Coprifuoco alle 23, riparte la battaglia politica

Coprifuoco alle 23, riparte la battaglia politica
Coprifuoco alle 23, riparte la battaglia politica
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Martedì 20 Aprile 2021, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 11:42

Torna la battaglia politica per spostare l'orario del coprifuoco, c'è chi vorrebbe anche abolirlo. La Lega, Fratelli d'Italia, qualche esponente di Italia Viva e i presidenti di regione del centrodestra premono sulla modifica del coprifuoco. La Lega presenterà la proposta di rinviare il coprifuoco alle 23, già dal 26 aprile, al prossimo Consiglio dei ministri. «Sicuramente, lo chiedono gran parte delle regioni e dei sindaci a prescindere dai colori politici», ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini ospite di 24 Mattino su Radio 24. E ha aggiunto: «Non è una richiesta di Salvini e della Lega, ma è fondata sui dati scientifici in miglioramento e sul buon senso. Lo stesso ministro Speranza, da questo punto di vista, qualche ascolto ha iniziato a darlo».

Oggi è atteso anche il parere del Comitato tecnico scientifico sul coprifuoco.

L'idea è di lasciarlo alle 22. Perché lo si vorrebbe allungare almeno fino alle 23? È una richiesta che recepisce un'esigenza dei ristoratori, quelli che sono in zona gialla e hanno spazio esterno dove allestire i tavoli. Per andare a mangiare fuori la sera bisognerà prenotare e rispettare regole e distanze. Questi imprenditori chiedono di poter organizzare almeno un doppio turno serale, a cena. L'orario della serrata notturna potrebbe essere rivisto in base all'andamento epidemiologico, proprio come le riaperture serali previste in zona gialla, decise pochi giorni fa sull'onda del "rischio cacolato" del governo. 

Di ricalibrare il coprifuoco se ne parla almeno per metà maggio. Serve almeno un mese per allungare l'orario del "Tutti a casa". C'è una parte della maggioranza più prudente che parla invece dei primi di giugno.

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Perché un'ora in più

Favorire la fruizione di spazi all'aperto e anticipare le aperture delle attività anche all'interno: lo chiede il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli. «Le aperture per le sole attività all'aperto - ha detto intervenendo alla giornata «Legalità, ci piace! - rischiano di penalizzare almeno la metà delle imprese che non possono usufruire di questa possibilità. E va detto che è anche una doppia penalizzazione per le imprese dei pubblici esercizi della montagna, considerate le stesse condizioni climatiche».

«Credo che una riflessione sull'allungare di un'ora l'inizio della chiusura - dice il sottosegretario alla Salute Andrea Costa - soprattutto consentendo la cena nei ristoranti all'aperto, possa essere una riflessione sulla quale approfondire. Credo - riporta l'AdnKronos - che l'importante non è se si allungherà l'orario già dal 26 aprile o dal 1° maggio. Stiamo facendo delle riflessioni. L'importante è iniziare questa fase di riapertura, ridare speranza e fiducia ai nostri cittadini. Se l'allungamento dell'orario in cui scatta il coprifuoco «arriverà una o 2 settimane dopo, non credo sia questo il problema. Credo che dobbiamo essere consapevoli che è iniziata una fase nuova».

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