Covid, Speranza: «Italia tutta bianca, primo venerdì da ottobre senza ordinanze»

Covid, Speranza: «Italia tutta bianca, primo venerdì da ottobre senza ordinanze»
Covid, Speranza: «Italia tutta bianca, primo venerdì da ottobre senza ordinanze»
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Venerdì 2 Luglio 2021, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 12:37

Il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto all'incontro Ripartiamo, Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città in corso a Roma, ha fatto il punto sulla situazione Covid e sull'emergenza variante Delta. «Questo è un venerdì particolare. Per me il venerdì è sempre stato un giorno molto complicato, quello delle ordinanze, perché si riunisce la Cabina di regia, poi il Cts e io nel pomeriggio firmo le ordinanze con cui ho un pò alla volta, dall'autunno dell'anno scorso, cambiato i colori delle Regioni. Ma oggi è il primo venerdì, dall'autunno scorso, in cui non sarò chiamato a firmare ordinanze», ha detto il ministro.

Covid, la fotografia del Paese

«Come sapete - ha aggiunto - l'Italia da lunedì è tutta in zona bianca.

Non sono intercorse ragioni per una modifica dello status quo. E quindi, per la prima volta da ottobre, non avrò la necessità di firmare ordinanze. Questa è una notizia positiva quindi è una bella giornata per tutti noi», ha precisato Speranza che, alla fine del suo intervento, ha ricevuto in dono una penna dalle mani di Enzo Bianco, presidente Consiglio nazionale Anci e presidente C14+, che ha scherzato sul fatto che non servirà a firmare ordinanze simili a quelle dei mesi scorsi.

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«I numeri di oggi della cabina di regia sono molto incoraggianti. È la fotografia di un Paese con un quadro epidemiologico molto migliorato, conseguenza della campagna di vaccinazione che resta l'arma fondamentale per mettersi alle spalle questa stagione». Tuttavia, ha avvertito «continuo a chiedere massima prudenza ed i numeri ci dicono che la strada della gradualità è quella giusta». «Siamo ancora dentro questa battaglia e c'è bisogno di grande cautela. Ci vuole gradualità perché la partita è ancora aperta e guai a pensare diversamente».

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