Elon Musk non si accontenta del 9% di Twitter, vuole tutte le azioni ed è disposto a valutare la società 43 miliardi di dollari per raggiungere il suo scopo. L’imprenditore sudafricano-statunitense ha comunicato alla Sec che è pronto a lanciare un’offerta che fissa il valore dell’azione Twitter a 54,20 dollari, con un premio di 7 dollari rispetto alla chiusura a Wall Street di mercoledì, ma di 14 dollari dal primo di aprile, giorno in cui Musk aveva annunciato di essersi già impossessato di un pacchetto pari al 9,2% del capitale azionario.
Le ostilità tra il patron della Tesla e la rete di comunicazione sociale più popolare del mondo dura da anni.
I dettagli
Inoltre un altro azionista in posizione rilevante, il principe saudita Alwaleed bin Talal, proprietario di una quota che nel 2015 era del 5,2% di Twitter, ha fatto sapere ieri che l’offerta non lo soddisfa. Anche lui pensa che il potenziale della società sia sottovalutato ai prezzi attuali, e quindi non è disposto a vendere a 54,20 dollari. Musk in apertura di giornata si era dichiarato fiducioso della sua capacità finanziaria, forte della consulenza di Morgan Stanley. Poche ore dopo ha dovuto fare una parziale ritirata nel corso di una conferenza Ted, nella quale ha detto che non era più ben sicuro di portare a termine l’operazione.
È la seconda volta che la casa saudita lo tradisce. La prima fu due anni fa, quando il fondo sovrano di Riad negò di essere la fonte di finanziamento per la manovra di acquisto della Tesla che lo stesso Musk stava cercando di organizzare.