Tra ordinanze e insulti ai cittadini irresponsabili, così i sindaci diventano gli sceriffi delle città-stato

Tra ordinanze e insulti ai cittadini irresponsabili, così i sindaci diventano gli sceriffi delle città-stato
di Simone Canettieri
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Mercoledì 18 Marzo 2020, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 13:08

Il coronavirus e la trincea dei sindaci italiani. Tra bastone e carota. Da una parte i toni forti per invitare i cittadini a a non uscire («Usate il cervello, non fate gli stupidi»), dall'altra una serie di interventi per cercare di tamponare l'emergenza. Il tutto in un fiorire di ordinanze (vietato mettersi seduti sulle panchine a Bari, o giocare alle slot a Bergamo) e di iniziative personali dei sindaci, ormai a capo di vere e proprie città-stato.  

A Roma Virginia Raggi ha annunciato che, dopo lo stop alla Ztl, si va verso la sospensione anche delle strisce blu.  Oggi firmerà l'ordinanza in base alla quale da domani il pagamento delle strisce blu sarà sospeso. Allo stesso tempo la prima cittadina della Capitale - che ha chiuso tutti i parchi e le ville recintabili - è in azione per reperire mascherine protettive per i dipendenti di Ama, Atac e vigili urbani. In queste ore sta chiedendo una stretta per chi arriva alle stazioni Termini e Tiburtina con la misurazione della febbre per i viaggiatori. Infine, sempre in queste ore, la grillina sta implementando i posti nelle strutture comunali per i senza tetto. Intanto questa mattina Raggi ha dato dei «cretini» a cinque romani beccati (e denunciati) a bere un caffè all'Infernetto.

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A Milano Beppe Sala vive una trincea ancora più drammatica: il contagio in Lombardia va avanti senza freni. 
Proprio in queste ore l'esponente del Pd ha lanciato un altro allarme: «C'è dice che il picco sarà il 26, il 27 o il 28. Io non so quando sarà il picco ma ho la sensazione che questi siano veramente i giorni delicati. Quindi, in particolare, in queste giornate state state a casa». Sala continua a insistere affinché sia effettuato il tampone su tutto il personale medico. 

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A Napoli Luigi De Magistris prova a contenere l'emergenza che potrebbe mettere in seria difficoltà la sanità campana. L'invito a non uscire è accompagnato dallo stop all'invio dell'Esercito: «Sta già lavorando nelle
funzioni di pubblica sicurezza insieme alle forze dell'ordine che stanno facendo un lavoro importante. Credo che ora andrebbe evitato il terrorismo psicologico perché non aiuta. La preoccupazione principale non è usare il mitragliatore contro chi va a fare la spesa ma è fare presto ad aumentare i posti letto di terapia intensiva».
E sui medici che in queste ore a Napoli si stanno dando malati, De Magistris e categorico: vanno licenziati. 

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A Bologna Virginio Merola è alle prese con il caso del Comune di Medicina poco distante dalla città delle Due torri. Anche per lui vale l'invito ai cittadini con una chiosa che nella città di sinistra per eccellenza ha un sapore particolare: «Il coraggio ora è obbedire». Una linea che coinvolge anche Chiara Appendino a Torino: la città della Mole per prima ha bloccato le multe sulle strisce blu. 


 

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