Covid, a Capodanno potremo fare cenone e veglione? Ecco tutte le regole (e i divieti)

Covid, a Capodanno potremo fare cenone e veglione? Ecco tutte le regole (e i divieti)
Covid, a Capodanno potremo fare cenone e veglione? Ecco tutte le regole (e i divieti)
di Raffaele Alliegro
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Venerdì 20 Novembre 2020, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 15:15

Per la prima volta il brindisi di Capodanno dovrà tenere conto anche dell'orario del coprifuoco. E il cenone sarà sobrio come mai nel passato. In questi giorni l'onda lunga dei preparativi si infrange contro le incognite dei divieti che regoleranno il veglione nell'epoca del Covid. Con molti dubbi che ancora è impossibile chiarire. Cena a casa o al ristorante? Con parenti o con amici? E con quante persone attorno al tavolo? Che veglione sarà? Lo scopriremo soltanto il 3 dicembre, quando scadrà l'ultimo Decreto del presidente del consiglio (Dpcm) e dovrebbero entrare in vigore nuove regole contro il virus valide anche per l'intero periodo delle feste. Ma sarà bene abituarsi da subito all'idea che non potrà essere un Capodanno come gli altri. Niente movida. No agli assembramenti nelle piazze. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico ha già suggerito ai giovani di fare almeno un tampone rapido prima di andare a casa dei più anziani. E il governo ha invitato al buonsenso.

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Conte e le regole sul Capodanno

Il premier, Giuseppe Conte, è stato chiaro: «A Natale dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio.

Veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci: non è possibile. Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive. Non ce lo possiamo permettere, anche se pensiamo ci si possa scambiare doni e permettere all'economia» di crescere. E in un'intervista al Messaggero il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo ha invitato i ragazzi alla responsabilità: «Durante le feste serviranno la massima prudenza e cautela, soprattutto per andare a trovare i più fragili. I giovani devono mantenere comportamenti prudenti. Sarebbe utile, prima di andare da un familiare più anziano durante le feste, eseguire il giorno prima un tampone rapido. E anche dopo il tampone rapido negativo servono cautela e precauzioni, perché magari il virus era in incubazione». Lo shopping per gli acquisti di Natale sarà probabilmente contingentato come sta già avvenendo in questi giorni. Per il cenone in casa ci saranno raccomandazioni e non divieti inapplicabili: è possibile che non si possa essere più di sei a tavola, quindi soltanto conviventi e parenti stretti. Quanto agli spostamenti, interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, sarà con ogni probabilità sempre consentito il ritorno alla residenza o al domicilio. E il coprifuoco fissato alle 22 in tutta Italia potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte la sera del 24 dicembre e forse un po' più in avanti a Capodanno.

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Capodanno, cosa avviene in Europa

Il problema di come allentare o restringere i divieti in relazione all'andamento dei contagi viene del resto affrontato in questi giorni in tutte le capitali europee. A Parigi, ad esempio, dopo la possibile riapertura dei negozi, al termine del lockdown, il primo ministro francese Jean Castex ha annunciato un «nuovo alleggerimento» delle misure per le vacanze di Natale. Ma ha consigliato di evitare «grandi feste e veglioni con decine di persone», soprattutto per l'ultimo dell'anno. E a Berlino la cancelliera Angela Merkel immagina «una certa libertà per i giorni delle feste di Natale» ma mette in guardia su San Silvestro: «Non dovrà di nuovo precipitare la situazione».

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La linea dei prossimi 15 giorni

Anche in Italia, dunque, per i prossimi 15 giorni il sistema resterà quello attuale. Il perché non si cambia lo ha spiegato il ministro Speranza: «Non va sottovalutata la serietà della situazione, la pressione sugli ospedali» è ancora «molto alta e non si può assolutamente scambiare qualche primissimo e ancora insufficiente segnale con uno scampato pericolo». La linea da seguire verrà decisa nei prossimi giorni, anche confidando sul fatto che le misure prese frenino la diffusione del virus. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di un “Dpcm ponte” per il periodo natalizio che allenti il coprifuoco nazionale, consenta l'apertura serale di bar e ristoranti e lo spostamento anche tra le regioni “rosse” e “arancioni” per raggiungere i parenti più stretti, allunghi l'orario dei negozi, preveda un nuovo protocollo per le messe e le cerimonie religiose, indichi i divieti per la notte di capodanno, compreso lo stop a qualsiasi assembramento nelle piazze. Ma sono soltanto ipotesi. Come sarà davvero, lo scopriremo il 3 dicembre.

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