Per la prima volta il brindisi di Capodanno dovrà tenere conto anche dell'orario del coprifuoco. E il cenone sarà sobrio come mai nel passato. In questi giorni l'onda lunga dei preparativi si infrange contro le incognite dei divieti che regoleranno il veglione nell'epoca del Covid. Con molti dubbi che ancora è impossibile chiarire. Cena a casa o al ristorante? Con parenti o con amici? E con quante persone attorno al tavolo? Che veglione sarà? Lo scopriremo soltanto il 3 dicembre, quando scadrà l'ultimo Decreto del presidente del consiglio (Dpcm) e dovrebbero entrare in vigore nuove regole contro il virus valide anche per l'intero periodo delle feste. Ma sarà bene abituarsi da subito all'idea che non potrà essere un Capodanno come gli altri. Niente movida. No agli assembramenti nelle piazze. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico ha già suggerito ai giovani di fare almeno un tampone rapido prima di andare a casa dei più anziani. E il governo ha invitato al buonsenso.
Conte e le regole sul Capodanno
Il premier, Giuseppe Conte, è stato chiaro: «A Natale dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio.
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Capodanno, cosa avviene in Europa
Il problema di come allentare o restringere i divieti in relazione all'andamento dei contagi viene del resto affrontato in questi giorni in tutte le capitali europee. A Parigi, ad esempio, dopo la possibile riapertura dei negozi, al termine del lockdown, il primo ministro francese Jean Castex ha annunciato un «nuovo alleggerimento» delle misure per le vacanze di Natale. Ma ha consigliato di evitare «grandi feste e veglioni con decine di persone», soprattutto per l'ultimo dell'anno. E a Berlino la cancelliera Angela Merkel immagina «una certa libertà per i giorni delle feste di Natale» ma mette in guardia su San Silvestro: «Non dovrà di nuovo precipitare la situazione».
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La linea dei prossimi 15 giorni
Anche in Italia, dunque, per i prossimi 15 giorni il sistema resterà quello attuale. Il perché non si cambia lo ha spiegato il ministro Speranza: «Non va sottovalutata la serietà della situazione, la pressione sugli ospedali» è ancora «molto alta e non si può assolutamente scambiare qualche primissimo e ancora insufficiente segnale con uno scampato pericolo». La linea da seguire verrà decisa nei prossimi giorni, anche confidando sul fatto che le misure prese frenino la diffusione del virus. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di un “Dpcm ponte” per il periodo natalizio che allenti il coprifuoco nazionale, consenta l'apertura serale di bar e ristoranti e lo spostamento anche tra le regioni “rosse” e “arancioni” per raggiungere i parenti più stretti, allunghi l'orario dei negozi, preveda un nuovo protocollo per le messe e le cerimonie religiose, indichi i divieti per la notte di capodanno, compreso lo stop a qualsiasi assembramento nelle piazze. Ma sono soltanto ipotesi. Come sarà davvero, lo scopriremo il 3 dicembre.
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