Maneskin, rottura con la storica manager: ecco perché. «Obiettivo mercato europeo»

Maneskin, via la storica manager: ecco perché. «Obiettivo mercato europeo»
Maneskin, via la storica manager: ecco perché. «Obiettivo mercato europeo»
di Mattia Marzi
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Sabato 5 Giugno 2021, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 12:10

«Stiamo lavorando a nuova musica e programmando anche un tour in Europa»: è quanto si limitano a dire i Maneskin dopo l'annuncio della rottura con la storica manager Marta Donà, comunicata da quest'ultima nel pomeriggio di ieri con un tweet che ha colto di sorpresa i fan della band. «Abbiamo trascorso 4 anni indimenticabili pieni di sogni da esaudire e di progetti realizzati. Io vi ho portato fino a qui. Da adesso in poi avete deciso di proseguire senza di me. Ho il cuore spezzato ma vi auguro il meglio dalla vita ragazzi», ha scritto la manager, che con la sua società LaTarma prese Damiano David e soci sotto la sua ala protettiva ai tempi di X Factor, quando i componenti del gruppo erano ancora minorenni (l'unico ad aver già compiuto 18 anni era proprio il cantante), accompagnandoli in questi quattro anni tra Dischi di platino, premi e non poche soddisfazioni.

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Solo due settimane fa si abbracciavano tra le lacrime sotto al palco dell'Ahoy Arena di Rotterdam, festeggiando il trionfo all'Eurovision Song Contest con il rock travolgete di Zitti e buoni, a due mesi e mezzo dalla vittoria al Festival di Sanremo.

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La rottura

Ora prendono direzioni diverse le strade dei Maneskin e di Marta Donà, nipote di Claudia Mori, giovane manager considerata tra le donne più influenti del settore, arrivata a fondare la sua società nel 2013 - che rappresenta personaggi come Alessandro Cattelan, Marco Mengoni, Francesca Michielin e lo scrittore Antonio Dikele Distefano - dopo aver lavorato per quattro anni come ufficio stampa in Sony Music Italia.

Mistero dietro alla rottura. Non c'erano contratti in scadenza e fino a poche ore prima della telefonata con la quale i Maneskin hanno comunicato alla Donà l'intenzione di cambiare team di lavoro, la loro collaborazione sembrava procedere a gonfie vele, in un momento fortunato per la band, lanciatissima in Europa: l'album Teatro d'ira è questa settimana al 49esimo posto della classifica di vendita britannica, mentre I wanna be your slave e Zitti e buoni sono entrambe nella top 25 dei singoli.

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Dietro la rottura ci sarebbe proprio l'esigenza dei Maneskin di farsi seguire da un manager di prestigio internazionale capace di consolidare il successo all'estero della band, in vista dei concerti che il prossimo anno vedranno Damiano e compagni esibirsi in Europa (prime date confermate quelle del giugno 2022 al Rock Am Ring e al Rock Im Park in Germania, in mezzo a big come Green Day e Muse). Già nel 2019 i Maneskin ebbero contatti con Syco Entertainment, l'azienda gestita dal guru della discografia Simon Cowell, ideatore di X Factor e mentore di star del pop come gli One Direction e le Little Mix. E non è detto che non siano già entrati nel suo roster: dalla band nessuna conferma, ma neppure smentite.

 

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