Deroga per i piccoli Comuni sì, ma con delle limitazioni. L'ultimo decreto di Natale, nell'inibire gli spostamenti fra Comuni, concede una deroga speciale per quelli sotto i 5.000 abitanti: la possibilità, cioè, di recarsi in un altro Comune nel raggio di 30 chilometri. Nella circolare del Ministero dell'Interno indirizzata ai prefetti si legge però un condizione: che gli spostamenti in zona arancione, pur rispettando il chilometraggio massimo, non siano verso comuni con la qualifica di capoluogo di provincia. In altre parole, chi vive in un Comune di massimo 5.000 abitanti, pur potendosi spostare in un altro nel raggio di 30 chilometri, non potrà avere come destinazione una città capoluogo. Nei giorni indicati con l'arancione durante le feste di Natale (28-29-30 dicembre e 4 gennaio) sarà possibile per chi risiede nei comuni sotto i cinquemila abitanti spostarsi tra le 5 e le 22 anche in un'altra regione, sempre però entro i 30 km dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia.
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Controlli su spostamenti e assembramenti
Vanno predisposti «servizi efficaci» che garantiscano la «corretta osservanza» dei divieti previsti dal decreto di Natale: in particolare vanno effettuati «controlli lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino», per prevenire «possibili violazioni alle restrizioni alla mobilità» e «situazioni di assembramento o di mancato rispetto del distanziamento interpersonale». È quanto scrive il capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, nella circolare inviata ai prefetti per la corretta interpretazione delle misure previste dal decreto.
Possibili gli spostamenti di volontari e per messe
Durante tutto il periodo di Natale, dunque anche nei giorni rossi, i volontari e chi vuole andare a messa o in un luogo di culto potrà spostarsi senza limitazioni.