Covid, cosa potremo fare nel 2021? Sci rinviato al 18 gennaio, mascherine fino a settembre: il calendario delle aperture

Cosa potremo fare nel 2021? Da scuole e ristoranti, a palestre e locali: le date delle riaperture
Cosa potremo fare nel 2021? Da scuole e ristoranti, a palestre e locali: le date delle riaperture
di Francesco Malfetano
7 Minuti di Lettura
Sabato 2 Gennaio 2021, 22:53 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 11:59

Scuole, sci, palestre, hotel e chi più ne ha più ne metta. Il 2021 sarà l’anno della «ripartenza». Lo ha detto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo ultimo messaggio di fine anno, sottolineando come quelli appena iniziati saranno 365 giorni «di lavoro intenso». Cercando di non essere avventati infatti e sperando che la campagna vaccinale faccia il suo corso senza intoppi, sarà necessario prima rattoppare e poi rifinire quello squarcio che l’arrivo del Coronavirus ha aperto nella vita del Paese.

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La prima data da cerchiare sul calendario è vicinissima: il 7 gennaio. Da giovedì non solo ripartiranno le scuole (tra dubbi e speranze) ma si dirà anche addio alle restrizioni natalizie per tornare alla prassi della Penisola “a colori”. Vale a dire che, quantomeno per chi vive in zona gialla, sarà possibile concedersi qualche spostamento o un pranzo al ristorante. Senza esagerare però, il giallo non è un liberi tutti. Dal 18 gennaio sarà poi la volta delle piste da sci che, con limitazioni e buonsenso, proveranno a salvare la stagione turistica invernale. A seguire - si spera con ritmo crescente dovuto alla campagna vaccinale - sarà la volta di palestre, piscine, musei, cinema e teatri. Sempre con accortezza e senza lasciarsi andare. Per la normalità sarà ancora presto.

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E lo sarà anche quando tra la primavera e l’estate, si potrà tornare a viaggiare davvero per fini turistici pur rispettando le distanze e tenendo su la mascherina.

Per toglierla infatti, secondo gli esperti bisognerà aspettare almeno la fine dell’estate. Quando cioè mancherà poco ad un nuovo anno scolastico tutto in presenza e a una quotidianità che assomigli più fortemente a quella a cui abbiamo rinunciato.

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Dal 7 gennaio/1

Didattica in presenza al 50%
e orari scaglionati:
riaprono le scuole (forse
)

Nonostante i dubbi delle Regioni, il governo insiste che gli studenti italiani di ogni ordine e grado (anche le superiori quindi) tornino a sedersi in aula. In maniera parziale però. Si parte infatti con una didattica mista, con il 50% degli alunni in classe e il 50% a casa. Una percentuale che, come richiesto da alcune Regioni già più avanti con i piani organizzativi (vedi Emilia-Romagna e Toscana), è destinata ad aumentare al 75% prima possibile, magari già alla fine del mese.

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Dal 7 gennaio/2

Ritornano colori 
e spostamenti tra Regioni
ma solo tra zone gialle

Con la fine delle restrizioni natalizie la Penisola tornerà al sistema dei colori. Ovvero alla suddivisione delle Regioni in zone gialle, arancioni e rosse. Così almeno gli italiani che si trovano in zona gialla (tutti se non verrà anticipata la Cabina di Regia prevista l’8 gennaio) potranno spostarsi in un’altra Regione con la stessa soglia di rischio o concedersi un pranzo al ristorante e, soprattutto, non dovranno auto-giustificare ogni uscita se non durante l’orario di coprifuoco tra le ore 22 e le 5 (ma con mascherina e distanziamento).

Dal 18 gennaio

Impianti di risalita aperti
per l’ultimo tentativo 
di salvare la stagione

Prima che gli appassionati e esultino, è meglio aspettare qualche altro giorno. L’ok al 18 gennaio arrivato ieri da parte del ministero della Salute è infatti subordinato ad un parere positivo del Comitato tecnico scientifico sulle linee guida presentate dalle Regioni. 
Un sì che porterà all’apertura degli impianti sciistici solo nelle zone gialle, con forti attenzioni nel limitare le code agli ingressi delle piste e contrastare l’affollamento su funivie e cabinovie (limitate nella capienza almeno al 50%).

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Dal 31 gennaio

Per palestre e piscine
si spera nel via libera
almeno ai corsi individuali

C’è la proposta dei gestori e anche la sponda del governo: la riapertura di palestre e piscine a fine gennaio potrebbe diventare realtà. Con il favore del ministro dello Sport che le sottoporrà al Cts, le associazioni di categoria stanno elaborando nuove misure per favorire il grande ritorno. Dalla possibilità di contingentare ancora il numero degli ingressi in palestra fino ad impedire ai clienti di accedere agli spogliatoi o autorizzare solo le lezioni individuali. Nelle piscine, poi, si sta valutando una persona per corsia.

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Inizio primavera

Sale piene (ma solo a metà)
al cinema e a teatro
Strada in discesa per i musei

A spingere stavolta è il ministero dei Beni Culturali. Con gli stessi protocolli dello scorso giugno (distanziamento e sale dimezzate) si punta a riaprire le sale di cinema e teatri. La vera preoccupazione riguarda file e assembramenti all’esterno che però, fanno sapere fiduciosi dal Mibact, con la prenotazione obbligatoria si possono tenere sotto controllo. 
Discorso diverso per i musei. La loro riapertura è considerata più semplice e potrebbe arrivare indipendentemente da quella delle sale.

Fine primavera

Passaporto sanitario
o patentino vaccinale: 
il turismo punta al rilancio

A spingere stavolta è il ministero dei Beni Culturali. Con gli stessi protocolli dello scorso giugno (distanziamento e sale dimezzate) si punta a riaprire le sale di cinema e teatri. La vera preoccupazione riguarda file e assembramenti all’esterno che però, fanno sapere fiduciosi dal Mibact, con la prenotazione obbligatoria si possono tenere sotto controllo. 
Discorso diverso per i musei. La loro riapertura è considerata più semplice e potrebbe arrivare indipendentemente da quella delle sale.

 

Inizio estate

Finalmente si potrà giocare
a calcetto e pallacanestro
Però niente spogliatoi

Se i numeri saranno adeguati e se la campagna di vaccinazione starà avendo successo, anche tornare a vedere pieni di appassionati i campetti di calcio, basket o qualsiasi altro sport da contatto, potrebbe non essere un vero e proprio miraggio all’inizio dell’estate 2021. 
Improbabile però che si tratti di un liberi tutti vero e proprio. Docce e spogliatoi infatti, dovrebbero restare chiusi, proprio come accaduto per un breve periodo la scorsa estate.

Fine estate

Giù le mascherine 
e stop al distanziamento:
con i vaccini si può

«Non sappiamo se questi vaccini proteggano dall’infezione, proteggono sicuramente dalla malattia. Quindi almeno fino al 10 settembre non credo che una persona vaccinata debba smettere di portare la mascherina o osservare determinate misure di distanziamento e di protezione». A sostenerlo è il microbiologo Andrea Crisanti, che vede settembre 2021 come un orizzonte ragionevole per iniziare a ragionare (quantomeno in alcuni contesti) sul fare a meno delle restrizioni anti Covid basilari.

Da settembre

Le lezioni a distanza
finiscono in soffitta: 
si torna tutti in classe

È probabilmente la speranza più grande di tutte. Il ritorno definitivo in aula infatti, segnerebbe un passo anche simbolico importantissimo per tutto il Paese. 
Per arrivarci però, servirà non vivere come un liberi tutti ogni conquista ottenuta fino a settembre 2021 e soprattutto sottoporsi alle vaccinazioni che, «a cavallo tra il secondo e il terzo trimestre», stando al commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri, potrebbero essere quasi tutti vaccinati.

Inizio autunno

Disco e feste per ultimi:
gli errori dell’estate scorsa
non devono essere ripetuti

Discoteche ed eventi al chiuso, dopo il caos della scorsa estate, dovranno aspettare più di tutti. Meglio non rischiare anche perché, come sostenuto da Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, difficilmente «la partita si chiuderà prima di un anno». 
A meno che, e se lo augurano tutti, l’indice Rt non risulti più basso già ad inizio autunno e non ci sia stata alcuna recrudescenza del virus, servirà ancora molto tempo prima di poter tornare a ballare.

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