Coronavirus Lombardia, la lettera di Fontana al governo: chiudere tutto, eccetto farmacie e alimentari

Coronavirus Lombardia, la lettera di Fontana al governo: chiudere tutto, eccetto farmacie e alimentari
Coronavirus Lombardia, la lettera di Fontana al governo: chiudere tutto, eccetto farmacie e alimentari
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Mercoledì 11 Marzo 2020, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 17:21

La Lombardia chiede una stretta significativa delle misure per contenere il Coronavirus, ma non una vera e propria serrata. Resterebbero infatti aperti i servizi di pubblica utilità, le edicole, i negozi di generi alimentari naturalmente, le imprese - con attività sospesa o limitata in base a un accordo raggiunto con Confindustria Lombardia - e i trasporti pubblici che restano su strada. Chiuderebbero i centri commerciali, i negozi, bar, pub, ristoranti, sospesi i servizi di mensa sia nelle strutture pubbliche che private. Questo, in estrema sintesi, il contenuto della lettera che il governatore della Lombardia, Attilio  Fontana, ha inviato al governo.

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«Chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole». È quanto si legge in un passaggio della lettera inviata dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, al governo per chiudere una stretta ulteriore. Ridotto ma operativo, nella richiesta della Lombardia, il servizio pubblico di trasporti. «Si ritiene opportuno procedere alla variazione del servizio di trasporto pubblico in funzione delle attività che permarranno in essere», si legge infatti.

La proposta prevede la chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. È prevista poi la chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio come parrucchieri ed estetisti, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (ostelli, agriturismi), «ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico», di tutti i servizi terziari e professionali, «ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti».

 


Le proposte sono state «formalizzate oggi» al Governo dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci della Lombardia. Nel documento inviato dalla Regione si comunica che «per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l'eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese».​ «Sono in via di definizione ulteriori accordi - si spiega ancora nella proposta - con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive» Le proposte sono state formalizzate oggi al Governo dal presidente della Regione Lombardi, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci della Lombardia. Le richieste, prosegue la nota della Regione, andrebbero ad integrare il DPCM 8 marzo 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 59 dell'8 marzo 2020.​

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