Covid, i 10 errori commessi: arrivate oltre 35mila firme per l'operazione verità

Covid, i 10 errori commessi: arrivate oltre 35mila firme per l'operazione verità
di Valentina Arcovio
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Sabato 14 Novembre 2020, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 14:28

«Operazione verità». E' quanto chiedono gli oltre 35mila firmatari di una petizione lanciata su iniziativa della Fondazione Hume e di Lettera150 e indirizzata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza. Nel documento si chiede di individuare «gli errori commessi, non solo perché ciascuno si faccia carico delle proprie responsabilità, ma soprattutto per evitare» di ripeterli. «Perché se dovessimo ripeterli in futuro, domata la seconda ondata, potremmo trovarci a dover fronteggiare la terza», si legge nel documento. La petizione intitolata «Covid19: il Governo faccia ora quel che non si è fatto prima», ha come primi firmatari Luca Ricolfi e Nicola Grigoletto per la Fondazione Hume, Giuseppe Valditara e Andrea Crisanti per l'Associazione Lettera150. Si è aggiunto all'appello anche il professor Massimo Galli dell'ospedale Sacco di Milano, in prima linea nell'emergenza Covid-19.

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LE ADESIONI
Tra le migliaia di adesioni spiccano nomi illustri in vari campi. Dal mondo politico hanno sottoscritto la petizione Maria Stella Gelmini, Claudia Porchietto, Eugenia Roccella, Marco Boato, Andrea Cangini, Carlo Calenda, Guido Crosetto, Gianni Cuperlo, Vittorio Sgarbi. Molte anche le personalità del mondo della cultura: Veronica De Romanis, Elena Loewenthal, Paola Mastrocola, Lidia Ravera, Elisabetta Sgarbi, Susanna Tamaro, Patrizia Zappa Mulas, Giuseppe Bedeschi, Luigi Brioschi, Dino Cofrancesco, Alessandro De Nicola, Ernesto Ferrero, Eugenio Lio, Renato Mannheimer, Giovanni Orsina, Michele Salvati.
Sono dieci le domande elencate nella petizione e «ogni cittadino ha diritto di ricevere le risposte», evidenzia Veronica De Romanis, docente European Economics Luiss, tra i nomi che hanno firmato la petizione. «Sono stati fatti già troppi errori, per cui non si può non essere d'accordo con questa petizione in cui si evidenziano gli errori commessi dall'inizio della pandemia e in cui si chiede di fare chiarezza su cosa verrà fatto in futuro per non ripeterli», aggiunge.

Le domande vanno da quanto aumenterà il numero dei tamponi nei prossimi mesi a quando verrà garantito a ogni studente sospetto positivo di ricevere i risultati del tampone entro 48 ore. E ancora: si chiede accesso ai dati su morti, ricoverati, guariti, anche a livello comunale; quanti sono e saranno gli addetti al contact-tracing; quanti i posti attrezzati in terapia intensiva, non solo quindi semplicemente i ventilatori che si intendono attivare; e quanti i posti effettivamente disponibili e ancora liberi in Covid-hotel e strutture pubbliche e private per la quarantena di chi non può farla nel proprio domicilio. Infine, nel documento si chiede quando i medici di base verranno messi in condizione di visitare i pazienti, quando si avrà un protocollo nazionale per la cura dei malati, quando tutti i cittadini potranno comprare il vaccino antinfluenzale in farmacia, e quali sono i piano del Governo per far rispettare le misure anti-Covid e per rafforzare il servizio pubblico locale con nuovi mezzi o mediante accordi con operatori privati.


IL PANICO
«La situazione di panico generalizzato che, al di là delle chiusure più o meno severe e più o meno tempestive, sta investendo gli italiani in questi giorni, è il frutto amaro degli errori e delle omissioni dei mesi estivi, quando molto si poteva fare e poco è stato fatto», si legge nella petizione in cui si chiede di fare finalmente chiarezza. «E' importante - commentano Valditara e Ricolfi - una mobilitazione trasversale di tanti cittadini che senza perseguire interessi di parte chiedono al Governo una svolta radicale nella lotta al Covid all'insegna di una più efficiente organizzazione e di maggiore trasparenza».

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