Battisti, Bonafede posta video sulla cattura. Sul web scoppia la polemica

Battisti, Bonafede posta video sulla cattura. Sul web scoppia la polemica
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Martedì 15 Gennaio 2019, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 21:55

Valanga di post negativi su Facebook e Twitter per il video postato sul profilo del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ritrae tutte le fasi del rientro in Italia di Cesare Battisti.





«Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!», si legge sul video postato. Pronta la difesa di Bonafede, che replica: «Ho semplicemente detto che in Italia nessuno si può sottrarre alla giustizia e se vengono commessi dei reati chi lo ha fatto deve pagare. Senza alcun accanimento sulla persona - sottolinea il Guardasigilli in una nota - ma con una precisa rivendicazione del fatto che la giustizia in Italia è un valore fondamentale: chi sbaglia paga». E i cittadini italiani, conclude, «aspettavano da 40 anni che questa persona pagasse e così deve essere».

Nel dibattito irrompe anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, senza tuttavia entrare nel merito del video. «Se il governo fosse stato timido, sobrio o si fosse nascosto - afferma da Niamey, in Niger - sarebbe stato inappropriato. Abbiamo dato il giusto rilievo alla cattura di un latitante che quasi da 40 anni sfuggiva alle nostre carceri, un'offesa alle memoria dei morti, ai familiari sopravvissuti e al sistema giustizia».

Nelle immagini del video, tre minuti e mezzo montati con musica di sottofondo, si vedono in apertura una serie di foto di Battisti ritratto negli anni scorsi, in una mentre brinda con un bicchiere alzato, poi la scena passa a Ciampino con gli agenti di polizia e della penitenziaria che ieri attendevano il Falcon che ha riportato Battisti in Italia e l'arrivo dello stesso Bonafede sul posto. Le immagini ritraggono poi la folla di telecamere, fotografi e cronisti riunita a Ciampino, quindi l'arrivo dell'aereo da cui scende Battisti.

Il video prosegue con il punto stampa organizzato a Ciampino e il discorso fatto da Bonafede. Poi i riflettori tornano su Battisti, con le auto che lo scortano in questura, dove si vedono poi le fasi del fotosegnalamento e delle impronte
digitali. Poi gli agenti prendono Battisti e lo caricano nuovamente in macchina per portarlo a Pratica di Mare dove lo
attende l'aereo che lo porterà in Sardegna.

Oltre duecentomila le visualizzazioni. Ma sono numerosissime le critiche degli utenti. «Che squallore davvero. Uno dei punti più bassi della Repubblica», si legge in un commento. Dello stesso tenore anche le parole di altri: «Rispetto per la dignità pari a zero», «mi sembra il trailer di un poliziesco TV senza qualità. Una pagliacciata che offende le persone e le istituzioni».

La vicenda finisce sotto la lente del garante dei diritti dei detenuti, Mauro Palma, che si riserva di verificare se nella gestione dell'arrivo di Battisti in Italia «ci siano stati elementi di spettacolarizzazione» e se «in sede istituzionale
sia stato usato un linguaggio aderente alla Costituzione». E, esemplifica Palma, «marcire in carcere», è un'espressione che «non appartiene alla Costituzione».

Fortemente critica anche la vicepresidente della Camera Mara Carfagna (FI), secondo la quale «il Guardasigilli trasforma la giustizia in un b-movie. Questo video squalifica le istituzioni e il ruolo - delicatissimo - del ministro della Giustizia». Duro anche il giudizio dell'Unione delle camere penali, che ritiene «sconcertante che il Ministro della Giustizia abbia diffuso un video, con sinistro commento musicale, titolando "una giornata indimenticabile"». Critico sul video postato anche Walter Verini, responsabile Pd per la Giustizia, che parla di «repubblica delle banane, non di un Paese civile». 

«Tg1-Tg2-Tg3 stasera hanno censurato l'imbarazzante e vergognoso video-autogol del ministro della Giustizia Bonafede su Battisti, in apertura dei siti di informazione e che ha scatenato lo sdegno di migliaia di utenti sui social. Ecco l'informazione Rai targata M5s-Lega». Lo scrive su twitter il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai.

 

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