Rosalia Messina Denaro chi è la sorella maggiore del boss: era lei la nuova mente strategica dopo l'arresto di U Siccu

Aveva scritto un pizzino che conteneva le informazioni sulla salute del boss, lo ha nascosto dentro la gamba di una sedia. Grazie a quel biglietto si è arrivati all'arresto del capomafia

Rosalia Messina Denaro, arrestata la sorella e custode dei segreti del boss: era lei la nuova mente strategica
Rosalia Messina Denaro, arrestata la sorella e custode dei segreti del boss: era lei la nuova mente strategica
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Venerdì 3 Marzo 2023, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 09:06

Rosalia Messina Denaro è la sorella del boss Matteo Messina Denaro, arrestato dai carabinieri lo scorso 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza. Ora è stata arrestata anche lei. Il boss ha altri due fratelli Anna Patrizia Messina DenaroSalvatore Messina Denaro, Giovanna Messina Denaro e Bice Messina Denaro. 

Salvatore, il primogenito, scarcerato nel 2006 dopo avere scontato una condanna per mafia, è stato riarrestato con le stesse accuse nel 2010. Anna Patrizia pure è in carcere, condannata in via definitva a 16 anni per associazione mafiosa con il marito Vincenzo Panicola.

Oggi è toccato a Rosalia, Rosetta come la chiamano i famigliari. È indagata per associazione di stampo mafioso.  Vive a Castelvetrano nella storica abitazione in via Alberto Mario. Ha 68 anni ed è vicinissima al fratello: gestiva la rete dei pizzini e la cassa. Viene considerata la custode dei segreti di Matteo Messina Denaro. Gestiva entrate e uscite finanziarie del boss che le chiedeva rendicontazioni periodiche: una luogotenente a tutti gli effetti. 

«Che Rosetta svolgesse il compito, in modo costante e ripetuto almeno negli ultimi 10 anni, di fedele cassiera obbligata a rendicontare scrupolosamente al capo mafia ogni spesa affrontata o ogni somma elargita ai sodali, è immediatamente desumibile da ulteriore espressione utilizzata dal latitante nello scritto: «Mi fai sempre lo spekkietto finale, così so quanto è la cassa». È quanto scrive il gip di Palermo Alfredo Montalto nell'ordinanza di custodia cautelare per Rosalia Messina Denaro.

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Qui in basso, in un'immagine intercettata dagli investigatori, Rosetta aspetta di ricevere un pizzino.

Rosalia sapeva dove erano piazzate le telecamere della polizia

«L'esito delle perquisizioni forniva inquietante notizia delle informazioni dettagliate di cui Rosalia, in epoca imprecisata, era venuta in possesso sul funzionamento delle telecamere installate dalla polizia giudiziaria per finalità investigative (classicamente oggetto delle costanti e ripetute attenzioni che notoriamente gli associati mafiosi pongono in essere per porre rimedio a dette attività d'indagine)». È quanto scrive il gip di Palermo Alfredo Montalto nell'ordinanza di custodia cautelare. «Veniva infatti rinvenuto e sequestrato, sempre nella gamba di una sedia posta nel salone della casa di via Alberto Mario, un appunto redatto di pugno da Rosalia. In attesa di analizzarne più compiutamente il contenuto e i suoi possibili riferimenti - si legge - può da subito evidenziarsi che l'evidente tecnicismo lessicale utilizzato (ad esempio quando fa riferimento alle "cassette" di rilancio segnale che vengono impiegate per occultare la trasmissione dei segnali audio e video), fa senza dubbio ipotizzare il potenziale coinvolgimento di appartenenti alle forze dell'ordine o di specialisti forniti di uno specifico know how nel settore, unici in possesso di tali preziose informazioni». «In realtà, come si vedrà di seguito, dette informazioni erano state veicolate a «Rosetta» dallo stesso latitante, il quale evidentemente, venutone in possesso attraverso canali tutti da investigare, si era premurato di «girarle alla sorella, per fare in modo che ella, al pari degli altri appartenenti a Cosa nostra, adottasse ogni precauzione possibile per non essere scoperta» scrive ancora il gip.

Rosalia Messina Denaro, è suo il pizzino fondamentale per arrestare il fratello Matteo

È stato un appunto dettagliato sulle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro, scritto dalla sorella Rosalia e da lei nascosto nell'intercapedine di una sedia, a dare agli investigatori l'input che ha portato, il 16 gennaio scorso, all'arresto del capomafia. Il particolare emerge dall'inchiesta del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dell'aggiunto Paolo Guido che oggi ha portato all'arresto per associazione mafiosa di Rosalia Messina Denaro. Lo scritto è stato scoperto dai carabinieri del Ros il 6 dicembre scorso mentre piazzavano delle cimici nella abitazione della donna. Il 6 dicembre i carabinieri, eseguendo un decreto di intercettazione disposto dalla Procura, entrano in un appartamento di Castelvetrano nella disponibilità di Rosalia Messina Denaro che, a differenza delle altre sorelle del boss che vivono a casa con la madre, abita da sola. La missione è piazzare delle microspie. Mentre cercano il posto giusto per nasconderle, i militari scoprono un appunto all'interno di una gamba cava di una sedia. Lo fotografano e lo rimettono al suo posto, in modo da non insospettire la donna. Qualche ora dopo, la foto viene analizzata dagli inquirenti e si scopre che è un vero e proprio diario clinico di un malato di cancro.

Ma a chi si riferisce? Nessuno dei familiari di Rosalia, da quanto risulta ai carabinieri, soffre di patologie oncologiche. Il sospetto, vista anche la necessità di nascondere il biglietto, è allora che si tratti del latitante. I militari dell'Arma partono dalle indicazioni dettagliate sulla patologia e dalle date in cui il paziente, del quale ovviamente Rosalia non fa il nome, è stato operato. Attraverso accertamenti effettuati prima al Ministero della Salute e poi su banche dati sanitarie nazionali, arrivano a identificare un maschio di età compatibile con quella del latitante che si è sottoposto agli stessi interventi chirurgici indicati nell'appunto.

Si tratta di Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara e nipote del boss locale. I tabulati telefonici dimostrano, però, che il geometra non può essere il paziente oncologico di cui si parla nel pizzino, perché nei giorni in cui il malato subiva le operazioni, una a Mazara del Vallo l'altra a Palermo, Bonafede si trovava a casa sua a Campobello. Gli indizi a quel punto conducono tutti a Messina Denaro. L'analisi della cartella sanitaria digitale porta gli inquirenti alla visita prenotata a nome Bonafede alla clinica «La Maddalena» il 16 gennaio 2023. E alle 9.15 scatta il blitz che mette fine alla trentennale latitanza del padrino di Castelvetrano.

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Rosetta, la sorella maggiore e la mamma dell'avvocatessa del boss

Rosetta Messina Denaro è la maggiore delle quattro sorelle del boss mafioso. È accusata di avere aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura e di avere gestito per suo conto la cassa della famiglia ma anche la rete dei cosiddetti pizzini, cioè i biglietti del boss contenenti informazioni e ordini.

In questo modo avrebbe permesso al fratello di mantenere i rapporti con i suoi uomini durante la sua lunga latitanza.

Rosetta Messina Denaro è la madre di Lorenza Guttadauro, l'avvocata che assiste il capomafia, e moglie di Filippo Guttadauro. Quest'ultimo ha scontato la pena di 14 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa ed è tuttora in carcere al cosiddetto "ergastolo bianco". L'altro figlio di Rosalia Messina Denaro è Francesco, anche lui in carcere, per espiare una condanna a 16 anni di carcere, sempre per associazione mafiosa. 

Rosetta, nuova mente strategica dell'organizzazione criminale dopo l'arresto di U Siccu

«Già il fatto di appartenere all'associazione mafiosa Cosa nostra è sintomo di per sé di una personalità particolarmente pericolosa e tendente al crimine; nel caso di Rosalia Messina Denaro, l'essere stata la donna che ha gestito al più alto livello i rapporti con il capo mafia rende evidente il pericolo che l'intera associazione, dopo l'arresto del fratello, possa individuare in lei la nuova mente strategica dell'organizzazione; senza considerare poi che i flussi di denaro da ella gestiti sono ancora tutti in circolazione o custoditi in luoghi sicuri». È quanto scrive il pm in un passo riportato nelle esigenze cautelari dell'ordinanza per la sorella del boss Matteo Messina Denaro, Rosalia Messina Denaro. 

Messina Denaro, arrestata la sorella: mafia affare di famiglia

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