Crisi di governo, Udc resiste: restiamo nel centrodestra. Ma Binetti: dimissioni Conte e nuovo esecutivo

Crisi di governo, Udc resiste: restiamo nel centrodestra. Ma Binetti: dimissioni Conte e nuovo esecutivo
Crisi di governo, Udc resiste: restiamo nel centrodestra. Ma Binetti: dimissioni Conte e nuovo esecutivo
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Lunedì 25 Gennaio 2021, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 17:20

L'Udc alla fine si ricompatta e si tira fuori dalla partita dei 'responsabili' (o volenterosi). Anche se il pressing degli emissari di palazzo Chigi sarebbe tornato molto forte nelle ultime ore (il simbolo dello scudocrociato, che 'appartiene' a Lorenzo Cesa, fa sempre gola per creare un gruppo parlamentare autonomo con Conte punto di riferimento), la piccola formazione centrista resiste alle sirene del premier.

Stamane i senatori Paola Binetti, Antonio Saccone e Antonio De Poli, hanno fatto il punto sugli ultimi sviluppi della situazione politica senza il segretario nazionale dimissionario Lorenzo Cesa, che però era nella sede nazionale del partito di via in Lucina, dove si è tenuto il summit a tre.

La riunione è servita a ribadire l'unità di intenti, della serie "restiamo nel centrodestra, non partecipiamo al gioco dei 'responsabili'", ed è stata l'occasione per un chiarimento interno su come arrivare alla soluzione della crisi e sottolineare che, in ogni caso, voterà contro alla relazione Bonafede sulla giustizia.

Non è un mistero che Paola Binetti e Antonio Saccone, almeno stando alle loro ultime dichiarazioni, sarebbero i più tentati a creare un nuovo contenitore politico, magari attraverso un gruppo parlamentare strutturato al Senato, per poi realizzare un progetto centrista di più ampio respiro, con Conte, che vada oltre un centrodestra a trazione sovranista.

Antonio De Poli, invece, secondo fonti parlamentari, avrebbe espresso qualche perplessità su questo progetto. Il questore anziano del Senato, pur essendo convinto della necessità di dare una prospettiva politica di ampio respiro all' Udc, sarebbe più orientato adesso a restare ancorato alla coalizione di centrodestra. Non è cambiato il quadro politico, perché dovremmo cambiare posizionamento?, l'nterrogativo clou, posto durante l'incontro. Il vertice odierno, raccontano, sarebbe servito, quindi, a ricompattarsi, anche se il condizionale è d'obblgo, visto che la situazione politica resta molto confusa e fluida e tutto può ancora accadere.

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A parlare oggi dell' Udc, fino ad ora, è Binetti, che considera necessario un passaggio al Quirinale di Conte per dimettersi, perché «quello che deve nascere è un governo nuovo: se deve essere un Conte ter, voglio sapere con chi verrà fatto e quali obiettivi si propone. Mi rimetto, quindi, alla saggezza del presidente Mattarella, che sarà in grado di valutare quale sarà la migliore soluzione del Paese». Binetti non si sbilancia poi quando gli chiedono se l' Udc è ancora della partita sui 'responsabili', ma esclude di fare da stampella a Conte: «Noi siamo tutti propensi a portare l' Udc come soggetto politico al servizio del Paese, nei modi in cui sarà più utile, ma non ci muoveremo mai come singole persone...». E ancora, precisa all'Adnkronos: «Bisogna dare solidità e strutturare questo passaggio così delicato per il Paese, avendo uno sguardo su tutte le persone che in questo momento possano contribuire a risolvere l'emegenza». 

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