Lo scontro Conte-Fontana e il virus del regionalismo

Coronavirus, lo scontro Conte-Fontana e il virus del regionalismo
Coronavirus, lo scontro Conte-Fontana e il virus del regionalismo
di Marco Conti
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Martedì 25 Febbraio 2020, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 11:03
Il “fai da te” dei presidenti di regione, frutto soprattutto della riforma del titolo V della Costituzione del 2001, ha toccato ieri punte inimmaginabili. Una sorta di tana libera tutti dove i cosiddetti ‘governatori’ si sono prodotti nelle più varie ordinanze. Alcune solo annunciate, altre promulgate e poi riviste. Dalla Calabria alla Basilicata, passando per le Marche e su in alto sino alla Liguria.

Un caos normativo e uno scontro tra governo e presidenti che si è colorato anche di politica quando all’attacco sono andati i due governatori leghisti di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia che di fatto si sono messi in scia al martellamento che da giorni attua Matteo Salvini. Per tutta risposta Giuseppe Conte ha minacciato di togliere loro le competenze.

Affermazione un po’ azzardata quella del presidente del Consiglio, vista la Costituzione, ma che genera rimpianti anche per come è finito nel dicembre del 2016 la riforma Boschi e l’ultimo tentativo di rivedere le competenze assegnate alle Regioni nel 2001.

Un incontro con i rappresentanti regionali è urgente e si terrà oggi a palazzo Chigi, ma quando i presidenti torneranno sul territorio la musica è destinata a riprendere e lo scontro pure. Perché il virus del regionalismo è antico quanto il federalismo.
 
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