adesioni dovessero consentire soltanto la formazione di un governo «posticcio», sottolinea, allora «meglio andare alle elezioni».

Stop a Renzi

«Di nuovo con Renzi? Non vedo con quali presupposti dopo che avevamo lavorato insieme per migliorare il Recovery plan e poi Renzi ha scelto di alzarsi dal tavolo e di sedersi da solo e far dimettere i suoi esponenti nel governo», spiega Di Maio nel salotto tv di Lilli Gruber. «Anche se domani ci fosse l'ipotesi di tornare insieme, mi chiedo con quale spirito possa accadere, visto lo showdown che ha fatto, accusando addirittura il premier di aver rappresentato un vulnus democratico. Per questo credo che, per quanto riguarda i rapporti con Renzi, sia difficile fare affidamento sulla sua parola». Sul punto il capo politico M5S è ancora pèiù netto: «Con Renzi la situazione è e resta invariabile: abbiamo chiuso», avrebbe detto Vito Crimi nel corso degli incontri e telefonate che si sono susseguiti durante la giornata odierna. «Siamo persone serie, di parola.

Chi pensa che siamo disponibili a cambiare idea nell'arco di 5 minuti non ha capito chi siamo», ha aggiunto Crimi che ha ricordato come «tre giorni fa avevo detto chiaramente: se Renzi si rende colpevole del ritiro dei suoi ministri, non si torna più indietro. E così è. Di fronte a questo grado di irresponsabilità e inaffidabilità l'argomento è chiuso».

La caccia ai "costruttori"

Apertissima, invece, la partita per trovare i responsabili/costruttori. Ancora Di Maio: «Io credo che ci siano dei costruttori anche tra i parlamentari di Italia Viva. Credo che se Conte si presenta in parlamento per spiegare il nostro progetto per i prossimi due anni, ci saranno tante persone che vorranno condividerlo. E penso che, al di là delle persone, questa sia l'occasione per rilanciare l'azione di governo». 

E se non dovesse funzionare? «Io presidente del Consiglio? Questa cosa affiora ogni volta che si vuole mettere zizzania. È una cosa che si fa circolare per avere la scusa per non dare la fiducia martedì a Conte in Senato - risponde il ministro degli Esteri -. Io non solo gli sono leale, ma sto anche lavorando con tutti gli altri ministri per superare questo momento difficile. Poi è ovvio che se dobbiamo mettere insieme un governo posticcio o precario, allora sono io a dire che è meglio andare a votare».

«Se martedì dovesse andar male e non dovessimo ottenere la fiducia al Senato - conclude - non solo si perde il controllo della situazione politica e si va al voto, ma non riusciamo a fare i ristori che servono e perdiamo parte dei progetti del Recovery plan, e mezza Europa ci riderà dietro. Ci dobbiamo rendere conto che la situazione è molto più grande». «In Europa rischiamo di essere bollati come la solita Italia che cambia governo ogni anno e mezzo, instabile e un pochino inaffidabile. Per spiegare la crisi in Europa ai miei omologhi, è bastato fare un nome e un cognome: Matteo Renzi. Come altro gliela dovevo spiegare?».

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