Di Maio, altri operai in nero: nuove accuse al padre. Il ministro: «Non sapevo, verificherò»

Di Maio a "Le Iene": «Altri lavoratori in nero nell'azienda di mio padre? Verificherò»
Di Maio a "Le Iene": «Altri lavoratori in nero nell'azienda di mio padre? Verificherò»
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Martedì 27 Novembre 2018, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 07:35

Ci sarebbero altri tre casi di lavoratori impiegati in nero nell'azienda del padre di Luigi Di Maio. E tra questi potrebbe esserci lo stesso vicepremier che, ricordano Le Iene, «spesso ha raccontato di aver lavorato d'estate in azienda».

Le Iene: «Altri operai in nero»: scontro sul papà di Di Maio

Non si ferma l'inchiesta sull'azienda edile del padre del vicepremier: Le Iene hanno scovato altri lavoratori che dichiarano di aver lavorato in nero. Tutti sarebbero stati impiegati in nero nel periodo tra il 2008 e il 2010, prima cioè che nel 2012 Luigi Di Maio entrasse nell'assetto proprietario dell'azienda. Un particolare che non basta a placare le critiche che piovono dall'opposizione decisa a portare il vicepremier a riferire in Parlamento. I 5 Stelle invece fanno muro a difesa del capo politico che, ospite di Dimartedì su La7, ribadisce la sua buona fede. «Io prendo le distanze dal comportamento di mio padre, ma non da mio padre. Non voglio scaricare mio padre» e «io non interferisco», spiega Di Maio.
«Io non ero a conoscenza di questo fatto, se lo avessi saputo non l'avrei tenuto nascosto». Poi il vice premier attacca Maria Elena Boschi. «La signora Boschi andava in Consob a chiedere aiuto per il padre, è un caso opposto al mio. Renzi, Lotti, e il padre erano in una vicenda che era il più grande appalto d'Europa. Qui parliamo di fatti accaduti quando non ero neanche parlamentare e non ho interferito con Le Iene», sottolinea il leader del M5S.

Alessandro Di Battista sta con il suo amico e compagno di partito: «ha avuto una reazione da signore» mentre «il sistema lo attacca perché lo teme». Dibba attacca invece Matteo Renzi e Maria Elena Boschi: «sulla vicenda del padre di Luigi Di Maio,
«hanno la faccia come il culo» gli dice dopo gli attacchi di Renzi padre e di Renzi figlio e dopo che la ex ministra ieri aveva augurato al genitore Di Maio di non provare tutto ciò che suo figlio e i 5 Stelle avevano fatto provare a suo padre per il caso Etruria. Anche oggi non rinuncia a ribattere: «Leggendo le volgarità di Alessandro Di Battista capisco che in famiglia il fascista non è solo suo padre», commenta la Boschi.

Ma tra gli incroci di accuse tra padri e figli scende in campo anche il papà di Alessandro Di Battista.
«Il nero è il mio colore preferito»; quello peggiore invece è «il nero tendente al rosso che diventa di un altro colore, diventa marrone, il colore della merda» scrive su Fb Di Battista senior che annovera in questo colore «quegli svergognati che si sono buttati sul nero di casa Di Maio».

Ma non basta. Tra i padri viene intervistato anche quello del premier Giuseppe Conte che liquida la questione a una esagerazione:
«Di Maio ha detto che il padre ha sbagliato. Che deve fare di più?». Le accuse reciproche si fanno sempre più velenose: il blog delle Stelle e Di Battista paragonano la Boschi a una gemellina di Shining. A cercare di placare gli animi ci pensa invece Matteo Salvini: «Quando si usa una vicenda familiare e privata per fare bagarre politica, non è mai un bel momento. Poi se ci sono stati degli errori ognuno risponderà dei suoi errori».

Intanto mentre il papà del ministro dice in tv di aver recuperato tutti i faldoni che contengono la documentazione relativa ai suoi dipendenti, sarebbero stati avviati anche controlli sulla vicenda legata ai manufatti fantasma che si troverebbero su un terreno di proprietà della famiglia Di Maio nel vicino comune di Mariglianella.



 

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