Zanardi, secondo intervento al cervello. «Condizioni stabili ma neurologicamente gravi»

Zanardi, secondo intervento al cervello. «Condizioni stabili ma neurologicamente gravi»
Zanardi, secondo intervento al cervello. «Condizioni stabili ma neurologicamente gravi»
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Lunedì 29 Giugno 2020, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 10:01

Zanardi, nuovo intervento al cervello nell'ospedale di Siena per il pilota bolognese. E le sue condizioni, a quanto si apprende, sarebbero stabili, mentre la prognosi resta riservata. Alex Zanardi, dunque, è stato sottoposto a un secondo intervento di neurochirurgia alla testa, il secondo in dieci giorni, dopo quello effettuato d'urgenza per salvargli la vita il 19 giugno scorso. L'intervento di oggi, durato due ore e mezza, è stato effettuato dai medici del policlinico Le Scotte di Siena, dove il pilota boblognese è ricoverato in seguito all'incidente avvenuto con la sua handbike a Pienza. Dopo l'intervento Zanardi è stato nuovamente ricoverato in terapia intensiva dove «resta sedato, intubato e ventilato meccanicamente». 

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L'intervento


Le sue condizioni rimangono gravi dal punto di vista neurologico, ma stabili dal punto di vista cardio-respiratorio e metabolico. I medici hanno dovuto ricorrere all'intervento dopo una Tac di controllo. L'esame, ha fatto sapere l'ospedale, «ha evidenziato un'evoluzione dello stato del paziente» tale da doverlo riportare in sala operatoria.

«L'intervento - ha aggiunto il direttore sanitario dell'Aou senese Roberto Gusinu - rappresenta uno step che era stato ipotizzato dall'équipe. I nostri professionisti valuteranno giorno per giorno l'evolversi della situazione». Il prossimo bollettino medico è atteso tra circa 24 ore.

La notizia del nuovo intervento neurochirurgico arriva all'inizio di quella che i medici avevano lasciato intendere potesse essere la settimana decisiva per procedere con il risveglio dal coma farmacologico del 53enne pilota bolognese. 

 

Tac di controllo


«Zanardi è un paziente che vale la pena curare. Poi come sarà la prognosi domani, tra una settimana, quindici giorni, non lo so» aveva detto Giuseppe Olivieri, il neurochirurgo che lo ha operato il giorno del tragico incidente, quando il campione era arrivato gravissimo alle Scotte. In questi giorni Zanardi è affiancato da un'equipe formata da anestesisti-rianimatori e neurochirurghi e seguito da un team multidisciplinare, una ventina tra medici, infermieri, turnisti che si alternano.

Quattro giorni fa l'ultimo bollettino medico. «Abbiamo passato la fase emozionale, adesso serve razionalità per questo abbiamo deciso di sospendere le comunicazioni» aveva detto l'ospedale. Una decisione presa insieme alla famiglia per alleggerire la pressione sui dottori che, proprio a partire da questa settimana, avrebbero dovuto fare valutazioni, giorno per giorno, sui parametri clinici di Zanardi per prendere la decisione di diminuire i dosaggi dei farmaci e interrompere il coma. Una scelta che avrebbe coinciso con una prima valutazione sulla presenza o meno di danni permanenti a livello cerebrale e alla vista. Tra chi non smette di sperare ci sono la moglie Daniela e il figlio Niccolò che si sono alternati in terapia intensiva un'ora a testa al giorno per stare vicini al loro campione. Proprio Niccolò dal suo profilo Instagram con una foto in cui stringeva sul letto di ospedale la mano del padre, giovedì scorso, alle tre di mattina aveva commosso il mondo. «Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passo in avanti». Un messaggio di speranza e di tenacia per quell'uomo che anche per Papa Francesco è diventato «un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso».

 
 
 

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