Guerra nucleare: chi è Serghej Shoigu, il fedelissimo di Putin che ha in mano uno dei 3 codici dell'atomica

Il ministro della Difesa russo è un ingegnere civile che non ha mai prestato servizio militare. Uomo in vista al Cremlino dopo i successi in Siria e in Crimea

Russia, chi è Serghej Shoigu, il fedelissimo di Putin che ha in mano l'atomica
Russia, chi è Serghej Shoigu, il fedelissimo di Putin che ha in mano l'atomica
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Mercoledì 2 Marzo 2022, 15:11 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 08:00

«Una Terza Guerra Mondiale, se dovesse scoppiare, sarebbe nucleare e devastante» Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov in un'intervista ad Al Jazeera suscitando le preoccupazioni dei leader di tutto il mondo. Ma come funziona l'utilizzo dell'atomica in Russia? Per "schiacciare il pulsante" non basta l'approvazione del solo presidente Vladimir Putin. Servono tre chiavi, tre codici. Uno è in possesso di Putin, il secondo nelle mani del capo di Stato maggiore interforze Valery Gerasimov e il terzo è nelle mani del ministro della Difesa, Sergej Shoigu.  Se anche uno solo dei tre codici non viene inviato, il processo di attivazione viene annullato.

 

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Chi è Serghej Shoigu, l'uomo senza esperienza militare che può sganciare l'atomica

Tra gli uomini con il "telecomando" per i quali passa necessariamente l'approvazione di un'azione nucleare russa c'è il ministro della difesa Serghej Kuzugetovic Shoigu, fedelissimo di Putin  privo di esperienza militare - è un ingegnere civile - diventato un personaggio di spicco del Cremlino dopo i successi in Crimea (2014) e in Siria. 

Ma chi è davvero Shoigu? 66 anni, è nato in Cadan, nella Russia siberiana, da padre giornalista e politico e madre contadina di origini ucraine.Laureato in ingegneria civile all'Istituto politecnico di Krasnojarsk, non ha mai prestato servizio militare, anche se è noto per aver reintrodotto l'obbligo per gli ufficiali dello stato maggiore di indossare l'uniforme della vittoria (la divisa sovietica del 1945).

A 34 anni, tra il 1988 e il 1989 diventa segretario della sezione locale di Abakan del Partito Comunista dell'Unione Sovietica.

Poi si trasferisce Mosca, dove inizia la scalata ai vertici dello stato, nonostante il crollo dell'Urss: nel 1990 viene nominato vice capo del Comitato statale per l'architettura e l'edilizia, poi dal 1994 a neanche quarant'anni, entra nel governo come Ministro per le situazioni d'emergenza. Nel 2012 ricopre per qualche mese il ruolo di di governatore dell'Oblast di Mosca (un ruolo paragonabile a quello del presidente regionale) ma viene subito richiamato al Cremlino: Putin lo vuole al suo fianco come Ministro della Difesa.  

La citazione di Alessandro III, zar della "russificazione"

Nei suoi anni come ministro della difesa al fianco di Putin, Serghej Shoigu "firma" i successi mlitari dell'annessione della Crimea nel 2014, le operazioni in Siria e ora è tra i direttori delle offensive militari in Ucraina. Sul suo pensiero politico si sa poco: non si è mai schierato tra conservatori e riformisti, rimanendo sempre allineato al pensiero di Putin. È rimasta però celebre la sua frase, quando a seguito dell'invasione della Crimea disse che "la sovranità della Russia è garantita dal suo esercito e dalla sua flotta". Una citazione è di Alessandro III, zar che della seconda metà dell'800 rimasto nella storia per le sue idee marcatamente nazionaliste e per le politiche di russificazione in Polonia, Georgia e Armenia. 

Come ministro ha proseguito una riforma delle forze armate, creando le forze aereospaziali - unendo aeronautica e spazio - e rafforzando l'aspetto hi tech dell'esercito con un comando per le operazioni cyber. E sul piano interno è stato un abile stratega alleato di Putin nel "domare" il fronte interno dei miliardari russi: quando le politiche aggressive contro la Crimea provocarono sanzioni occidentali, offrì agli oligarchi la possibilità di recuperare con appalti pubblici, facendo affari nel settore della difesa per ricostruire un nuovo complesso militar industriale. 

L'amico del presidente 

La fedeltà a Putin è sicuramente la cifra che più lo rende noto nell'entourage del Cremlino. In molti lo dipingono come l'uomo su cui il presidente può fare "affidamento in qualunque momento", e i due saerbbero legati da uno stretto rapporto personale e dalla condivisione di hobby comuni come la pesca e il bagno nei grandi fiumi del paese. 

Foto Di Mil.ru, CC BY 4.0, Collegamento

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